Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime forte preoccupazione in merito ai gravi episodi riportati dalla stampa locale a Pescia, relativi alle azioni di una cosiddetta “baby gang” responsabile di atti vandalici e intimidatori tra Piazza Matteotti e Parco Valchiusa. Gli episodi culminati nell’aggressione ai danni di alcuni studenti maturandi del Liceo Lorenzini e nell’intrusione nella sede del Rione San Michele pongono con urgenza il tema del disagio giovanile e della prevenzione educativa.
Pur riconoscendo l’importante lavoro svolto dalle forze dell’ordine e l’impegno dell’amministrazione comunale nel contenere una situazione ormai allarmante, riteniamo che l’approccio repressivo, se isolato, rischi di non essere sufficiente. È fondamentale avviare percorsi strutturati di rieducazione civica, dialogo intergenerazionale e consapevolezza dei diritti e dei doveri di cittadinanza.
L’assenza di progettualità educativa e l’indifferenza verso le istanze giovanili possono favorire lo smarrimento, la rabbia e la ricerca di visibilità attraverso comportamenti distruttivi. Spesso dietro le cosiddette “baby gang” si celano fragilità sociali, contesti familiari complessi e mancanza di riferimenti educativi efficaci.
Per questo motivo chiediamo l’attivazione di iniziative innovative ad alto impatto educativo e sociale, tra cui:
- Laboratori di giustizia riparativa scolastica: percorsi strutturati in cui i ragazzi coinvolti in comportamenti devianti possano confrontarsi con le vittime e la comunità in contesti mediati, promuovendo la responsabilità e la ricostruzione del legame sociale.
- Progetti di “peer education civica”: gruppi di studenti formati per diventare ambasciatori di legalità, inclusione e rispetto, attivi nell’organizzazione di campagne di sensibilizzazione e iniziative di cittadinanza attiva nei quartieri sensibili.
- Patto educativo scuola–famiglia–comunità: creazione di un contratto condiviso che coinvolga scuola, famiglie, enti locali, terzo settore e ragazzi, con obiettivi formativi e sociali chiari, firmati da tutte le parti.
- Civic Hackathon per giovani: maratone educative in cui gli studenti co-progettano soluzioni per migliorare la vivibilità dei propri spazi urbani, promuovendo protagonismo positivo, spirito di iniziativa e appartenenza.
- Uso di ambienti immersivi digitali (VR/AR) per la simulazione di esperienze di emarginazione, bullismo, conflitto e riconciliazione, con l’obiettivo di sviluppare empatia, consapevolezza e riflessione critica.
È necessario affrontare il problema non solo come emergenza di ordine pubblico, ma come fallimento collettivo del sistema educativo e sociale, nella convinzione che nessun adolescente debba essere lasciato solo o abbandonato al proprio disagio.
Il Coordinamento ribadisce la propria disponibilità a collaborare con istituzioni scolastiche e amministrazioni locali nella realizzazione di percorsi formativi capaci di trasformare le energie giovanili in strumenti di crescita personale e comunitaria.
Prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU