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COMMENTO DEL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA PUGLIA, SERGIO FONTANA

Bari, 27 giugno 2025 – “I dati di Bankitalia parlano chiaro: cresciamo meno del Sud e dell’intero Paese. La nostra economia è vicina alla stagnazione.”

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Così il presidente di Confindustria Puglia Sergio Fontana commenta l’analisi annuale di Banca d’Italia sull’economia regionale.

“Non possiamo permetterci di perdere tempo. Alla Regione Puglia chiediamo uno sforzo concreto e deciso: occorre accelerare l’attuazione degli strumenti di politica industriale. È inoltre fondamentale sottolineare l’urgenza di nominare subito un assessore allo Sviluppo Economico a tempo pieno, senza aspettare le prossime elezioni regionali, che si dedichi con continuità e determinazione alla ripartenza. In una fase così delicata, l’assenza di una guida politica operativa rischia di rallentare interventi fondamentali per il territorio.”

Il Presidente Fontana evidenzia che “gli strumenti quali i Contratti di Programma e i PIA sono assolutamente validi, come dimostra l’elevato numero di domande ricevute, frutto di un lavoro condiviso con il partenariato economico e sociale. Tuttavia, senza sufficienti risorse umane, senza tempistiche certe e senza piattaforme digitali efficienti, rischiamo di rallentare i processi, vanificando gli sforzi fatti finora. Le imprese hanno bisogno di risposte rapide e chiare. Serve maggiore velocità nell’istruttoria e nell’erogazione degli strumenti regionali, per non disperdere slancio e opportunità.  Permangono, inoltre, ritardi preoccupanti nell’attuazione del PNRR e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC). Le risorse ci sono, sono ingenti e disponibili. Vanno spese subito e bene, con metodo e visione, per colmare i divari con il Nord. Questo è il momento di agire – conclude Fontana. La Puglia ha potenziale, ha idee, ha imprenditori coraggiosi. Investire ora significa garantire crescita e occupazione per il futuro. Dobbiamo impegnarci con maggiore determinazione, tutti insieme, per far crescere il PIL regionale, ma soprattutto per creare occupazione vera, stabile e qualificata. È necessario invertire la rotta in fretta, perché i giovani e le donne – ancora oggi i più penalizzati nel nostro mercato del lavoro – non possono più aspettare.”

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