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Il destino tra le mani: il giovane Tex Willer e l’ombra del King Cobra

 

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Giusfredi e Valdambrini evocano un West vivido e struggente, in cui anche i comprimari lasciano il segno

 

prof. Romano Pesavento

 

È arrivato in edicola il 19 giugno il numero 80 del mensile Tex Willer – Il tesoro del “King Cobra”. Pubblicato da Sergio Bonelli Editore, l’albo presenta soggetto e sceneggiatura di Giorgio Giusfredi, con i disegni di Fabio Valdambrini, lettering di luca Corda e la copertina realizzata da Maurizio Dotti.

Prosegue la straordinaria avventura targata Giorgio Giusfredi e Fabio Valdambrini. In un west dai tratti realistici eppure sentimentali si dipanano nuove dinamiche e ulteriori colpi di scena in un crescendo emozionale rossiniano che non ha trovato ancora il capitolo finale della “saga”, ma inchioda tenacemente i lettori. Non è semplice sviluppare situazioni narrative con lo stesso effetto impattante per più albi, ma nel nostro caso la trama, i dialoghi e i personaggi sono calibrati con cura certosina e perfino le figure dei comprimari, come Mezzo Scalpo e Arkansas Joe, offrono spunti di riflessione che, sequenza dopo sequenza, sorprendono e intrattengono. Il confronto tra Tex e Goode è sempre serrato ed emozionante; così come gli squarci onirici, molto cari a Giusfredi, smorzano opportunamente e trasfondano il senso della fatalità e della vita. Infuriano le sparatorie nella cittadina di Monterrey; cosa sta per accadere? “Quien sabe?” direbbe Tex.

I disegni sono impeccabili; il giovanissimo Tex possiede tratti fieri e nel contempo innocenti, soprattutto rispetto allo sguardo marcato da occhi cerchiati e bistrati del suo amico / nemico Goode; lo sguardo di un ex ragazzo le cui scelte ne hanno segnato il viso e lo spirito. È ancora possibile la redenzione? Da scoprire nel prossimo numero.

In copertina in una fitta e impenetrabile boscaglia, rischiarata a tratti da ostinati raggi di sole avanza l’adolescente Tex, pensieroso e attento, tra le mani il fucile e tutto il suo destino davanti.

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