In seguito al grave episodio di violenza verificatosi presso il quartiere Porta Nuova, dove due esercenti sono stati aggrediti da un gruppo di giovani in un contesto di disagio e tensione crescente, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani esprime piena solidarietà alle vittime e condanna con fermezza ogni forma di comportamento aggressivo e antisociale.
Tuttavia, come docenti impegnati quotidianamente nella formazione civica e umana delle giovani generazioni, riteniamo essenziale affiancare alla doverosa risposta repressiva un’azione educativa ampia, strutturale e continuativa. L’emergere di fenomeni come le cosiddette baby gang non è soltanto un problema di sicurezza urbana, ma un indicatore allarmante di disagio giovanile, frammentazione sociale e crisi valoriale.
Il Coordinamento sottolinea che il solo inasprimento delle sanzioni, pur legittimo in presenza di reati, non può essere considerato uno strumento risolutivo. Anzi, rischia di spostare l’attenzione dalle cause profonde – educative, sociali, familiari – che alimentano dinamiche violente e comportamenti devianti. La prevenzione autentica non si realizza nei tribunali, ma nelle aule scolastiche, nei centri sportivi, nelle famiglie, nelle strade vissute con responsabilità.
È necessario rafforzare i percorsi di educazione alla legalità, ai diritti umani, alla convivenza civile, rendendoli parte integrante del curriculum scolastico e della formazione del personale educativo. Occorre inoltre valorizzare la sinergia tra scuola, enti locali, associazioni, forze dell’ordine, famiglie, affinché la risposta al disagio giovanile non sia episodica ma sistemica.
I giovani hanno bisogno di essere ascoltati, guidati, coinvolti attivamente nella vita della comunità. Una società che lascia ai margini i più fragili o li stigmatizza senza comprenderli finisce per alimentare le stesse dinamiche che intende contrastare.
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in linea con quanto già proposto in sede istituzionale, rinnova l’appello affinché l’educazione ai diritti e alla responsabilità sociale sia riconosciuta come asse portante della formazione scolastica. Solo attraverso un investimento reale nell’educazione possiamo aspirare a costruire una cittadinanza consapevole, responsabile e solidale.
prof. Romano Pesavento
Presidente CNDDU