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Gay pride Budapest: Vittoria della libertà

In 200.000 sfilano nella fascista Ungheria

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Di Fabio Sortino

A Budapest ha vinto la libertà. La libertà di manifestare la propria sessualità, qualunque essa sia. Libertà di manifestare contro una democratura, democrazia dittatoriale. Contro Victor Orban autocrate filo russo. Ma libertà anche di manifestare le proprie tendenze, i propri gusti sessuali, le proprie inclinazioni per un diritto civile sacrosanto, quello alla libertà sessuale. Tutte queste libertà, in 200.000 persone le hanno gridate al mondo sempre più sovranista a Budapest, capitale dell’omofobica Ungheria. È una vera e propria rivoluzione, una grande vittoria di chi lotta per i diritti civili, che per la destra sono fesserie, rispetto al lavoro, alla religione, alla famiglia tradizionale, alle tante brave persone del mondo alla rovescia di Vannacci. Ecco, ha vinto il mondo alla rovescia, ha vinto la minoranza oppressa, calpestata, offesa, relegata ai margini. Se questi sono i veri valori di sinistra, viva la sinistra, offesa dalla tanta gente perbene, che si fa i fatti propri, che non sbaglia mai, che è omologata, nel vestire, nel linguaggio, nel comportarsi. Viva i diversi, quelli che scendono in piazza, contro le monadi, gli individui isole, con lo smartphone e i loro selfie, con le loro belle famigliole e i bei figlioletti. Viva la diversità. Viva le differenze. Detto da un eterosessuale che crede nella libertà e nell’eguaglianza di diritti.

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