Anna Maria Casale è una psicologa e psicoterapeuta ad orientamento sistemico-relazionale, con specializzazione in psicologia forense, sessuologia e psicodiagnostica. È iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio e svolge attività clinica e forense, oltre a essere docente in ambito criminologico. È anche direttore dell’Accademia di Criminologia e Scienze Forensi PSICEF
Ordine degli Psicologi del Lazio
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Gli interventi di Anna Maria Casale a Zona Bianca sul caso Garlasco
L’ipotesi della TV ancora accesa
Nella puntata di Zona Bianca andata in onda il 17 luglio 2025, Casale ha analizzato alcuni dettagli della scena del crimine, tra cui la presenza di una TV accesa e una console di videogiochi (PlayStation). Ha espresso scetticismo riguardo a interpretazioni inverosimili, osservando:
“In questo caso specifico ritengo che effettivamente quelli non sono elementi tanto importanti, le sedie posizionate in quel modo non mi fanno pensare che poco prima ci fosse stato qualcuno che avesse giocato con la PlayStation… In genere se un ragazzo è seduto sulla sedia la console è tirata più vicino verso la sedia”.
“Probabilmente Chiara era quella mattina su quel divano facendo colazione… con la TV accesa… o ha sentito qualcuno, ha abbassato il volume e si è alzata”.
Libero Quotidiano
News Mondo
Critiche alle indagini: leggerezze e certezze unilaterali
Nella puntata del 23 luglio 2025, dell’edizione risalente sempre a Zona Bianca, Casale ha sollevato un giudizio netto sulla conduzione delle indagini, evidenziando possibili superficialità e una tendenza a fondare certezze esclusivamente contro Alberto Stasi. Le sue parole chiave:
“È stato fatto tutto così superficialmente… perché solo quello che andava contro Stasi era sorretto da certezze? … visto che indagini fatte all’epoca con una serie infinita di sciocchezze e di leggerezze”, riferendosi, tra gli altri, al cosiddetto “caso dei graffi”.
Corriere di Maremma
Contaminazione della garza e toni sul dibattito
Durante la puntata del 13 agosto 2025, Casale è intervenuta commentando la scoperta del DNA di Ignoto 3 su una garza usata nella sala autoptica, ipotizzandone una contaminazione. Non ha dato rilievo alla tifoseria mediatica sui social e ha criticato la divisione “pro Sempio vs pro Stasi”:
“La contaminazione della garza rappresenta l’ennesima volta in cui siamo qui a dire che c’è stata una contaminazione. A me spiace che molte persone hanno esultato per questo, come se ci fossero davvero squadre pro Sempio e pro Stasi”.
Libero.it
Caffeina Magazine
Successivamente, ha puntualizzato che la vera novità non è l’assenza di Ignoto 3, bensì il fatto che la Procura stia rivalutando tutti gli elementi, compresi quelli che all’epoca erano stati trascurati:
“La notizia non sia il fatto che non c’è Ignoto 3… credo che la Procura stia andando a valutare tutti gli elementi che non sono stati valutati all’epoca e li sta rivalutando, compreso tutti gli ignoti”.
Libero.it
Caffeina Magazine
Anna Maria Casale ha portato un contributo rigoroso e analitico alla discussione sul delitto di Garlasco, chiedendo maggiore cautela nelle interpretazioni mediche, una revisione seria e completa delle prove, e uno sguardo critico alle dinamiche mediatiche che spesso polarizzano il dibattito.
FOTO S. Viglia











