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Emergency si unirà in mare alla Global Sumud Flotilla offrendo loro supporto medico e logistico, oltre che di osservatore e testimone


Emergency, storica ONG italiana fondata da Gino Strada, ha annunciato ufficialmente che prenderà parte alla missione della Global Sumud Flotilla, la flottiglia internazionale diretta verso Gaza, offrendo supporto medico, logistico e svolgendo il ruolo di osservatore e testimone.

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In un comunicato diffuso questa mattina, Emergency ha dichiarato il proprio impegno a bordo di una delle imbarcazioni della flottiglia civile, organizzata da una coalizione internazionale di attivisti, ONG, medici, artisti e parlamentari provenienti da diversi Paesi. La Global Sumud Flotilla – il cui nome richiama il concetto arabo di “resilienza” o “ferma resistenza” – ha l’obiettivo dichiarato di rompere simbolicamente il blocco navale su Gaza, denunciando la crisi umanitaria in corso nel territorio palestinese.

Emergency parteciperà alla missione non con finalità politiche, ma per ribadire la propria vocazione umanitaria. “Siamo medici, infermieri e operatori impegnati da trent’anni nei luoghi più colpiti dalla guerra e dalle disuguaglianze – si legge nel comunicato –. Oggi, come sempre, scegliamo di stare accanto alle vittime, ovunque si trovino.”

Il contributo di Emergency sarà duplice. Da una parte, fornirà supporto medico a bordo, mettendo a disposizione personale sanitario e kit di primo soccorso per eventuali emergenze durante la navigazione. Dall’altra, garantirà una presenza di osservazione indipendente, documentando eventuali violazioni del diritto internazionale e assicurando che la missione venga condotta nel rispetto della legalità e dei diritti umani.

La presenza di Emergency aggiunge peso e credibilità alla missione, in un contesto di grande tensione internazionale. In passato, iniziative simili sono state spesso oggetto di interventi militari da parte delle autorità israeliane, che considerano il blocco navale su Gaza una misura di sicurezza. Le organizzazioni internazionali per i diritti umani, invece, lo ritengono una punizione collettiva che aggrava le condizioni di vita di oltre due milioni di persone.

Secondo fonti vicine all’organizzazione, la decisione di salire a bordo della flottiglia è in linea con la storia di Emergency, che ha operato in zone di guerra come l’Afghanistan, il Sudan, la Sierra Leone e, più recentemente, ha fornito supporto ai civili colpiti dal conflitto in Ucraina e in Medio Oriente.

“Non possiamo restare a guardare mentre un’intera popolazione viene privata dei mezzi essenziali per vivere. La nostra presenza vuole essere una voce contro l’indifferenza e contro ogni forma di guerra e violenza”, ha dichiarato uno dei responsabili della missione.

La partenza della Global Sumud Flotilla è prevista nelle prossime settimane da un porto del Mediterraneo ancora tenuto riservato per motivi di sicurezza. Diverse personalità pubbliche internazionali si sono già espresse a favore della missione, mentre non mancano le critiche da parte di governi che vedono l’iniziativa come una provocazione.

Emergency, dal canto suo, ribadisce la neutralità della propria azione: “Il nostro unico schieramento è con chi soffre. Saremo in mare per curare, per assistere e per raccontare ciò che vedremo.”


La partecipazione di Emergency alla Global Sumud Flotilla segna un nuovo capitolo nell’impegno civile e umanitario dell’organizzazione italiana. In un mondo sempre più polarizzato, la sua scelta rappresenta un richiamo alla responsabilità collettiva verso i più vulnerabili, e una testimonianza viva del valore della solidarietà oltre i confini.

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