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Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani accoglie con attenzione le novità annunciate dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, in merito alla riforma dell’Esame di Stato, che torna a chiamarsi “maturità”.

Se da un lato è positivo il richiamo a una valutazione globale della persona, dall’altro riteniamo necessario riflettere con lucidità sul senso reale di tali cambiamenti.
L’introduzione dell’orale obbligatorio su quattro materie e la riduzione del numero dei commissari potrebbero alleggerire la macchina organizzativa, ma rischiano di comprimere la ricchezza del percorso formativo degli studenti.

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Non va trascurato, infatti, che la maturità rappresenta non soltanto una prova finale, bensì un rito di passaggio civile e culturale.

Eliminare il documento di classe può ridurre la pressione emotiva, ma priva la commissione di uno strumento capace di fotografare il lavoro collettivo svolto durante l’anno.

L’idea di “vietare il silenzio” e di punire con l’esclusione la scelta di non rispondere apre questioni delicate di natura pedagogica e giuridica.

La scuola non deve mai trasformarsi in un tribunale: occorre garantire allo studente la possibilità di esprimere anche il proprio disagio, senza trasformarlo in colpa.

Positiva appare invece la valorizzazione delle attività extrascolastiche e del senso di responsabilità civica.
Tuttavia, chiediamo che tali riconoscimenti siano definiti da criteri trasparenti, condivisi e non lasciati a discrezionalità troppo ampie.

Il CNDDU sottolinea inoltre l’importanza di una vera formazione dei commissari, che non sia solo formale ma sostanziale, affinché sappiano interpretare correttamente la nuova cornice valutativa.

Accogliamo con interesse l’introduzione dell’elaborato critico sulla cittadinanza attiva, purché non ridotto a esercizio burocratico, ma autentico momento di crescita civica e di riflessione sui diritti umani.

Infine, ribadiamo che ogni riforma dell’esame non può prescindere da una più ampia riflessione sulla missione della scuola: formare cittadini consapevoli, liberi e responsabili.

Il CNDDU continuerà a seguire con attenzione l’iter della riforma, proponendo momenti di confronto con docenti, studenti e famiglie, affinché la maturità resti non solo un traguardo, ma una tappa di autentica crescita personale e democratica.

prof. Romano Pesavento

presidente CNDDU

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