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Trump e Vance litigano sull’incontro militare senza precedenti di Hegseth
 

(WASHINGTON) — È esplosa una tensione interna nella Casa Bianca sul cosiddetto “incontro senza precedenti” convocato dal segretario alla Difesa Pete Hegseth: una riunione d’emergenza che vedrà radunati centinaia di generali e ammiragli in servizio in tutto il mondo. Dietro le quinte, il presidente Donald Trump e il vicepresidente J.D. Vance si sono scontrati sull’interpretazione, il merito e i rischi politici dell’operazione: un conflitto che rivela fragilità istituzionali e ambizioni personali negli alti ranghi dell’amministrazione.

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La mossa del segretario alla Difesa Pete Hegseth non è passata inosservata: ha ordinato la convocazione urgente di generali e ammiragli in servizio attivo, oltre 800 ufficiali di alto grado, presso la base del Marine Corps a Quantico, Virginia. Nessuna motivazione ufficiale è stata resa pubblica, e il carattere improvviso dell’invito ha generato perplessità e reazioni nei circoli militari e politici. Al Jazeera+3The Washington Post+3AP News+3

Secondo alcune fonti, l’incontro potrebbe riguardare la riorganizzazione dei comandi, valutazioni di carriera o un rilancio di disciplina militare (in chiave “warrior ethos”). Politico+2The Washington Post+2 Il fatto che tutti i partecipanti anche quelli dislocati all’estero  dovranno presentarsi fisicamente ha fatto emergere forti dubbi sul piano operativo (trasferimenti, gestione delle catene di comando) oltre che sul messaggio simbolico che l’amministrazione vuole inviare. Politico+3The Washington Post+3AP News+3

Trump, intervenendo pubblicamente, si è mostrato entusiasta dell’iniziativa: «Amo questa cosa, è importante che i generali vengano insieme. Facciamo qualcosa di grande» ha detto, minimizzando le critiche circa gli oneri logistici. Al Jazeera+1 Invece Vance, pur coinvolto nella discussione, ha provato a smorzare i toni davanti ai giornalisti, dichiarando che non si tratta di un evento straordinario e che nulla di sovversivo è dietro la convocazione. AP News+2Al Jazeera+2

Ed è proprio il contrasto tra le versioni di Trump e Vance che ha acceso lo scontro politico.


Il conflitto Trump – Vance: cosa si sono detti

Secondo un reportage di Newsweek, il presidente ha contraddetto il vicepresidente circa la natura dell’incontro. Trump lo ha definito “una grande storia”, mentre Vance lo ha liquidato come «non particolarmente insolito». Newsweek

Alla domanda dei giornalisti se l’evento fosse un fatto di rilievo, Vance ha risposto: «Non lo penso, signore». Trump ha ribattuto: «È bello, no?». I media presenti hanno registrato lo scambio con sorpresa, vista la divergenza netto. Newsweek

Per Vance, è normale che generali che dipendono dal segretario alla Difesa si incontrino con lui. Da parte sua, Trump ha accennato che il meeting potrebbe includere visite a basi e presentazioni di nuovi equipaggiamenti. Newsweek

Questa discrepanza non è solo verbale: implica diverse visioni della gestione militare, del ruolo pubblico delle Forze Armate e del messaggio che l’amministrazione vuole proiettare, sia all’interno che all’esterno degli Stati Uniti.


Le reazioni e le preoccupazioni

Nelle Forze Armate

Molti ufficiali di carriera guardano all’iniziativa con cautela, se non con sospetto. Radunare tutti i vertici militari in una stessa sede, senza preavviso né agenda definita, solleva problemi di sicurezza, vulnerabilità dei comandi in assenza, gravami logistici e criticità nella supervisione continua delle missioni estere. The Guardian+3The Washington Post+3AP News+3 Alcuni addetti ai lavori criticano l’operazione come una sorta di “esibizione propagandistica” – che potrebbe privilegiare l’ottica sul merito. The Daily Beast+1

In seno all’amministrazione

Il fatto che Trump e Vance offrano narrazioni differenti è indicativo di una tensione più profonda: problemi di coordinamento, ambizioni politiche incrociate, o semplicemente una differenza di stili comunicativi. Vance, spesso presentato come il moderatore interno, sta negoziando un equilibrio tra il desiderio di stabilità e il protagonismo dei “falchi” del Pentagono.

Hegseth stesso, già discusso per il caso della chat su Signal contenente piani militari (un episodio che ha sollevato accuse di inosservanza delle regole di sicurezza), non gode di piena credibilità presso tutti i vertici della difesa. Wikipedia+5CNN+5CNN+5 La convocazione attuale può essere letta come un tentativo di riaffermare autorità dentro il Pentagono, ma rischia anche di amplificare le crepe esistenti.


Le implicazioni politiche e istituzionali

  1. Messaggio al Congresso e all’opinione pubblica
    Un’operazione di tale visibilità serve anche a far vedere che il comando supremo del Pentagono è “attivo” e deciso, in un contesto internazionale complesso. È un’affermazione di potere, forse anche un avvertimento interno.

  2. Il rischio dell’“iperpresenzialismo” militare
    Quando la politica e la forma compaiono in modo dominante nelle leve militari, c’è il pericolo che si eroda l’autonomia operativa e la professionalità degli organi di vertice. In passato, uscite mediatiche militari ostentate sono state viste con sospetto anche nei circoli della sicurezza nazionale.

  3. Equilibrio tra Trump e Vance
    La disputa su questo incontro può rappresentare una prova: quanti margini di indipendenza ha Vance nel definire linee strategiche? Quanto Trump è disposto a lasciargli dissentire? Il prossimo passaggio sarà il dopo evento: chi avrà il credito della riuscita (o del fallimento)?

  4. Coerenza e credibilità del Pentagono
    Se l’incontro dovesse risultare solo un’operazione simbolica, senza esiti concreti, le critiche sulla gestione interna del Pentagono (turnover, caos organizzativo) rischiano di intensificarsi. Il mondo militare è sensibile all’efficacia, non solo all’apparenza.


Uno sguardo ai precedenti: convergenze e divergenze

Riunioni straordinarie dei vertici militari non sono senza precedenti nella storia USA, ma spesso vengono comunicate con largo anticipo, con ordini del giorno precisi oppure con elementi di contingenza (crisi, guerra imminente). Qui, invece, l’anomalia risiede nella segretezza e nella simultaneità globale.

In passato, conflitti all’interno della Casa Bianca tra presidente e vicepresidente sono emersi in situazioni politiche complesse  ma difficilmente con tale esposizione pubblica e su questioni di difesa nazionale. Questo episodio richiama, in parte, le dinamiche di bilanciamento nei regimi presidenziali forti, dove ogni decisione militare diventa anche terreno di potere politico.


Cosa può accadere domani

  • Resoconto pubblico o controllo dei media: sarà inevitabile che l’incontro venga raccontato – in diretta o con indiscrezioni – e che emergano contrasti, annunci o annunci parziali.

  • Valutazione delle presenze: quanti generali effettivamente si presenteranno e come giustificheranno la partecipazione.

  • Comunicati ufficiali e interpretazioni: Trump e Vance dovranno forse ricucire la versione pubblica per evitare di mostrarsi divisi; Hegseth dovrà giustificare l’iniziativa e dimostrare che non è solo un gesto simbolico.

  • Effetti sulla catena di comando: se davvero ci saranno cambi di assetti, promozioni o epurazioni, questo sarà l’elemento che trasformerà l’incontro da “evento mediatico” a passaggio strategico concreto.

La contesa sulla “riunione militare senza precedenti” indetta da Hegseth ha messo in luce tensioni già latenti nel cuore dell’amministrazione: tra il desiderio di visibilità del presidente e la prudenza istituzionale del vicepresidente, così come tra il nuovo stile bellicista del Pentagono e le aspettative della comunità dei vertici militari.

L’evento in sé, seppur di forte impatto simbolico, sarà giudicato dalla sua concretezza e dai risultati che riuscirà a produrre tanto sul piano interno all’amministrazione quanto su quello del potere militare degli Stati Uniti. Resta, però, il fatto che Trump e Vance, finora presentati come tandem affiatato, mostrano divergenze che potrebbero essere significative nel prosieguo del loro operato comune.


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