Il Festival “Vela d’Oro” visto e vissuto dal M° Rino Bertino
E’ già passato un anno da quando è calato il sipario sulla settimana del “Vela d’Oro”, Festival della canzone italiana
Nel 2024 si è avuto un evento felice, la CompagniaTeatrale “La Collina D’Aci di Saro Cristaudo”, ha festeggiato i dieci anni consecutivi di permanenza alla “Vela Doro” e dopo il successo con “Mprestimi a tò mugghieri” di Nino Mignemi, ha invitato tutti i presenti a brindare a questo importante “Decennale”.
Io, al fine di farlo inserire nell’albo d’oro della “Vela”, ho provato a menzionare l’evento con questi versi:
Finita la rappresentazione
Gli attori abbandonarono la scena
Venne invitata la Commissione
Per festeggiare il Decennale a cena.
E come “Ulisse” si vantava a “Troia”
D’Essere stato con “Ettore e Achille”
Anch’io mi vanto che brindai con gioia
Alla “Collina D’Aci” con i mille (Di Piazza Mantova)
Anche se quella fu tutt’altra cosa.
Qui finisce la 37ma edizione della “Vela d’Oro”.

Martedì 5 agosto 2025, inizia la 38ma edizione con il Teatro.
La “Collina D’Aci” ha avuto la fiducia di recitare e chissà ancora per quanti anni. Così, prima propone, poi mette in scena la commedia brillante di Edoardo Scarpetta: ”Miseria e Nobiltà” (un classico di TOTO’; Principe De Curtis.) Io, quando ero militare, a Orvieto, conobbi la Marchesina Bianca Maria De Curtis, cugina di TOTO’, ed ebbi anche modo di frequentarla a Roma.
Parlando di Totò, venivo a sapere sempre più cose e anche sulla canzone da lui scritta “Malafemmena”, che io ho suonato tante volte. Durante una di queste mie fermate a Roma, una sera lei mi invitò al cinema a vedere il film “Miseria e Nobiltà” quando il grande comico era ancora in vita. Da qui il mio interesse…
Naturalmente è impossibile fare un confronto tra il nostro attore e regista Cristaudo e il grande TOTO’, re della risata, però qui la gente si divertiva e rideva. Mentre la commedia continuava con una certa calma apparente, ci si preparava ad un boom di applausi e risate. I falsi nobili erano in attesa del pranzo e quando arrivarono i camerieri con gli spaghetti, la piazza fu inondata di un profumo che fece venire l’acquolina in bocca a tutti. Si pensò che fossero spaghetti della “Conchiglia” così molte signore, dopo un passa parola, mandarono i mariti a prenotare un tavolo, per poi, a fine serata, cenare con gli spaghetti. Ed eccoci al pranzo offerto dal fidanzato.
Quei falsi nobili, falsi parenti, ma veri morti di fame, si avvicinarono al tavolo, piano, piano per poi scatenare un putiferio per assicurarsi il posto migliore.
Qui l’attore Cristaudo dovette per forza imitare Totò e salire sul tavolo, mettere spaghetti in tasca, in testa, nella giacca e così fecero anche gli altri, per chiudere in bellezza il primo atto applauditissimi.
Il secondo atto si apre con una stanza bellissima, un arredo sontuoso e un salotto principesco. Qui immagino ci sia stata la mano di Patrizia, la bellissima moglie di Saro Cristaudo, che riesce a interpretare con successo, tutti i ruoli che vengono a lei assegnati. Se nel primo atto a dominare la scena sono gli spaghetti, nel secondo sono i bei vestiti, lo sfoggio della lingua, la bellezza della fidanzata e l’imbarazzo di suo padre. Si ride ancora per circa mezz’ora, poi la commedia volge alla fine portando la gioia ai due innamorati e riportando ogni personaggio al suo posto. Ha vinto l’amore, ma anche “La Collina D’aci”. In poco tempo si svuotò la piazza. Ci furono quelli che andarono al “Blue Bar” per pasticceria e tavola calda, con gli arancini che solo qui sanno fare bene. Ci furono quelli che presero granita alle “Dune”, anche gelato e bibite; un bel gruppo andarono al “Panino Beach” dove li attendevano parecchie pietanze; ma i più fortunati furono quelli che avevano prenotato alla “Conchiglia” perché cenarono con gli spaghetti, insieme con gli attori, regista e accompagnatori della “Collina D’aci”.

La splendida cantante Daniele Davoli, rivelazione e vincitrice morale del Festival di Sanremo, cantò a Stazzo e fu la prima ospite importante della “Vela Doro”, quinta edizione, con la direzione artistica del sottoscritto M° Rino Bertino e con presidente del comitato l’assessore Orazio Spina.
6 agosto la Corrida.
Quest’anno si è tornati alla “Corrida” a grande richiesta del pubblico. Così il Direttore della “Vela doro” ha messo su una “Band” di 5 elementi, con a capo il M° Alfenzo Pennisi e, in sostituzione del M° Pregadio, il M° Alfio Cantarella. Il tutto presentato dal grande amico della “Vela” Giampaolo Salmeri.
La gente presente in piazza si è divertita e dopo diversi passaggi eliminatori, la vittoria è toccata a un ballerino locale di nome Paolo, in arte “PAOLONE”.
LA MIA “CORRIDA” CON CORRADO E PREGADIO.
Molti anni fa, quando il sabato pomeriggio l’Italia si divideva in due: una parte ascoltava alla radio la “CORRIDA” e l’altra parte le notizie sportive, la mia allieva LILIANA mi chiese una canzone inedita per partecipare come cantante alla “CORRIDA”. Io preparai il tutto e la ragazza spedì la domanda di partecipazione a Roma. Per la convocazione aspettammo un anno e, quando l’invito arrivò, partimmo per l’auditorium della RAI di Via Asiago n°10.
Fuori c’era un pubblico con campanacci, pentole, coperchi, fischietti e tanta altra roba da rumore. Quando tutti fummo sistemati in sala, il presentatore Corrado fece l’appello e si cominciò a provare. Dopo le prove, la gara. I concorrenti erano una quindicina e la mia allieva in scaletta era dodicesima. Cantò la mia canzone dal titolo “SE MI LASCIASSI TU”, piacque al pubblico che la applaudì e la regia le suonò le campane. I tre concorrenti che seguirono non furono da applausi, quindi pensai: è fatta! Ma mentre stava per concludersi l’ultima esibizione, entrò di corsa una ragazza giapponese in Kimono che si fece accompagnare in regia, dove c’era il fratello di Corrado, Riccardo Mantoni.
Consegnò una lettera e due minuti dopo, Corrado la accompagnò sul palco, le fece una piccola intervista e la ragazza, rispose così: “Io sono giapponese, vivo e studio in Italia a Milano, mi piacciono gli italiani e presto ne sposerò uno. La frittata era bella e fatta … Cantò “Un bel Dì Vedremo” tratta dalla “Madame Butterfly” e, come Liliana, ebbe gli applausi e il suono delle campane. Poi arrivò di corsa Corrado dicendo: un caso eccezionale, due prime classificate…. Fantastico. Ma in sala qualcuno cominciò a protestare (tutti avevano aspettato un anno e quella…) . Intervennero anche il M° Pregadio e Riccardo Mantoni e dopo una occhiata di intesa Corrado disse: “Non togliamo niente a nessuno, ci sono due prime e tutte e due verranno premiate col primo premio”.
Poi, poche parole di saluto e tutti a casa.
Il successo della “Vela d’Oro”.
Una sera, durante una delle edizioni della “Vela” organizzate da Patti e Garozzo, c’era stata la premiazione di un’ospite e il pubblico aveva applaudito energeticamente. Cessati gli applausi, l’amico Patti mi chiamò sul palco e mi disse: “Caro Bertino, tu che di Festival ne fai tanti, mi sai dire perché la “Vela d’Oro” ottiene tutto questo successo?”.
“Certo gli dissi: primo perché gli spettacoli della “Vela” sono sempre ben preparati; secondo perché il pubblico è affezionato alla “Veladoro” e la prima settimana di agosto annulla tutti gli impegni per venire in Piazza, sedersi e godersi quanto gli viene offerto; terzo perché, e lo dico in versi (ne riportiamo alcuni):
Il palco della “Vela” è sulla piazza.
Tutta la piazza domina il mare;
Il mare illuminato dalla luna
Invita donne e uomini a sognare.
Se poi vicino a te c’è una ragazza
che dal balcon si sporge sopra il mare
Ti sembrerà di stare sul “TITANIC”
E a casa non vorrai più ritornare.
Ebbi anch’io il mio applauso e un sorriso dai due “leader” e tornai a sedermi al tavolo della giuria.
In seguito, tantissimi personaggi importanti venuti a Stazzo per il Festival e non, hanno avuto belle parole per Piazza Mantova e il suo circondario.
Ne voglio citare qualcuno: Manlio Dovì, Anna Tatangelo, Daniele Davoli, i presentatori Salvo La Rosa e Ruggero Sardo, la maltese Romina Mamo (che in una sola serata vinse i due più importanti Festival in Sicilia “ARTE MARE DI RIPOSTO” e “VELADORO”), e l’amico di tutti gli artisti Nino Bellinvia (giornalista) che, venuto a Riposto per fare dei servizi giornalistici su “ARTEMARE”, volle visitare anche Stazzo, Santa Tecla e Acireale, e sulla piazza di Stazzo sottolineò “L’importanza della siglia” complimentarsi con gli organizzatori e con il M° Bertino, in particolare.
Il M° Patti per aprire gli spettacoli della “Vela”, usò sempre la sua sigla “E la Vela Va”, ma ora Delfo Raciti ha tolto la sigla e per iniziare ha messo un gruppo di ballerine.
Al Festival “ARTE MARE”, dove fui Direttore Artistico per ventitrè edizioni, il circolo Ufficiali Marina Mercantile di Riposto, mi chiese di usare per sigla solo canzoni di Franco Battiato e così fu fatto. Però quando il festival raggiunse un livello internazionale con canzoni e cantanti di 16 Nazioni europee e, per mio merito, si ottenne l’incisione di un CD Compilation dalla “CARREFOURS” belga, io misi la mia sigla “MUSICA E MARE”, scritta con Sebastiano Giuffrida. Poi il disco fu presentato al “MIDEM DI CANNES” con gran successo e per tre anni ancora mi chiesero canzoni per altre compilation da mandare alla fiera del disco. Naturalmente io accettai.
Un ultimo caso di sigla
Dirigevo per la prima volta il festival “Sanremo Domani” e, dopo due giorni di prove con l’orchestra e due serate eliminatorie al Grand Hotel Des Etrangers, scelti i ventiquattro finalisti, ci trasferirono al Teatro Dell’Opera del Casinò di Sanremo per la finalissima. Alle 20.45 della serata in questione, eravamo pronti per partire con la sigla, quando arrivò un contro ordine: il Presentatore Nunzio Filogamo mi disse in un orecchio: stanno arrivando in Teatro i maestri Pippo Barzizza e Angelini e bisogna suonare la sigla di Angelini, quella che suonava alla radio.
Io la conoscevo, ma i miei musicisti poco più che vent’enni? Ci volle una decisione. Feci ascoltare al piano la sigla di Angelini a tutta l’orchestra cinque o sei volte e quando loro mi dissero: si può fare, mi fermai.
Una piccola prova d’insieme e ci mettemmo in posizione. L’attesa fu solo due minuti, poi Barzizza e Angelini entrarono accompagnati. Il pubblico si alzò in piedi e cominciò ad applaudire. Il M° Barzizza cominciò a sorridere, mentre il M° Angelini cominciò ad asciugarsi le lacrime.
Suonammo la sigla 3 volte senza fermarci. Poi Filogamo, visto che il pubblico non si fermava, intervenne ringraziando tutti, e mettendoli a tacere e a sedere.

Cominciammo col festival.
Bravi i cantanti, belle le canzoni e l’orchestra i cui elementi sembravano elettrizzati. Ormai suonavano quasi a memoria … Ultima cantante in gara, una ragazza di Acireale di nome Giusi, con la canzone “Granada”.
La sua voce da soprano diede il giusto impulso alla canzone e, quando l’ultimo acuto si spense, il pubblico le tributò una “Standing Ovation” e un lunghissimo applauso.
Anche qui dovette intervenire Nunzio Filogamo. Poi chiamò i due maestri e il duo Fasano sul palco per la premiazione. Pensare che sul palco c’erano 50 anni di buona musica e loro si congratulavano con noi. Barzizza cercava di accaparrarsi un microfono, mentre Angelini dopo avere ringraziato tutti i musicisti, venne da me e mi disse: “Bravo”.
Prendendo coraggio da questo, gli chiesi: “Maestro, lei prima ha pianto perché era emozionato oppure perché le stavamo rovinando la sigla?”
Egli si apri finalmente in una risata e poi mi disse: “No, la sigla andava bene, non capisco come lei sia riuscito a preparare la sigla, se quando suonavo io questi bravi ragazzi non erano ancora nati… e poi… senza la musica…
Ed io risposi: “Il merito è di mio padre che, musicista e insegnante, ha suonato per 30 anni la sua sigla, la sua musica e le canzoni dei cantanti del suo programma in radio.
Vuole un assaggio? Nilla Pizzi, Gino Latilla, Carla Boni, Achille Togliani, Duo Fasano, Quartetto Cetra etc”.
Basta disse o piango di nuovo. Piuttosto, veda di ricordare che in orchestra ha tre ragazzi meravigliosi. E mi indicò Walter Minin (Piano), Cirino Puglisi (Chitarra) e Gino Puglisi (Batteria).
“Questi sono tre note musicali, Ne abbia cura”. Intanto Barzizza cominciò a dar voce al microfono e cominciò a parlar bene dei siciliani; Di Dora Musumeci disse che fu la prima pianista Jazz d’Italia e che suonò con Romano Mussolini, figlio del Duce. Mi chiese di salutarla, tornando a Catania e di portarle i suoi omaggi. Feci cenno di sì.
Poi ci fu una bella premiazione, c’erano cantanti di sei nazioni. Ci fu pure un premio per maestri di canto e il primo premio fu mio, mentre il secondo andò al M° Cavenati del Conservatorio di Bergamo. Prima di andare a dormire, il saxofonista dell’orchestra Salvatore Puglisi, mi ringraziò per averlo inserito nella mia orchestra, perché così aveva conosciuto il M° Angelini, aveva potuto parlare con lui, stringergli la mano e ringraziarlo per ciò che aveva fatto per la musica leggera italiana.
In seguito realizzai con successo, quattordici edizioni di quel Festival bello e importante.
Festival Nazionale della Canzone Italiana.
L’8 Agosto, con una piazza gremitissima, si è svolta la 38° edizione del Festival Nazionale della Canzone Italiana la “Vela doro”, con 11 cantanti provenienti da tante Regioni Italiane che si sono esibiti con due brani, una cover e un inedito. La Kermesse (arricchita da performance di danza), è stata presentata da Ruggero Sardo e Francesca Tocca con l’orchestra dal vivo di 20 elementi, diretta da M° Angelo Spina, e una giuria di discografici nazionali, rappresentando le maggiori “Major”d’Italia che hanno ascoltato con grande interesse i giovani talenti, definendoli “speciali e interessanti”.
L’evento è stato definito, sia dagli addetti ai lavori che dal pubblico presente che da quelli che hanno seguito la diretta, come il “più bello” nella storia della Vela d’oro. Ha vinto il giovane Vito Vasile (Trapani). Allo stesso è stato assegnato il “Premio della critica e della giuria popolare”. Al secondo posto il “Premio MEI” a Bluesy (Roma), al terzo posto Maria Faiola (Roma) ed il “Premio M° Bertino” a Soraya (PA). Il “Premio dell’orchestra” è stato assegnato a Miryam Belfiore (Bologna). La serata è stata arricchita dalla comicità di Carmelo Caccamo.
Sabato, 9 Agosto, ad aprire la serata del “Premio del Mediterraneo Vela d’Oro” e l’omonimo concorso di bellezza, è stato il coro del III Circolo comprensivo G. Rodari. Arricchita dal M° Antonio Saladino, la serata condotta, da Ruggero Sardo e Chiara Esposito, è stata diretta da performance di danza e dalle sfilate di 22 Miss Siciliane.
Hanno ricevuto il Premio la Dott.ssa Maria Cristina Elmi Busi Ferruzzi Imprenditrice (Coca-Cola e Sibat Tomarchio) e Presidente Confindustria CT, Dott. Antonello Piraneo Direttore “La Sicilia”, il Direttore del Museo di Praga Zdenek Bergnam, gli imprenditori Santi e Gaetano Finocchiaro della Dolfin il Dott. Roberto Fronte, l’attore Danilo Arena. Altri riconoscimenti a Antonio Arcidiacono (Arcant Channel) e l’Ass.ne Karp-Diem Acireale Pres. Nello Castorina. Per le Miss, la giuria, presieduta da Enza Mignacca, ha decretato vincitrice Veladoro 2025, Gaia Ragonesi. Seconda classificata Giorgia Molino e terza classificata Ginevra Giacchiella.

La “Vela d’Oro” a Guardia.
Il 19 e 20 Luglio 2025, ritorna nella villa comunale di Guardia il Festival “Veladoro Junior” in due sezioni: dai sei agli undici anni e dai dodici ai quindici anni. Cinquantadue tra bambini e ragazzi si affrontano a suon di note musicali, per la conquista del premio che porterà uno di loro a esibirsi come ospite e aprire la serata più importante della “Vela doro” a Stazzo.
Giuria e conduttore sono gli stessi dello scorso anno, i partecipanti sono nuovi. Sono gli stessi anche coloro che hanno voluto queste due serate di canzoni e cioè: Nino Castorina, Rosario Cristaudo e Salvo Privitera. Tre coraggiosi che, aggiungendo due sere di teatro, tre di ballo sotto le stelle e un torneo di “Briscola” hanno portato nella frazione un bel po’ di allegria che ci voleva.
Il Presidente della giuria del festival, ancora il M° Chiaravalle, insieme con gli altri giurati ha scelto la quindicenne Annalisa Fasiello. A lei è andato pure il premio M° Rino Bertino.
L’On. Nicola D’Agostino, venuto al Festival in visita di cortesia, dopo aver sentito alcuni piccoli talenti ha detto: Questo spettacolo meriterebbe la Piazza Duomo di Acireale. Complimenti.
L’altro giorno, frugando tra i ricordi e le cose del passato, ho trovato due foto: una è di Nunzio Torrisi ventenne che lo ritrae seduto beato al tavolo della giuria del “1° Festival Italo Matese” di Linera, l’altra è del Prof. Giovanni Vecchio (con il quale si è instaurata una bella amicizia), elemento importante del comitato dello stesso Festival e oggi stimato Preside in pensione.

A quel Festival c’ero anch’io e per due motivi: avevo una mia canzone inedita in finale, e anche perché mi affidarono 6 ragazze maltesi alle quali insegnai le canzoni inedite che presentarono al Festival. Vinse il Festival una delle cantanti maltesi di nome Carmen, fui premiato anch’io e , con l’amicizia si instaurò tra il Prof. Giovanni Vecchio e me, ebbi per circa un decennio, un presentatore colto e raffinato per i miei spettacoli, come pochi ne ebbi dopo.
Perché ho scritto questo episodio? Perché il nostro caro Presidente Torrisi ci aveva fatto credere che il suo amore per la musica era nato in età matura. Ora però sappiamo che fu un amore giovane, sbocciato a vent’anni e che lo ha accompagnato e reso felice per tutta la vita.
Con la festa del Santo Patrono si chiude la settimana delle manifestazioni a Stazzo, ma restano ancora venti giorni di agosto ai villeggianti per ritrovarsi la sera in piazza, parlare e respirare aria di mare. Anche i residenti tornano volentieri in piazza e parlano della “Vela doro”. Una sera mi capitò di ascoltare una conversazione e uno di loro diceva:
Pippo Patti l’ha iniziata; Nino Garozzo l’ha continuata; Nunzio Torrisi l’ha sostenuta e Delfo Raciti l’ha fatta grande.
Da ciò che ascoltai mi venne l’idea di scrivere il finale di questa trentottesima edizione della “Vela doro” in versi:
Quando i quattro ed io saremo in cielo
Là dove a giudicarci sarà Dio,
Io gli dirò: non puoi lasciarmi solo
A far la “Vela d’ Oro” c’ero anch’io, il “decano”.
A conclusione, desidero in particolare ringraziare Nunzio Torrisi per la preziosa collaborazione ed altri amici.
Nelle foto: 1) I finalisti della 38° edizione della “Vela d’Oro 2025”. 2) La vincitrice “Vela d’Oro Junior” Anna Lisa Fasiello. 3) La splendida cantante Daniela Davoli. 4) La vincitrice dalla “Vela d’Oro 2013” Aurora Marinello di Licata con il M° Bertino. 5) “Miss Vela d’Oro” Gaia Ragonesi con i bambini premiati, e Delfo Raciti, Nunzio Torrisi e la sig.ra Enza Mignacca. 6.) I Maestri Valeriano Chiaravalle e Rino Bertino alla “Vela d’Oro”.
Rino Bertino











