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Come viene insegnata la storia in Israele?

Israele è un paese con una storia complessa, stratificata e politicamente carica: dall’antichità biblica alle conquiste ottomane, dal Mandato britannico alla creazione dello Stato nel 1948, fino ai conflitti contemporanei. In questo contesto, l’insegnamento della storia nelle scuole diventa non solo un esercizio accademico, ma un campo in cui si misura l’identità, la memoria collettiva e la politica. Ma come si struttura, oggi, l’istruzione storica in Israele? Quali narrative predominano, quali sono le controversie?

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Il sistema scolastico e le sue differenziazioni

Una delle caratteristiche centrali dell’educazione in Israele è che non esiste un’unica scuola pubblica con un curriculum uniforme per tutti: esistono più sistemi di istruzione, ciascuno con curricula, approcci e supervisione propri. Tandfonline+1

Tra i principali sistemi:

  • Il sistema laico (o “secolare ebraico”) (in ebraico SE  Secular Education)

  • Il sistema religioso-sionista (SRE  State Religious Education)

  • Il sistema arabo-israeliano (per gli studenti arabi, cristiani, musulmani, drusi)

  • I sistemi Haredi (Ultra-Ortodossi), con modalità più autonome e spesso con minor attenzione agli standard nazionali. Tandfonline+2shomrim.news+2

Ogni “ramo” ha proprie linee guida, testi, modalità di esame e attenzione diversa agli aspetti religiosi, nazionali o critici della storia.


Il curriculum ufficiale: cosa si insegna, quando e come

Materie obbligatorie

Nel sistema scolastico israeliano “statale”, la storia è materia obbligatoria nel percorso delle scuole superiori, e rientra nei cosiddetti esami di Stato (Bagrut), necessari per ottenere il diploma e accedere all’università. Shivat Zion+1

Gli altri insegnamenti obbligatori comprendono la lingua madre (ebraico o arabo), letteratura, civica, studi biblici (per studenti ebrei), e altri a seconda del livello. Shivat Zion+1

Periodi storici e temi principali

Nel corso degli studi, gli studenti affrontano una combinazione di storia del popolo ebraico, storia mondiale, storia moderna del sionismo, Mandato britannico, Olocausto, guerra d’indipendenza (1948), conflitti arabo-israeliani, storia contemporanea. Tandfonline+3Tandfonline+3yta.org.il+3

Ad esempio, il curriculum di storia del Decimo anno (Grade 10) può includere:

  • storia mondiale moderna (europea in particolare)

  • storia ebraica moderna (inizi fine 19° sec./inizio 20°)

  • eventi legati al Mandato britannico e alla formazione delle comunità ebraiche pre-statali yta.org.il+2Tandfonline+2

Nei gradi successivi (11°, 12°) si approfondisce la nascita dello Stato di Israele, le guerre, il conflitto israelo-palestinese, occasioni di dibattito su diritti civili, memoria storica, nazionalismo. Tandfonline+2Tandfonline+2


Il caso “Nakba” e le narrazioni controverse

Forse tra i temi più controversi in Israele è la Nakba (“catastrofe” in arabo): l’esodo e la perdita subiti da molti palestinesi nel 1948. Come viene trattata nei testi e nei curricula?

Uno studio recente (“The Nakba in Israeli history education: Ethical judgments in an ongoing conflict”, 2024) mostra:

  • Il termine “Nakba” compare esplicitamente in circa il 40% dei materiali didattici utilizzati in scuole della Galassia SE (laico) e meno frequentemente nei testi del sistema SRE. Tandfonline

  • Il curriculum ufficiale menziona gli eventi della Guerra del 1948 (nota agli israeliani come la Guerra d’Indipendenza) includendo anche le conseguenze negative per i palestinesi. Tandfonline+1

  • Vi sono però forti differenze tra i sistemi: nei testi del sistema religioso-sionista (SRE), le giustificazioni degli atti israeliani sono più frequenti, le responsabilità attribuite a Israele sono attenuate, mentre le sofferenze palestinesi vengono riconosciute ma spesso in forma limitata. Tandfonline

  • Nei testi e nei programmi online laici (SE), emergono approcci più critici o almeno più “complessi”: lezioni su memoria collettiva, analisi di più narrative, considerazioni sulle etiche del passato. Tandfonline+1


Politica, memoria e recenti riforme

L’insegnamento della storia è uno dei fronti su cui la politica israeliana ha spesso svolto un ruolo diretto.

  • Nel 2022 è stata proposta una riforma degli esami di maturità (matriculation exams), che avrebbe ridotto le materie esterne obbligatorie e accorciato l’ambito della storia da trattare. Per esempio si è parlato di escludere dall’esame esterno alcuni capitoli come il periodo del Secondo Tempio, i rivolgimenti greci e romani, le rivolte come quella dei Maccabei, Masada e Bar Kokhba. Israel National News

  • Ci sono state controversie anche sulla versione dei libri di testo di cittadinanza (“civics”) in cui studiosi e autori hanno accusato il Ministero dell’Istruzione di inserire revisioni che enfatizzano una visione nazionalista, minimizzando le discriminazioni verso gli arabi israeliani. Times of Israel

  • Un’altra polemica riguarda la rimozione del termine Nakba dai libri utilizzati nelle scuole arabe per bambini di età scolastica più bassa. In parte questa mossa è stata giustificata come “protezione” dell’identità nazionale israeliana; altri la vedono come una forma di “negazione” della memoria palestinese. Arab News+1

Metodo di insegnamento, materiali e abilità storiografiche

Non solo contenuti, ma anche metodi.

  • I materiali utilizzati includono libri tradizionali (manuali approvati dal Ministero), programmi digitali di apprendimento, piani di lezione ufficiali. Tandfonline

  • In alcune iniziative (es. programmi come “Sachlav” / “Orchid”, ecc.) si cerca di sviluppare capacità critiche, l’analisi di fonti storiche, confronti tra versioni diverse della stessa storia, discussioni etiche su ciò che è giusto o sbagliato nei fatti storici. Tandfonline

  • Tuttavia, l’autonomia degli insegnanti può variare molto: in sistemi più religiosi o conservatori vi è meno spazio per discutere apertamente interpretazioni alternative; in sistemi laici o in scuole che danno più importanza all’“educazione storica” si vede una maggiore varietà. shomrim.news+2Tandfonline+2

Dallo studio emergono diversi punti critici:

  1. Narrazione dominante / identità nazionale
    La storia insegna spesso la versione “ufficiale” che rafforza l’identità nazionale ebraica: la fondazione dello Stato, il sionismo, le guerre, l’eroismo, gli ostacoli esterni. Questo è comprensibile qualora lo scopo sia costruire coesione, ma può lasciare ombre su altri aspetti: la dimensione palestinese, responsabilità, memoria delle vittime, conflitti interni. Tandfonline+2Tel Aviv University+2

  2. Disuguaglianze tra sistemi scolastici
    Come detto, la scuola araba israeliana apprende molto della storia ebraica nazionale, incluso su eventi fondamentali dello Stato, ma lo stesso non avviene sempre con la storia araba/palestinese nei libri di scuola ebraica. Alcune riforme incoraggiano maggiore integrazione, ma le preferenze locali, culturali e politiche intervengono. gavinpublishers.com+1

  3. Esami e incentivi
    Quello che viene valutato negli esami condiziona fortemente cosa viene insegnato, quanto approfondito. Se un argomento come la Nakba è presente nei libri ma non viene interrogato negli esami, rischia di essere trattato superficialmente. Tandfonline

  4. Riforme pendenti / politiche influenti
    Le decisioni politiche – dal Ministero dell’Istruzione, dal governo – possono cambiare cosa è autorizzato, quali libri, quanta libertà è lasciata agli insegnanti. Ad esempio, decisioni recenti relative alla rimozione del termine “Nakba” in certi testi, o la proposta di tagliare parti del curriculum storico. Arab News+1

  5. Memoria vs storia accademica
    La memoria collettiva – come quella ebraica della Shoah, o quella palestinese della Nakba – convive con la storia accademica. In molti casi i testi bilanciano (più o meno equamente) tra narrazione nazionale, versione alternativa, critica. Ma spesso il “racconto nazionale” è ancora molto forte. Tandfonline+1

Evoluzione recente e sfide future

Negli ultimi decenni si è visto qualche cambiamento:

  • Aumento della diversità nei testi e nei programmi nella Galassia SE, con più materiali che mostrano più prospettive. Tandfonline+1

  • Introduzione e diffusione di strumenti digitali che permettono insegnamenti più interattivi o integrati. Tandfonline

  • Crescente dibattito pubblico su quali parti della storia debbano essere insegnate, con quali termini, e come formare studenti che siano non solo “patriottici” ma anche capaci di pensiero critico.

Tuttavia, le sfide restano:

  • Mantenere equilibrio fra coesione nazionale e pluralismo delle memorie.

  • Dare spazio alle minoranze — non solo come oggetto ma come soggetto delle narrazioni storiche.

  • Gestire le pressioni politiche rispetto alla narrativa dei libri di testo, alle esami, ai curricula.

  • Curare la formazione dei docenti, affinché non si limitino a trasmettere racconti “ufficiali”, ma sappiano guidare l’analisi critica, il confronto fra fonti, la riflessione etica.

In Israele, l’insegnamento della storia è intrinsecamente connesso all’identità nazionale, religiosa e culturale. Le scuole non solo trasmettono fatti storici, ma aiutano a costruire il senso di appartenenza, il ricordo collettivo, le percezioni del “noi” e del “loro”. Allo stesso tempo, esistono spazi  variabili a seconda del sistema scolastico  per la critica, per l’apertura a prospettive alternative, per la riflessione etica sulle responsabilità storiche.

Il quadro attuale appare quindi come un mosaico: parti che cercano uniformità, altre che rivendicano pluralismo; narrazioni fortemente identitarie, ma che negli ultimi anni sono parzialmente sfidate; materiali moderni che criticano o ampliano il racconto, e spinte istituzionali che cercano di controllare la memoria.


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