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San Francesco aveva un’idea sbagliata di Dio
Oggi, 4 ottobre, si festeggia San Francesco, Patrono d’Italia. Dal Prossimo anno diventerà festa nazionale. Senza voler togliere nulla alla grandezza del Poverello d’Assisi, posso andare controcorrente e affermare che per certi versi aveva un concetto sbagliato di Dio? Sempre, ovviamente, che sia vero ciò che narra il suo biografo Tommaso da Celano. Mi limito ad accennare a un solo episodio.
Non poteva camminare il santo d’Assisi, a causa delle stimmate che gli aveva generosamente donato il Signore sul monte della Verna, e così, ormai ridotto solo pelle e ossa, si faceva trasportare dai compagni per città e villaggi, per predicare. Una volta un frate vedendolo più oppresso del solito a causa dei dolori lancinanti, gli disse: «Fratello, prega il Signore affinché ti tratti un po’ meglio; sembra, infatti, che faccia pesare la sua mano su di te più del dovuto». Il santo, persuaso com’era che fosse davvero il buon Dio la cagione dei suoi dolori, rimproverò l’incauto compagno: «Se non conoscessi la tua semplicità, da questo momento io avrei in odio la tua compagnia, perché hai osato mettere in discussione i giudizi di Dio su di me», e disperatamente si gettò a terra, facendo scricchiolare le ossa. Poi, baciò più volte il suolo, dicendo: «Ti ringrazio, mio Signore per tutti questi dolori; ti prego di darmene cento volte di più, se così ti piace. Io sono contentissimo; perché adempiere alla tua volontà è per me una grande consolazione».
Ecco, Francesco, stando sempre al racconto di Tommaso da Celano, era persuaso che il Signore, a differenza di un padre amorevole terreno, dispensasse dolori alle sue creature. Un’assurdità.
Renato Pierri

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