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Una lotta di potere negli USA: un giudice federale in Oregon ferma Trump. “Incostituzionale!”

PORTLAND – Nel cuore dell’autunno americano, un nuovo capitolo della contesa tra Casa Bianca e autorità statali si è aperto con una decisione giudiziaria che rischia di ridisegnare i limiti del potere esecutivo. Un giudice federale dell’Oregon ha infatti emesso un ordine temporaneo che blocca la volontà del presidente Donald Trump di inviare centinaia di guardie nazionali federali a Portland, suscitando accusationi incrociate, battaglie costituzionali, e un acceso confronto sul ruolo dell’esercito nel mantenimento dell’ordine pubblico.

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L’ordine giudiziario: cosa stabilisce

Il 4 ottobre 2025, il giudice federale Karin J. Immergut, nominata dallo stesso Trump, ha concesso un ordine restrittivo temporaneo (Temporary Restraining Order, TRO), che impedisce l’attuazione immediata del piano presidenziale di federalizzare 200 membri della Guardia Nazionale dell’Oregon per destinarli a Portland. L’ordine resterà in vigore almeno fino al 18 ottobre, salvo proroghe. The Washington Post+4Portland.gov+4CBS News+4

Nell’ordinanza, Immergut conclude che l’amministrazione federale non ha fornito prove concrete che le proteste nella città abbiano raggiunto un livello di disordine tale da giustificare un intervento militare, e che la deploy dei militari rischierebbe di compromettere l’autonomia statale prevista dal Decimo Emendamento della Costituzione statunitense. portlandtribune.com+4The Washington Post+4Portland Mercury+4

In particolare, il giudice critica la scelta di Trump di descrivere Portland come “war ravaged” (devastata dalla guerra), giudicandola “scollegata dai fatti sul terreno”. Portland Mercury+3The Washington Post+3CBS News+3


Il conflitto istituzionale: quale potere spetta a chi?

La vicenda tocca un nervo scoperto del sistema politico statunitense: fino a che punto può spingersi il governo federale in materia di ordine pubblico nelle città controllate da governi statali (e spesso da amministrazioni locali di colore politico avverso)?

Il governo federale sostiene di avere il diritto, ai sensi del Titolo 10 del Codice degli Stati Uniti, di federalizzare la Guardia Nazionale quando è necessario che il presidente “assuma il controllo” per far rispettare le leggi federali, proteggere immobili federali e personale, e affrontare situazioni straordinarie come rivolte o invasioni. portlandtribune.com+4Portland.gov+4CBS News+4

Tuttavia, l’azione del presidente si scontra con il Posse Comitatus Act, una legge datata ma ancora centrale, che limita l’uso delle forze armate statunitensi in compiti di polizia domestica. The Washington Post+3The Washington Post+3Portland Mercury+3

Inoltre, il Decimo Emendamento sancisce che i poteri che non sono delegati al governo federale né proibiti agli stati restano negli stati e al popolo. Da qui l’argomento delle autorità dell’Oregon: Trump starebbe travalicando il principio di sovranità statale al solo scopo di uso politico del governo federale. The Washington Post+4Portland.gov+4portlandtribune.com+4

Secondo il giudice Immergut, accettare la narrativa della Casa Bianca significherebbe “offuscare la linea tra il potere federale e statale, tra esercito e ordine civile, tra i diversi rami del governo”  rischiando di trasformare gli Stati Uniti in un’arena dove la volontà presidenziale prevale sulla Costituzione stessa. Portland.gov+3CBS News+3Portland Mercury+3


Le ragioni dello Stato dell’Oregon e di Portland

Oregon e la città di Portland hanno reagito prontamente, presentando una causa federale e chiedendo al tribunale l’intervento per bloccare l’operazione. Essi argomentano che le proteste nell’area dell’edificio dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement) erano da tempo pacifiche, con numeri modesti e controllabili via polizia locale, senza segni di insurrezione o ordine sociale compromesso. Portland Mercury+3Portland.gov+3CBS News+3

Gli avvocati dell’Oregon hanno parlato di una “narrazione fittizia” confezionata dall’amministrazione federale per giustificare ciò che essi descrivono come “uno degli atti più drammatici di intromissione nella sovranità dell’Oregon in tutta la storia dello stato”. portlandtribune.com+4Portland.gov+4Portland Mercury+4

Il comune di Portland ha sottolineato che l’ordine giudiziario riconosce che la decisione del presidente non si fonda su fatti verificabili, e che portare truppe “in strada” potrebbe in realtà innestare un’escalation, non contenerla. Portland.gov+2Portland Mercury+2


Le risposte della Casa Bianca e la via dell’appello

La Casa Bianca, attraverso una portavoce, ha dichiarato che Trump ha esercitato il suo diritto a proteggere beni e agenti federali da quella che descrive come “violenza e attacchi” che, a suo dire, giustificano la presenza militare. The Washington Post+2ABC News+2

Il governo intende fare appello immediato alla Corte d’Appello del Nono Circuito. L’ordinanza restrittiva è vista come una battuta d’arresto tattica, ma il braccio di ferro giudiziario è tutt’altro che concluso. CBS News+3The Washington Post+3ABC News+3

Critici e avversari politici del presidente hanno interpretato la decisione come una vittoria della Costituzione rispetto all’autoritarismo presidenziale, un avvertimento che anche per chi guida la nazione — anche in momenti turbolenti — valgono limiti e controlli. The Washington Post+3Reuters+3AP News+3

Questa vicenda non è soltanto una disputa amministrativa: è un banco di prova per la tenuta del federalismo negli Stati Uniti, e una scommessa sul bilanciamento dei poteri in epoca di polarizzazione estrema.

Se Trump riuscisse nell’intento di federalizzare le guardie nazionali contro la volontà dei governi statali, si aprirebbe un precedente per un uso del potere militare contro le città governate da avversari politici  un’arma nelle mani dell’esecutivo per influenzare la politica locale.

D’altro canto, la sentenza di Immergut (nominata da Trump stesso) mostra che persino giudici vicini all’amministrazione possono anteporre la legge al partito  segno che il sistema dei controlli e contrappesi, benché sotto stress, non è completamente assente.

La decisione rafforza anche la rilevanza di Congressi e magistrature nelle dispute presidenziali: in questo caso, il potere esecutivo non ha potuto agire unilateralmente, ma si è trovato vincolato da un giudizio di merito costituzionale.

Nei prossimi giorni sarà cruciale la decisione del tribunale d’appello: confermerà la restrizione, la cancellerà, o imporrà restrizioni più sottili all’utilizzo delle truppe federali? Potremmo assistere a un’escalation legale — e forse una richiesta di intervento della Corte Suprema.

Il 17 ottobre è fissata una nuova udienza per decidere se estendere il blocco. Finora, però, le implicazioni politiche sono già di vasta portata: il caso è divenuto simbolo della tensione tra ordine e libertà, tra potere centrale e autonomie statali.

In ogni scenario, una cosa è chiara: gli Stati Uniti si trovano al centro di una sfida costituzionale. In questi momenti, le parole del giudice Immergut riecheggiano come un monito: “questa è una nazione di diritto costituzionale, non di legge marziale”. Portland.gov+3CBS News+3Portland Mercury+3


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