L’Italia È Un Circo: La Farsa Istituzionale che Affonda il Paese (e i Cittadini)
L’Italia versa in uno stato di paralisi inquietante, prigioniera di una farsa istituzionale che si alimenta della disattenzione e della manipolazione del dibattito pubblico. Non siamo di fronte a una crisi congiunturale, ma a un vero e proprio collasso sistemico, dove la classe politica e una pletora di sindacati ormai irriconoscibili orchestrano una “guerriglia urbana” di proteste artificiose e strumentali. Questo spettacolo, amplificato con zelo dai media in cerca di sensazionalismo, agisce come una gigantesca cortina fumogena, un diversivo tattico per nascondere il fallimento totale nell’affrontare i problemi reali della Nazione.
Il Paradosso della Protesta e l’Agenda Bloccata
Il meccanismo è brutale e lampante. Mentre il Paese affonda, e i diritti fondamentali vengono calpestati ogni giorno, la mobilitazione popolare viene dirottata su battaglie indotte, spesso lesive, che producono solo rumore e ulteriore stallo. Il paradosso è che non si riesce a radunare un milione di persone per difendere la propria dignità o il proprio diritto alla salute, ma si accorre prontamente per cause secondarie, dettate e cavalcate da chi ha il solo interesse di mantenere alta la tensione e bassa la vera discussione.
Il popolo è deviato, e la vera agenda resta bloccata in un angolo buio. I problemi urgenti che dovrebbero monopolizzare il Parlamento vengono sistematicamente ignorati:
- Sanità Pubblica: Il diritto alla salute (Art. 32 Cost.) è un miraggio. Le drammatiche carenze strutturali, le liste d’attesa infinite e la crescente privatizzazione hanno trasformato il servizio universale in un lusso, o peggio, in una roulette russa per i cittadini.
- Sperpero di Denaro Pubblico: L’uso inefficiente, quando non apertamente improprio, dei fondi pubblici divora risorse che potrebbero invece salvare il sistema sanitario o migliorare le condizioni di vita di milioni di persone. Siamo il Paese della spesa allegra e delle priorità rovesciate.
- Diritti per gli Anziani e Pensioni Minime: La mancanza di dignità per la popolazione anziana è una macchia etica sulla coscienza nazionale. Le pensioni minime sono insufficienti per garantire una vita degna, un insulto a chi ha costruito il Paese. È un problema di giustizia sociale che viene trattato con cinico disinteresse.
Il Vizio della Distrazione e il Caso Scotto
Questa patologia della deviazione trova la sua manifestazione più plastica negli esponenti politici che, anziché affrontare il collasso interno, preferiscono esibirsi in teatri internazionali o mediatici, disinteressandosi dei confini nazionali.
Il caso del politico Arturo Scotto ne è l’emblema. Le sue azioni sconsiderate, spesso trasformate in polemiche da talk show – che vanno in scena nei programmi mattutini di La7 come Omnibus o Coffee Break – sono la quintessenza dell’irrilevanza. Ci si chiede con legittima indignazione: l’intervento di Scotto è mirato a scatenare l’ennesimo e futile incidente diplomatico per puro grandstanding o per alimentare la sua visibilità mediatica, sottraendosi così alla responsabilità di risolvere i problemi interni?
Non è forse infinitamente più urgente e dignitoso che questo e altri esponenti politici facciano finalmente il loro lavoro e pensino un po’ di più ai reali problemi di casa nostra? Mentre Scotto è impegnato in battaglie ideologiche oltreconfine, l’Articolo 32 della Costituzione agonizza nelle corsie degli ospedali italiani. È un doppio tradimento: verso il mandato ricevuto e verso il popolo sovrano.
Il Grido Finale: Riprendersi la Sovranità
La risposta a questa farsa non può più venire dalle élite che l’hanno creata. La responsabilità ricade ora sui cittadini. È necessario prendere le distanze in modo netto e inequivocabile dai leader di partito e sindacato che istigano questa distrazione.
Chiediamo le loro immediate dimissioni e il rifiuto di tessere sindacali e partitiche che non rappresentano più l’interesse della gente. È l’ora di pretendere, con forza inaudita, che Parlamento e Governo diano priorità assoluta alla Sanità, alle Pensioni minime e alla fine dello spreco.
Il diritto alla salute non è ostaggio di interessi privati o di futili battaglie politiche. La sovranità, come stabilisce l’Articolo 1 della Costituzione, appartiene al popolo. È giunto il momento che il popolo la reclami con rabbia e intelligenza, ponendo fine al circo e imponendo l’agenda della realtà.
A cura di Cipriano M.E.S.











