Smotrich: “Voterò contro l’accordo di cessate il fuoco, a Gaza deve continuare la guerra”
In una dichiarazione che ha suscitato scalpore e dibattito dentro e fuori i confini israeliani, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich figura di spicco dell’ala ultra‑nazionalista del governo – ha annunciato che voterà contro l’accordo di cessate il fuoco negoziato tra Israele e Hamas, sostenendo che la guerra nella Striscia di Gaza debba proseguire fino alla “sconfitta totale” del movimento palestinese.
Il contesto dell’accordo su Gaza
L’annuncio di Smotrich arriva in un momento cruciale: dopo mesi di negoziati mediati da Stati Uniti, Qatar, Egitto e altre potenze regionali, è stato raggiunto un accordo di cessate il fuoco che prevede lo scambio di ostaggi e prigionieri, e una sospensione delle ostilità a Gaza. AP News+2Financial Times+2
Secondo i termini iniziali, Israele libererebbe circa 2.000 prigionieri palestinesi, mentre Hamas restituirebbe 20 ostaggi israeliani vivi e i corpi di 28 deceduti. L’Espresso+3AP News+3The Guardian+3 Il cessate il fuoco entrerebbe in vigore 24 ore dopo la ratifica del governo israeliano, accompagnato da una parziale ritirata dell’esercito israeliano, pur mantenendo il controllo su una parte significativa del territorio. L’Espresso+2The Guardian+2
Nonostante l’intesa sia stata approvata dal gabinetto israeliano, sono emerse nei giorni scorsi forti divisioni nel governo, in particolare tra i partiti di destra che giudicano l’accordo troppo morbido nei confronti di Hamas. Financial Times+2The Washington Post+2
Le ragioni dell’opposizione di Smotrich
Smotrich, leader del partito Religious Zionism e figura spesso descritta come esponente dell’ultra‑destra israeliana, ha definito l’accordo un “accordo pericoloso” per la sicurezza dello Stato d’Israele. Dawn+3ANSA.it+3Gazzetta di Parma+3
Su X (ex Twitter) ha affermato che:
“C’è un’immensa paura delle conseguenze dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristi che faranno di tutto per versare fiumi di sangue ebraico qui … per questo motivo non possiamo unirci a festeggiamenti miopi o votare a favore dell’accordo.” Dawn+2Arab News+2
Secondo lui, la liberazione dei prigionieri rappresenta un pericolo strategico: apre la porta al ritorno in campo di figure ritenute pericolose e renderebbe più difficile il controllo e la sconfitta di Hamas sul piano militare. Middle East Monitor+3Dawn+3Ahram Online+3
In una dichiarazione del gennaio 2025, aveva già affermato che la guerra doveva continuare fino alla distruzione “militare e civile” di Hamas, e che il ritorno degli ostaggi non poteva essere il fine ultimo del conflitto. Times of Israel
Non ha però minacciato formalmente di dimettersi dal governo; il suo obiettivo è più che altro segnalare la linea dura del suo partito nel dibattito interno. Dawn+2Times of Israel+2
Le reazioni politiche e le dinamiche interne
L’opposizione all’accordo non è un fronte isolato: anche altri ministri dell’ala estrema del governo israeliano hanno messo in guardia contro i rischi strategici dell’intesa. In particolare, Itamar Ben‑Gvir, ministro della Sicurezza nazionale, aveva minacciato di dimettersi se il cessate il fuoco fosse approvato. Times of Israel+3Reuters+3Financial Times+3
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, pur sottoposto alle pressioni del settore più radicale della sua coalizione, ha spinto per un accordo che permetta un parziale sollievo umanitario e una stabilizzazione della situazione militare. The Guardian+4The Washington Post+4Financial Times+4
Fonti israeliane riferiscono che Netanyahu ha cercato di costruire il più vasto consenso possibile, anche se non può permettersi di perdere il sostegno dei partiti di destra nel suo gabinetto. The Washington Post+3Times of Israel+3Al Jazeera+3
Sul piano parlamentare, anche se Smotrich e Ben‑Gvir dovessero astenersi o votare contro, l’accordo possiede una maggioranza per essere ratificato. Times of Israel+2Al Jazeera+2
Le implicazioni sul terreno e per Gaza
Se l’accordo entrerà in vigore, speranze moderate di tregua e di maggiore afflusso di aiuti umanitari saranno poste alla prova in special modo nelle aree più martoriate della Striscia di Gaza. AP News+2The Guardian+2
Tuttavia, la ferma opposizione di figure come Smotrich mette in luce una strategia differente: continuare l’azione militare fino a ottenere una resa totale di Hamas, senza concessioni strategiche. ANSA.it+4Ahram Online+4Times of Israel+4
Secondo critici e analisti, questa posizione rischia di protrarre la guerra, aggravare la crisi umanitaria e alimentare l’instabilità regionale e internazionale. Già in passato Smotrich aveva fatto dichiarazioni controverse sulla limitazione dell’ingresso di aiuti a Gaza, affermando che “non entrerà nemmeno un chicco di grano” finché Hamas non fosse stato sconfitto. Middle East Monitor
Per la popolazione civile di Gaza, il proseguimento delle operazioni militari implica rischi gravissimi: distruzione di infrastrutture, interruzione dei rifornimenti, sfollamenti forzati, emergenze sanitarie e alimentari diffuse. Organizzazioni internazionali e umanitarie insistono sulla necessità di corridoi sicuri e accesso immediato agli aiuti per mitigare la sofferenza. AP News+2The Guardian+2
Il messaggio politico e simbolico
La dichiarazione di Smotrich non è solo un voto ostile: rappresenta un segnale politico forte verso l’elettorato più radicale, che vede nel conflitto non un male da contenere, ma uno strumento per ridefinire la geografia politica e militare della regione.
Alla base c’è una visione che rifiuta compromessi con Hamas e considera ogni tregua come una resa (anche solo temporanea) della sovranità e della sicurezza nazionale. In questo senso, votare contro è un’affermazione di principio, un rifiuto della “via media” nel conflitto.
Inoltre, la mossa di Smotrich rinvia il peso della decisione al governo e al Parlamento: chi vorrà accettare il rischio politico di essere indicato come favorevole a un accordo “debole” in termini di contenimento militare?
Se l’accordo verrà approvato nonostante l’opposizione interna, il vero banco di prova sarà la sua durata: fasi successive prevedono disarmo di Hamas, ricostruzione e definizione del regime di governo nella Striscia. Se queste tappe falliranno o saranno rimandate, le pressioni interne per un ritorno alle armi potrebbero aggravarsi. The Washington Post+3The Guardian+3Financial Times+3
Se invece l’accordo fosse respinto o ritardato, si entra in uno scenario di guerra prolungata senza tregue, con costi umani e politici elevatissimi.
In ogni caso, la posizione di Smotrich assomiglia a una garanzia che, anche in caso di tregua, vi sarà una forte spinta interna per riaccendere il conflitto o limitarne gli effetti.
La dichiarazione “voterò contro l’accordo di cessate il fuoco, a Gaza deve continuare la guerra” di Bezalel Smotrich non è un gesto isolato, ma una componente centrale delle tensioni che attraversano il governo israeliano in queste ore. Rappresenta la tensione drammatica tra esigenze militari e pressioni umanitarie, tra strategia e realismo diplomatico.
Se da un lato l’accordo offre una possibilità — pur fragile — di tregua e sollievo per la popolazione civile, dall’altro la linea dura di Smotrich testimonia quanti costi politici e morali siano in gioco nello scegliere se fermare il conflitto o continuarlo fino all’esito che alcuni considerano definitivo.

The Guardian

Financial Times
AP News











