Di Fabio Sortino
Un’altra notte di sangue a Palermo. Un giovane di 21 anni, Paolo Taormina, è stato ucciso nel cuore del centro storico, mentre in piazza la gente era uscita per divertirsi e vivere qualche ora di spensieratezza. La vittima lavorava nel locale dei suoi genitori. Un delitto che segna l’ennesimo episodio di violenza urbana a Palermo, dove la criminalità sembra aver preso il sopravvento, dal centro alle periferie.
Omicidi a Palermo: escalation di violenza
Solo poche settimane fa, un altro fatto di sangue ha scosso la città: un magazziniere di 39 anni è stato ucciso nella zona della Zisa. Palermo è diventata una città in preda alla violenza quotidiana, dove sembra regnare la legge del più forte. Una realtà che ricorda sempre più il Far West, con lo Stato assente e le istituzioni incapaci di garantire sicurezza e ordine.
Criminalità e disordine: la città abbandonata
Tra giovani disadattati, povertà dilagante, modelli culturali tossici, Palermo sta diventando sempre più invisibile agli occhi delle istituzioni. Ogni cittadino che esce per strada è potenzialmente in pericolo. Le risse per futili motivi sono ormai quotidiane, e la tensione sociale si respira in ogni angolo della città.
Non solo omicidi: stupri e violenze impunite
A rendere il quadro ancora più drammatico, episodi di violenza sessuale, come il recente stupro di gruppo al Foro Italico, confermano un’allarmante deriva criminale. In molti quartieri, il senso di insicurezza è costante, e l’abbandono da parte dello Stato è evidente.
Appello alle istituzioni: Palermo chiede sicurezza
È il momento di dire basta. Le istituzioni, dal Ministro degli Interni al Sindaco La Galla, passando per la Prefettura, devono intervenire immediatamente. Palermo non può più vivere nella paura. La criminalità ha preso il controllo della città e serve una risposta immediata e concreta.
Altro che “percezione mediatica”, come ha dichiarato il sindaco: questa è la tragica realtà. Palermo è in pericolo, e i suoi cittadini chiedono protezione e giustizia. Non se ne può più.
