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Chiara Corbella aveva un’idea sbagliata di Dio
“Ringrazia e bacia dolcemente la mano di Dio che ti percuote”, è uno dei pensieri profondi di Padre Pio. Aveva un’idea sbagliata di Dio, Padre Pio. Tanti santi hanno avuto un’idea sbagliata di Dio. Se è vero ciò che racconta Tommaso da Celano, anche san Francesco era persuaso che fosse Dio a mandargli malanni. Anche san Francesco aveva un’idea sbagliata di Dio. Tempo addietro mi permisi di scrivere sul blog “Come Gesù” che oggi forse per causa mia non esiste più, che anche Chiara Corbella destinata ad entrare nella schiera dei santi, aveva un’idea sbagliata di Dio, ma suscitai una valanga di commenti, quasi tutti di disapprovazione, uno dei quali era: “Chiara Corbella non attribuì a Dio le malattie e la Chiesa non lo fa. Questa è una interpretazione decisamente arbitraria. È giusto documentarsi prima di scrivere”.

E così, sottraendo un po’ di tempo al mio dolce far niente, con santissima pazienza risposi «La mia affermazione che Chiara, come tanti santi, attribuiva a Dio le sue disgrazie, non è basata sul nulla, oppure su false notizie, ma su parole pronunciate o scritte da Chiara Corbella. Fu Chiara Corbella a dire alla madre: “Se il Signore ha scelto questo per me, vuol dire che è meglio così per me e per quanti mi sono intorno. Perciò io sono contenta”. “Il Signore ha scelto questo per me”. Voleva dire un’altra cosa? E perché non la disse un’altra cosa, ma disse proprio quella cosa? Fu Chiara Corbella a scrivere al figlioletto: “Qualsiasi cosa tu faccia nella vita, non scoraggiarti mai, figlio mio: se Dio ti toglie qualcosa, è per darti di più”. “Se Dio ti toglie”. Voleva scrivere un’altra cosa? E perché non la scrisse un’altra cosa?

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Perseguitata dalla cattiva sorte, poveretta, si vide morire due bambini subito dopo la nascita. Ed ecco che cosa scrisse a riguardo: “Il Signore ha voluto donarci dei figli speciali: Maria Grazia Letizia e Davide Giovanni, ma ci ha chiesto di accompagnarli soltanto fino alla nascita”. “Donarci… ci ha chiesto”. Voleva scrivere altro? Che cosa c’entrava il Signore, che cosa c’entrava, il povero Signore, col concepimento di una bimba “speciale” cui fu diagnosticata, ancora nel grembo materno, un’anencefalia, e col concepimento di un bimbo “speciale” cui fu diagnosticata una grave malformazione viscerale alle pelvi con assenza degli arti inferiori? Doni graziosi del Signore? Pura follia.

Cose che ti fanno una gran pena in questa storia, ma anche cose che, perlomeno a me, danno un grandissimo fastidio. Come può un uomo che vede la moglie soffrire, la moglie morire, come può chiederle: «Amore mio, ma davvero il giogo del Signore è dolce?». Si pensi se Maria l’avesse chiesto al Figlio agonizzante sulla croce. E come poté lei, mentre soffriva, mentre moriva, rispondere: «Sì̀, Enrico, molto dolce». Si pensi se così avesse detto Gesù al Padre, anziché gridare: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni».

Renato Pierri

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