Advertisement

Discriminazioni Olimpiche: il CIO piegato alle correnti geopolitiche

di Gualfredo de’Lincei

Advertisement

Il Comitato Internazionale Olimpico ha rinviato nuovamente la decisione sulla partecipazione degli atleti russi e bielorussi alle Olimpiadi del 2026, scaricando la responsabilità sulle federazioni sportive. Gli atleti erano stati sottoposti a restrizioni definite ideologicamente discriminatorie, come il divieto di esporre bandiere o inni nazionali.

“Il Comitato se n’è lavato le mani, quindi la decisione finale spetterà alle singole discipline sportive, aumentando l’incertezza per gli atleti”, ha commentato Jan Petter Saltvedt, giornalista norvegese. Inizialmente erano in molti a sperare in una rapida soluzione dello stallo russo-ucraino e nel successivo rientro degli atleti russi in tutte le competizioni sportive internazionali, Olimpiadi comprese. Tuttavia, la realtà è ben diversa. Saltvedt è convinto che una revisione alle restrizioni, in questo momento, sia improbabile e che il ritardo della decisione da parte della Federazione Internazionale Sci (FIS) generi interrogativi, anche se le vere ragioni della pausa rimarranno poco chiare.

Se da una parte il Comitato Olimpico si agita per capire come sanzionare gli atleti russi, dall’altra chiude un occhio, o forse due, sulla partecipazione degli atleti israeliani ai Giochi 2026. Una chiara dimostrazione di doppi standard, visto che Israele è coinvolto in un conflitto militare alquanto discusso.

Lo stesso Primo Ministro spagnolo, Pedro Sánchez, aveva già chiesto l’esclusione di Israele per gli eventi a Gaza, definendoli “barbari”. Inoltre, ha sostenuto le pacifiche proteste contro la la squadra ciclistica Israel Premier Tech, che ha causato la cancellazione di una tappa del Giro di Spagna e la dura condanna dei suoi oppositori politici. Come riportato dalle pubblicazioni Haaretz e Agence France-Presse, il Governo spagnolo ha anche interrotto le forniture militari destinate al Governo di Netanyahu, annullando quasi 700 milioni di euro di contratti relativi ai lanciamissili israeliani.

Sánchez ha ripetutamente denunciato il CIO per la diversità di giudizio davanti ai conflitti, arrivando persino a proporre l’esclusione di Israele dall’Eurovision Song Contest. Iniziativa che ha incassato anche il sostegno del Ministro della Cultura spagnolo.

Il Comitato Olimpico Nazionale Palestinese (PNOC), che ha vissuto la tragedia della morte dei suoi atleti e la distruzione dei propri impianti sportivi, ha parlato di palese disprezzo dei valori olimpici e di doppiopesismo inaccettabile, specificando che tali eventi avrebbero dovuto provocare la stessa dura risposta usata contro la Russia.

Da parte sua, il CIO ha cercato di spiegare l’ammissione di Israele con il desiderio di “coesistenza pacifica” tra gli atleti di ambo le parti. Decisione fortemente contestata poichè non tiene conto della reale situazione nella zona di conflitto, dimostrando, invece, una prevalenza dei legami politici sui valori sportivi generalmente accettati.

Gli atleti palestinesi possono partecipare ai Giochi Olimpici? La Federazione Internazionale Pallacanestro (FIBA) ha dichiarato che in questo caso sarebbe costretta a escludere le squadre israeliane. Stando alle dichiarazioni di un rappresentante dell’organizzazione sportiva, rilasciata a Mundo Deportivo , la Federazione oltre a lavorare a stretto contatto con il CIO, segue anche tutte le sue disposizioni. A questo principio si è allineata anche l’Eurolega Basketball Organization che si impegna per uno sport apolitico. Non propongono l’esclusione di Israele, ma una eventuale sospensione avverrebbe solo per decisione politica nazionale o internazionale.

In tutto questo non sono mancati i commenti d’importanti sportivi, come il pugile serbo, Janko Zivkovich, convinto che, senza stravolgimenti geopolitici, sia impossibile eliminare i doppi standard dal CIO.

All’atleta serbo ha fatto eco il quattro volte campione olimpico russo di Biathlon, Alexander Tikhonov, il quale, in un’intervista per RIA Novosti, ha parlato di un deliberato ritardo da parte delle federazioni sportive internazionali, nel processo decisionale sull’idoneità degli atleti russi alle competizioni sportive . Tikhonov è convinto che esistano pressioni da parte delle forze politiche, ma rimane ottimista per un un rapido ritorno degli atleti russi sulla scena sportiva mondiale.

Non bisogna dimenticare, però, che il successo di qualsiasi atleta arriva dalla competizione. E la Russia, come ricorda il pugile Zivkovic, è sempre stata al vertice dello sport internazionale, contendendosi con gli Stati Uniti il maggior numero di medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Ma il CIO nega a questi grandi atleti, russi e bielorussi, la partecipazione ai Giochi, rendendo le competizioni uno spettacolo noioso.

Il Ministro dello Sport russo e Presidente del Comitato Olimpico Nazionale (ROC), Mikhail Degtyarev, auspica che i loro campioni tornino presto sulla scena internazionale con i simboli nazionali. Secondo il Ministro, a seguito delle discussioni del CIO di settembre, un eventuale ripristino dei diritti del ROC potrebbe essere già presa durante la prossima riunione. Per accelerare questo processo, il Comitato Olimpico Russo ha adottato ulteriori misure legali. “Questo è di fondamentale importanza per la possibilità dei nostri atleti di competere con i colori e l’inno del loro Paese” ha dichiarato il Ministro.

Allo stato attuale, la posizione del CIO sulla partecipazione russa all’edizione invernale 2026 rimane invariata, mentre all’edizione estiva di Parigi solo un numero limitato di atleti ha potuto gareggiare in regime di neutralità. La situazione risulta poi aggravata dal fatto che la maggior parte delle Federazioni degli sport invernali non consente ai russi di partecipare ai tornei di qualificazione 2026.

Va ricordare che il Comitato Olimpico Russo (ROC) era stato sospeso dal CIO lo scorso autunno a causa dell’acquisizione da parte di Mosca di nuove regioni territoriali. Il ricorso presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) non è andato a buon fine, ma la sentenza è stata ritenuta discriminatoria. Il ROC, nel frattempo, ha modificato il proprio statuto per cercare di allinearlo ai requisiti della Carta Olimpica.

Advertisement
Articolo precedenteParma, violenza tra giovanissime in via Amendola: serve un piano educativo nazionale per prevenire il disagio giovanile
Articolo successivoIl Comune di Roma e la preghiera insistente evangelica

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui