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Il Comune di Roma e la preghiera insistente evangelica
È necessario pregare con insistenza, raccomanda Gesù nel Vangelo. E così gli amministratori del Comune di Roma, non solo quelli attuali ma anche quelli precedenti, ritengono giusto che i cittadini li preghino con insistenza per ottenere un diritto. Solo che gli amministratori non sono Dio. Da parecchi giorni i lampioncini dei cortili intorno ad alcune palazzine di Via Augusto Mammucari 25, sono spenti. La rappresentante della palazzina 3, scala A, ha messo in bacheca il seguente avviso: “Gentili inquilini per non rimanere al buio per lungo tempo, siete tutti invitati ad inviare una segnalazione all’ufficio competente manutenzionerodinaria@rpr-spa.it

Vi sembra giusto? Non basta una segnalazione? Quante ne occorrono e quante volte per non restare al buio per lungo tempo?
Ieri, da una signora che non conosco ho ricevuto  su Facebook il seguente messaggio: “Buona sera, le chiedo gentilmente il suo intervento per poter ripristinare l’illuminazione  in via Augusto Mammucari 25. Siamo completamente al buio, sia nella strada principale di via Mammucari, ma soprattutto nel parcheggio assegnato alle case, ne va dell’incolumità dei cittadini. La informo anche che sono state inviate diverse mail e ho scritto anche al presidente Massimiliano Umberti. La ringrazio anticipatamente e mi scuso del disturbo, buona serata”. Le ho risposto: “Gentile signora Stefania, se passa un mese da quando abbiamo inviato le segnalazioni e gli amministratori non ci danno risposte soddisfacenti, ci rivolgiamo al Difensore Civico del Lazio”.
Vi sembra giusto? Aspettare un mese, per poi rivolgerci al Difensore Civico, nella speranza che questi intervenga presso il Comune, e che gli amministratori magari dopo un altro mese provvedano a ripristinare l’illuminazione?
“Chiedete a vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Matteo 7,7). Aspetta e spera.
Renato Pierri

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