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Garlasco. “So la verità sulla morte di Chiara Poggi.” Flavius Savu è stato estradato

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Garlasco. Flavius Savu è stato estradato: “So la verità sulla morte di Chiara Poggi”

È rientrato ieri sera in Italia, grazie a un provvedimento di estradizione dalla Svizzera, Flavius Savu, il 43enne rumeno già condannato per reati di estorsione nei confronti dell’allora rettore del Santuario della Bozzola, don Gregorio Vitali. La notizia, anticipata dai media nazionali, potrebbe riaprire ufficialmente un capitolo mai del tutto chiuso del caso Poggi: Savu sostiene di essere in possesso di informazioni decisive sulla morte di Chiara Poggi, avvenuta il 13 agosto 2007 nella villetta in via Pascoli a Garlasco. Il Giorno+2Libero Quotidiano+2

Secondo le cronache, Savu è atterrato all’aeroporto di Malpensa e, scortato dagli agenti del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) e del F.A.S.T., è stato trasferito al carcere di Torre del Gallo, a Pavia. Il Giorno+1 Era destinatario di un mandato di arresto europeo, emesso dalla procura generale di Milano, per scontare una pena residua di circa cinque anni per estorsione. Gazzetta di Modena+2Il Giorno+2

Nelle ultime settimane, Savu aveva guadagnato visibilità, pur in latitanza, per aver rilasciato alcune dichiarazioni in cui evocava una pista mai approfondita: quella di festini, rapporti sessuali e presunti ricatti con presunti contorni esoterici, all’interno del Santuario della Bozzola, che la vittima secondo lui avrebbe scoperto. corrieredisiena.it+3Newsroom Italia+3Libero Quotidiano+3 Tali affermazioni, finora valutate con cautela dagli inquirenti, sono state descritte come suggestive ma prive di riscontri concreti. Il Giorno+3Gazzetta di Modena+3Libero Quotidiano+3

Il nuovo contesto giudiziario è reso ancora più complesso dal fatto che, nel corso del 2025, la Procura di Pavia ha riaperto il fascicolo sull’omicidio Poggi, in seguito all’emergere di un profilo genetico maschile rinvenuto nella bocca della vittima  poi contestato come possibile contaminazione nei laboratori d’autopsia. TGLA7+2Libero Quotidiano+2 In parallelo, negli ultimi mesi è venuto al centro dell’attenzione un nuovo indagato: Andrea Sempio, amico di famiglia e figura già sospettata in passato, finito ora formalm­ente nel registro degli indagati per concorso in omicidio. Libero Quotidiano+2Gazzetta di Modena+2

Alla domanda se intende collaborare con la magistratura, Savu  secondo quanto riportato  avrebbe manifestato la disponibilità ad essere ascoltato come persona informata dei fatti. Libero Quotidiano+2Il Giorno+2 Tuttavia, fonti giornalistiche suggeriscono che nei giorni precedenti all’estradizione Savu avrebbe provato a opporsi, invocando motivi di salute e dichiarando timore per la propria incolumità in Italia. Gazzetta di Modena+3corrieredisiena.it+3Il Giorno+3

Il nome di don Gregorio Vitali, ex rettore della Bozzola, è tornato sotto i riflettori: intervistato a “Lo Stato delle Cose”, Vitali ha respinto ogni accusa, dichiarando di non conoscere né Chiara né “alcun coinvolgimento con fatti del 2007”. corrieredisiena.it+2Libero Quotidiano+2 Nel frattempo, l’avvocato di Sempio, Massimo Lovati, ha rilanciato l’ipotesi che Chiara potesse essere diventata una testimone pericolosa: “Parlava di un giro, diceva che avrebbe parlato”, ha dichiarato in riferimento alle parole attribuite a Savu e riportate in un memoriale della nipote Cleo Stefanescu. Newsroom Italia+3Il Giorno+3Libero Quotidiano+3

Nonostante il clamore mediatico, gli investigatori mantengono prudenza: la pista del Santuario è definita “suggestiva ma non suffragata da elementi oggettivi”. Gazzetta di Modena+2Libero Quotidiano+2 Ciò che appare certo è che, mai come ora, il caso Poggi, archiviato con la condanna definitiva di Alberto Stasi nel 2015 (sedici anni di pena), può rimettersi in discussione. Il Giorno+3Wikipedia+3TGLA7+3

Oggi, a Garlasco e in tutta Italia, si apre una nuova fase di attesa: quella in cui le parole, le testimonianze e le analisi forensi potranno finalmente trasformarsi in verità accertate. Se davvero Savu possiede “la verità”, come ha dichiarato, spetta ora alla Procura verificarla con rigore e metodo, senza cedere al richiamo dell’eco mediatica.

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