« Pete Hegseth, Segretario alla Difesa, e le sue dichiarazioni sulle donne e il diritto di voto »
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Washington – In un paese che ha celebrato nel 1920 l’approvazione del 19° emendamento della Costituzione che garantisce il diritto di voto alle donne, le recenti mosse del segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth hanno riacceso un dibattito profondo e controverso.
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Secondo articoli di stampa e fonti investigative, Hegseth avrebbe rilanciato sui social un video dove pastori della sua chiesa – la Communion of Reformed Evangelical Churches (CREC) – affermano che le donne non dovrebbero votare o che, almeno, che il voto debba essere esercitato dal «capofamiglia» maschio. Reuters+3snopes.com+3Wikipedia+3
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Tuttavia, il Dipartimento della Difesa (DoD) è intervenuto per chiarire che Hegseth “ovviamente” sostiene che le donne abbiano diritto al voto. Advocate.com+1
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Ecco i fatti, le implicazioni, le reazioni e cosa sta cambiando.
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1. I fatti accertati
Nell’agosto 2025, Hegseth ha condiviso sul suo account X (ex Twitter) un post accompagnato dalla frase “All of Christ for All of Life” contenente un video realizzato dalla televisione americana CNN, che intervistava pastori della chiesa CREC. In quel video:
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uno dei pastori afferma che nella sua “società ideale” il voto sarebbe esercitato come “testa della famiglia” (solitamente un uomo) e che la moglie “discuterebbe” ma non voterebbe individualmente. snopes.com+2Reddit+2
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un altro pastore afferma che sarebbe favorevole alla cancellazione del 19° emendamento, che nel 1920 garantì alle donne il diritto di voto. snopes.com+1
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Di fronte alla reazione pubblica, il portavoce del Pentagono, Kingsley Wilson, ha dichiarato: “Ovviamente il segretario pensa che le donne dovrebbero avere il diritto di votare.” Advocate.com
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Tuttavia, come riportato da fact-checking di Snopes, non è emersa alcuna dichiarazione pubblica diretta di Hegseth che affermi esplicitamente il proprio allineamento con la posizione che le donne non debbano votare. snopes.com
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Inoltre, Hegseth è noto per aver espresso in passato posizioni critiche verso la partecipazione delle donne in ruoli di combattimento militare: ad esempio, ha scritto che “non dovremmo avere donne nei ruoli di combattimento” poiché “le cose diventano più complicate”. TIME+1
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È stato confermato dalla Senato che Hegseth è stato nominato Segretario alla Difesa all’inizio del 2025. CBS News+1
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2. Perché la questione è tanto significativa
La questione non è solo semantica: il diritto di voto delle donne è uno dei pilastri della democrazia statunitense e occidentale. Tentativi diretti o indiretti di indebolirlo sollevano questioni sulle basi del sistema rappresentativo, sull’uguaglianza di genere, e sulla legittimità delle istituzioni militari e civili.
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Nel caso di Hegseth, il fatto che in qualità di Segretario alla Difesa –possa aver condiviso o essere associato a posizioni che suggeriscono il ripensamento di tale diritto crea forte allarme:
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come può qualcuno alla guida del Pentagono rappresentare una forza armata che include milioni di donne se la sua visione del loro ruolo nella società è fortemente limitata?
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oltre al ruolo militare, il messaggio inviato alla società è chiaro: si apre la possibilità che le donne, se non membri della “testa di famiglia”, abbiano un ruolo ridotto nella sfera pubblica.
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Inoltre, l’affiliazione dichiarata di Hegseth con la chiesa CREC, che promuove una visione patriarcale e un modello di “leadership maschile” nella sfera domestica e pubblica, alimenta le preoccupazioni sul mandare un messaggio culturale di regressione. AP News+1
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3. Le reazioni politiche e sociali
Diverse figure istituzionali e della società civile hanno reagito con forte preoccupazione:
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Tammy Duckworth, senatrice veterana di guerra, ha definito “inaccettabili” i commenti su donne e combattimento militare. TIME+1
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I gruppi per i diritti civili e le donne hanno denunciato che le condivisioni pubbliche di tali contenuti costituiscono un attacco al principio dell’uguaglianza.
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All’interno del Senato, alcune senatrici hanno definito il comportamento di Hegseth come “al di sotto della dignità” richiesta per la carica. TIME+1
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Dal canto suo, il Pentagono, pur affermando che Hegseth sostiene il diritto di voto delle donne, non ha spiegato in modo esaustivo perché abbia condiviso un video che conteneva affermazioni contrarie. Questo vuoto comunicativo ha alimentato ulteriori speculazioni e critiche. The Daily Beast
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4. Le ambiguità e cosa non sappiamo
È importante sottolineare che:
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Non esiste al momento una dichiarazione pubblica di Hegseth in cui egli affermi testualmente che «le donne non dovrebbero votare». Snopes lo evidenzia chiaramente. snopes.com
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Il fatto che abbia condiviso un video che contiene quel messaggio non significa necessariamente che lui lo sostenga in toto, ma espone una forte correlazione e suggerisce un’appartenenza a un contesto ideologico che lo sostiene.
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Il video stesso proviene da una chiesa con posizioni estreme in materia di genere e di stato, e l’intervista era parte di un reportage di CNN. Quel che resta da chiarire è l’effettiva posizione di Hegseth rispetto a quei contenuti – se li approvi, li tolleri o li riprenda consapevolmente.
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In breve: la questione non è tanto se abbia detto “le donne non devono votare”, bensì se si trovi in posizione di dare spazio pubblico, legittimare e diffondere messaggi che vanno in quella direzione, pur affermando di non sostenerli formalmente.
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5. Le implicazioni per la democrazia e per le forze armate
La rilevanza di questo episodio va oltre il semplice gossip politico. Le implicazioni sono molteplici:
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Se una figura al vertice di una forza armata è associata a visioni che riducono il ruolo politico delle donne, si corre il rischio di inviare un segnale di marginalizzazione all’interno delle stesse forze militari, dove le donne sono sempre più presenti e operative.
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In un momento in cui la società americana e globale discute di equità, rappresentanza e diritti, destinare un messaggio riduttivo alle donne può indebolire la fiducia nelle istituzioni pubbliche.
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Dal punto di vista interno al Pentagono: la sensazione di non essere pienamente rappresentati o rispettati può ridurre la coesione delle forze e la percezione di equità tra i membri. Il commento anonimo citato da The Independent sulla possibilità che revocare ruoli alle donne equivalga “a togliere il diritto di voto” è emblematico. The Independent
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La vicenda sembra sintetizzare alcune tendenze: la crescente influenza di correnti di nazionalismo cristiano, l’interazione tra religione e politica in ruoli di governo, la tensione fra valori tradizionali e inclusività democratica.
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Per il segretario Hegseth, la condivisione di un video controverso ha dato luogo a una crisi di legittimità – non tanto per una dichiarazione esplicita contro il voto femminile, ma per l’ambiguità della posizione e per il simbolo che rappresenta.
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Per la democrazia americana, la questione resta aperta: che messaggio viene inviato quando un vertice militare appare allineato o almeno vicino a visioni che abbassano il ruolo delle donne nella sfera pubblica?
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Per le forze armate e per la società civile, il monito è che il diritto di voto, la rappresentanza e l’uguaglianza anche in ruoli tradizionalmente dominati da uomini non possano essere dati per scontati. Ogni passo indietro verso la marginalizzazione non riguarda solo le donne, ma la forza stessa del sistema democratico.
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Infine, resta da verificare se vi sarà un chiarimento ufficiale più robusto da parte di Hegseth, se verranno esplicitate dichiarazioni chiare sul tema e se il Congresso o altre istituzioni esamineranno più a fondo il rapporto tra l’appartenenza religiosa, le affiliazioni ideologiche e l’idoneità di una persona a ricoprire un ruolo così centrale nella sicurezza nazionale.
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Reuters
AP News
theguardian.com











