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Partiamo da Qui” contro l’aumento della cedolare secca: una misura ingiusta che penalizza il turismo extralberghiero

Il Movimento Partiamo da Qui esprime ferma contrarietà all’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi previsto nella Manovra di Bilancio 2026, ritenendolo un provvedimento ingiustificato e dannoso per il comparto extralberghiero. Tale misura colpirebbe un settore già gravato da oneri e costi elevati, senza risolvere il problema abitativo nazionale. Il Movimento chiede politiche mirate e un riconoscimento istituzionale per chi contribuisce in modo concreto alla crescita del turismo e dell’economia locale.

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3 novembre 2025 – Il Movimento Politico “Partiamo da Qui” manifesta il proprio completo disaccordo rispetto alla proposta di aumento della cedolare secca per gli affitti brevi, misura che andrebbe a colpire in modo diretto e ingiustificato il settore extra-alberghiero, già gravato da numerosi oneri e da una narrazione pubblica spesso distorta.

 

«Riteniamo che l’eventuale ipotesi di una riduzione dell’imposta limitata ai locatori che non utilizzano piattaforme di intermediazione rappresenti un correttivo del tutto inefficace: è noto infatti che questa categoria di operatori costituisce una parte estremamente marginale del comparto, e che quindi la misura resterebbe, di fatto, invariata nella sua penalizzazione complessiva.

È importante ricordare che chi opera nel settore delle locazioni brevi è già soggetto, oltre alla cedolare secca — un’imposta sostitutiva dell’IRPEF con aliquote del 21% (canone libero) o del 10% (canone concordato) — anche a significative commissioni imposte dalle piattaforme di intermediazione, che oscillano tra il 18% e il 22%, e spesso a compensi per società di gestione che variano tra il 25% e il 30%. A tutto ciò si sommano spese di manutenzione, utenze, tasse locali e oneri amministrativi, che riducono in maniera consistente i margini effettivi per i proprietari e gli operatori.

Da tempo, il settore subisce una comunicazione pubblica fuorviante che lo descrive come un ambito di “facili guadagni”, senza tener conto del contributo reale che le locazioni brevi offrono al sistema turistico nazionale e all’economia locale. È inoltre scorretto attribuire a questo comparto la responsabilità della carenza di alloggi per locazioni di lungo periodo: come evidenziato da un recente rapporto IFEL (Istituto per la Finanza e l’Economia Locale), in Italia un’abitazione su quattro — pari a circa 9,7 milioni di unità — risulta oggi inutilizzata.

È evidente, quindi, che il problema dell’abitare e dell’offerta di lungo termine non può essere risolto penalizzando il turismo extralberghiero, ma va affrontato con politiche abitative mirate, studi di settore e strategie di valorizzazione del patrimonio immobiliare inutilizzato» così conclude “Partiamo da Qui”.

Il Movimento Politico intende difendere e rappresentare il comparto turistico in maniera strutturata, chiedendo un riconoscimento istituzionale e un adeguato supporto normativo per chi opera nel rispetto delle regole e contribuisce in modo significativo alla crescita economica, alla promozione del territorio e all’accoglienza dei turisti in Italia.

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