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MOVIMENTO NOI – RETE UMANA

In vista della imminente riapertura della scuola il 7 gennaio c.m. non riteniamo opportuno, a valle dei bollettini epidemiologici e della crescita dell’indice RT, la riapertura della scuola di ogni ordine e grado e di proseguire, pertanto, con la didattica a distanza che sta dando ottimi risultati, in vista anche di un traguardo così importante come il vaccino, cercando così di tutelare più vite possibili contro questo virus potenzialmente mortale. Lo ha dichiarato l’Ing. Roberto Perri delegato alla Scuola del Movimento civico NOI che indirizza una lettera aperta al Presidente f.f. della Regione Calabria, all’Assessore all’Istruzione Regione Calabria, al Sindaco di Cosenza, all’Assessore all’Istruzione del Comune di Cosenza e ai Dirigenti Scolastici. Per riaprire le scuole in sicurezza – afferma Perri, c’erano da assumere alcune elementari misure: abolire le classi pollaio; prevedere sistemi di aerazione nelle classi; prevedere postazioni mediche nelle scuole; potenziare le reti tecnologiche; distribuire tamponi rapidi; dotare il personale di efficaci dispositivi di protezione individuale (almeno mascherine ffp2); rafforzare i trasporti pubblici in modo da garantire l’occupazione massima del 50%; vaccinare (su base volontaria) prioritariamente Docenti e personale ATA. Praticamente le classi alla riapertura del 7 gennaio 2021, saranno uguali a quelle del 7 gennaio del 2020. Da più parti si invita alla prudenza, a partire da eminenti virologi che attribuiscono alle scuole un ruolo determinante nella trasmissione del virus anche per via della variante inglese del virus che si dimostra essere più velocemente trasmissibile tra i giovani. Veneto, Puglia, Lazio, Sicilia per bocca dei governatori o dei responsabili di Scuola, e Sanità, manifestano prudenza e chiedono di monitorare ancora la situazione. All’estero, Paesi come Germania e Gran Bretagna, hanno deciso di spostare la riapertura delle scuole. La Germania, da sempre a favore delle scuole aperte, stavolta manifesta enorme prudenza e le chiude per tutto gennaio. Neppure all’interno del CTS emerge unanimità ed etichettano la decisione come “politica”. Il problema della riapertura delle scuole è diventato un problema “politico” e di principio, un vessillo da sventolare come strumento di vittoria, una “vittoria” che dimentica che il diritto alla salute viene prima di qualsiasi altro diritto e che la didattica a distanza per un altro mese di certo non creerà vittime. Nel frattempo a farne le spese saranno i Docenti mai coinvolti in nessuna decisione, il personale ATA, gli alunni e le loro famiglie.

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