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Roma, 1 feb. – “Condanniamo fermamente il colpo di Stato in Birmania. Un Paese che stava attraversando un difficile ma chiaro percorso di transizione democratica. E che, con gli ultimi accadimenti, rischia di precipitare nuovamente in una condizione di limitazione dei diritti e privazione delle libertà personali. La via militare non è la soluzione alle instabilità interne. Per questo, l’auspicio è che vengano rispettati i risultati democratici delle ultime elezioni e si liberino il premio Nobel Aung San Suu Kyi e gli altri esponenti del governo in Myanmar”. Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente della commissione Esteri.

Roma, 1 feb. – “Condanniamo fermamente il colpo di Stato in Birmania. Un Paese che stava attraversando un difficile ma chiaro percorso di transizione democratica. E che, con gli ultimi accadimenti, rischia di precipitare nuovamente in una condizione di limitazione dei diritti e privazione delle libertà personali. La via militare non è la soluzione alle instabilità interne. Per questo, l’auspicio è che vengano rispettati i risultati democratici delle ultime elezioni e si liberino il premio Nobel Aung San Suu Kyi e gli altri esponenti del governo in Myanmar”. Lo dichiara la senatrice Laura Garavini, Vicepresidente della commissione Esteri.

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