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di Domenico Logozzo *

L’AQUILA – La ricostruzione dell’Aquila con gli occhi di un ragazzo di 14 anni autore di una immagine “simbolo”, che racconta “passato e speranza”. Uno scatto che fa esclamare al noto poeta, scrittore e giornalista aquilano Mario Narducci: “Ma che bravo! Mi piace questo slancio verso il cielo e come simbolo”. Tra le gru e l’azzurro della speranza. Una foto-testimonianza di affetto per la città che, sia pure lentamente, sta ripartendo.

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Per questo scatto Alessandro Martelli ha ottenuto un meritatissimo riconoscimento al concorso fotografico “Agnesino d’oro 2021” sulla Ricostruzione a L’Aquila. Ogni foto è storia, sentimenti, speranze, sogni. E vedendo l’immagine molto significativa fatta da Alessandro, mi sono posto tante domande. Ma la risposta migliore solo il giovanissimo autore poteva darla. “Per me – dice – la gru in primo piano rappresenta quello che ha passato e che sta passando L’Aquila, mentre il cielo sullo sfondo la speranza”.

Un ragazzo di 14 anni e L’Aquila di oggi.

Come la vedi?

“Una città che man mano sta risorgendo”.

Sogni, aspirazioni. Quale è il tuo obiettivo principale?

“Fare della mia passione il mio futuro lavoro”.

Alessandro, come è nata in te la passione per la fotografia?

“È da piccolo che mi piace fare foto e continuerò a farle”.

E a questo punto confesso che Alessandro mi fa veramente commuovere, mi fa tornare indietro con la memoria ad oltre mezzo secolo fa, alla mia infanzia in Calabria, quando alla sua età facevo e pensavo la stessa cosa. La grande passione giovanile per la fotografia è rimasta intatta, come quella per il giornalismo. Ancora oggi, che ragazzo non sono più. E confesso che la magia della fotografia mi fa sentire sempre giovane!

Cosa vuoi comunicare ai giovani di oggi e trasmettere ai giovani di domani?

“Io voglio trasmettere la bellezza della natura ai giovani di oggi e di preservarla per quelli di domani”.

Ragazzi aquilani, generazione della rinascita. Scrive su Facebook Maria Rabatti: “Evviva Alessandro, evviva il futuro dei giovani”. E c’è chi scrive: “Una foto col “naso all’insù”: la curiosità che fa alzare lo sguardo, la sensazione di essere piccoli piccoli”. E Antonella Scampoli: “Complimenti! Bellissime composizione ed inquadratura”.

Una foto molto apprezzata. E infatti tanti sono i commenti positivi e i “mi piace” dopo la pubblicazione su Facebook fatta della zia Eva Martelli, artista aquilana illuminata e lungimirante, donna forte, che in questi anni ha dovuto affrontare grossi problemi, non solo dovuti al terremoto ma anche alla perdita del caro Daniele Fracassi con il quale a L’Aquila aveva dato vita alla apprezzata compagnia teatrale “Il Piccolo Resto”.

Ottime le rappresentazioni e anche ottima la formazione di giovani e giovanissimi attori. Purtroppo la sorte non è stata benevola con questa straordinaria coppia d’arte e d’amore. Il trasferimento a Lanciano imposto dal terremoto di quel maledetto 6 aprile 2009. La ripartenza. Poi un’altra tegola si abbatte su Eva. Il grave lutto. Perde l’amato Daniele “maestro di vita che trasformava l’impossibile in possibile”, con il quale dal 1990 aveva condiviso la vita privata e artistica.

Lei non si arrende. La pensa e fa come la “Combattente” di Fiorella Mannoia: “… chi non lotta per qualcosa ha già comunque perso. E anche se il mondo può far male, non ho mai smesso di lottare”. Eva, la combattente, si rialza. Riesce a concretizzare “IL SOGNO DI PISOLINO”, il libro fantastico di Daniele Fracassi, uscito postumo dalle edizioni Carabba. Coraggiosa e determinata e intelligente regista, attrice e docente.

A Lanciano è molto apprezzata, tiene lezioni nelle scuole, organizza spettacoli. Tanti successi. Purtroppo lo scorso anno è arrivata la pandemia. Attività teatrali ferme per mesi. Grave crisi del settore. Ma Eva no, non si arrende. Si affida alle moderne tecnologie. Corsi e lezioni online! Una sfida, certo non facile. Dà ancora tanto, sostenuta dall’ottimismo della volontà. “So che in fondo ritorna tutto quel che dai”, canta Fiorella ed è ciò che pensa evidentemente l’artista aquilana. Che non si ferma mai.

Eva è fiera del nipote, che ha interessi non solo nel campo della fototografia, ma anche dell’arte, della musica, dell’ambiente, dello sport. “Alessandro – ci dice – è un ragazzo sensibile e riservato, direi riflessivo, ma anche dotato di grande ironia. Sin da piccolo ha dimostrato attitudine per il disegno e la musica. Ha un grande senso del ritmo. Infatti, ha cominciato a studiare batteria nel periodo della scuola primaria e oggi frequenta il primo anno del Liceo Musicale. Studia percussioni e sassofono. Ama la natura e si dedica con passione alla fotografia, al rugby e alla bicicletta. Ha anche attitudine per tutto ciò che riguarda le arti manuali. Ogni tanto mi mostra qualche oggetto fatto a mano con materiali di varia natura”.

Radici e realtà in cui si vive. Ancora Eva: “Alessandro ha frequentato il teatro e i concerti sin da piccolissimo. Ultimamente l’ho coinvolto nella realizzazione di alcuni video e mi sono accorta che ha una grande predisposizione per la fotografia. Cura la luce, l’inquadratura e la scenografia con grande perizia, nonostante la giovanissima età”.

L’amore per l’ambiente, del quale ci parlava Alessandro, è favorito anche dal fatto che “vive in una frazione dell’Aquila a 1.200 metri e dalla finestra della sua camera guarda catene di monti e di boschi”. E li fotografa molto bene con la sua inseparabile Nikon.

La foto premiata

*già Caporedattore centrale TGR Rai

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