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L’Associazione sammaritana “Adotta la città” denuncia ancora una volta lo stato di degrado in cui versa il centro storico cittadino, con particolare riferimento questa volta all’ex Casa del Fascio. L’agenzia del demanio, proprietaria dell’immobile, è dovuta intervenire con lavori di manutenzione straordinaria a causa della precaria sicurezza del bene. Chi aveva pensato che fosse l’amministrazione Mirra ad essere intervenuta, si è sbagliato. Ancora una volta questo intervento testimonia la decadenza del patrimonio storico cittadino. Cinque anni non sono bastati all’amministrazione Mirra per acquisire l’immobile al patrimonio comunale e provvedere alla sua riqualificazione. Un mancato intervento che ha ulteriormente penalizzato la città con ritardi che hanno impedito uno slancio economico, culturale e sociale per Santa Maria Capua Vetere. Lo stato di degrado in cui versa l’ex Casa del Fascio è purtroppo lo specchio di una più ampia realtà che caratterizza i principali siti di interesse storico-culturale della città, come l’Anfiteatro Campano, il Museo e l’Arco Adriano.  Sui primi due la competenza per la gestione e la pulizia spetta al Ministero dei beni culturali che, purtroppo, per carenza di addetti non riesce a garantire una costante manutenzione. Tuttavia, cinque anni non sono bastati all’amministrazione Mirra per stipulare un protocollo d’intesa con la Soprintendenza volto ad assicurare un livello minimo di decoro e di pulizia per questi beni che ci invidiano in tutto il mondo. Con riferimento all’arco Adriano, di competenza esclusiva del comune, si è aspettato il sequestro da parte della Procura della Repubblica per essere costretti a mettere in sicurezza il bene, nonostante gli innumerevoli segnali di cedimento avvertiti negli anni passati. “Non si può far finta di niente. Il degrado in cui versa la città è purtroppo sotto gli occhi di tutti- dichiarano i referenti di Adotta la città– e i sammaritani non credono al video fantasioso che ieri il Sindaco ha divulgato per annunciare la sua ricandidatura, video nel quale descrive la nostra città come “la città dei sogni”. Dobbiamo constatare purtroppo che nessuna opera pubblica rilevante è partita in questi cinque anni, né si è posto in essere alcun concreto intervento grado di incentivare il turismo e dare slancio all’economia sammaritana, partendo dalla valorizzazione delle bellezze storico-artistiche della città”.

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