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Roma. «Viene in un momento così contrastante e spero che sia come un regalo per tutti gli italiani».

Lo ha sostenuto Laura Pausini all’indomani della nomination del brano “Io sì/Seen” agli Oscar 2021 come miglior canzone originale.

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«Ho le stesse ansie e le stesse paure di quando ho vinto il festival di Sanremo 28 anni fa – ha confidato – Mi sento piccola come allora e mi spavento quando queste cose succedono e mi chiedo cosa ci sarà dopo gli Oscar».

Questa nomination arriva a quindici giorni esatti dalla vittoria dei Golden Globes, riconoscimento celebrato con una straordinaria esibizione sul palco dello scorso festival di Sanremo.

«Dopo aver vinto quel Sanremo di 28 anni fa dentro di me è nato il desiderio di non accontentarmi e fare il meglio che potevo, anche sbagliando – ha confermato – I Golden Globes e questa nomination sono così grandi che non so come prenderli, è forse una sorta di sfida con me stessa, perché i premi sono bellissimi ma ogni tanto mi spaventa di non essere in grado di meritarmeli: mi mettono ansia e mi chiedo se sarò capace di fare di più».

Ancora un incredibile traguardo per la regina indiscussa della musica italiana e per il brano “Io sì/Seen”, nato dalla collaborazione con la pluripremiata compositrice statunitense Diane Warren (undici nomination agli Oscar), Bonnie Greenberg (music supervisor di film come “Tutto può succedere”, “Il matrimonio del mio migliore amico”, “What women want” e “The mask”) e, per il testo italiano coscritto con Niccolò Agliardi.

«Diane la sento tutti i gironi da agosto – ha accennato – Ci siamo conosciute tanti anni fa quando vivevo a Los Angeles: lei è una combattente, non ha intenzione di perdere questo premio dopo undici volte nominata, ed è convinta che questa canzone è più speciale delle precedenti».

Dunque può succedere che questo Oscar arrivi veramente per “Io sì/Seen”.

«Ci sto pensando, faccio dei voli pindarici nella testa e sarebbe bello dopo anni di carriera – ha riflettuto – Se vinco devono inventarci un altro premio: sono molto confusa da quando ho avuto la nomination e non so posizionarmi ancora bene».

“Io sì/Seen” è l’original song del film prodotto da Palomar per Netflix “The life ahead/La vita davanti a sé” con la regia di Edoardo Ponti, pellicola incentrata sul tema dell’accoglienza, dell’integrazione e della condivisione, che segna il grande ritorno alle scene di Sophia Loren.

«Sophia ed Edoardo mi hanno chiamato – ha rivelato – Mi ha scelto proprio lei, Sophia, perché la canzone era il proseguimento del messaggio del film: mi ha fatto dei complimenti per questa nomination, e avere questa voce non è merito mio perché sono nata così, per me non è strano ed è un grande orgoglio».

La Pausini è fiera della sua italianità.

«Il mio successo non è solo fortuna anche se ho un sedere importante – ha precisato – In Italia ho paura mentre all’estero non ce l’ho perché mi dicono che ho una voce particolare; in Sudamerica mi hanno insegnato ad avere forza e oggi sono emozionata ma devo essere forte per tutti e vorrei fare sempre di più per tutti gli italiani».

Laura Pausini è molto legata alla sua famiglia e questo successo ha una dedica particolare.

«Questa nomination la dedico al mio babbo – ha confessato – È un cantante, ha lavorato anche con Raoul Casadei e poi decise di fare pianobar, studiava e provava vari stili: ho imparato da lui la mia musica e non mi ha mai detto che dovevo cantare, ha saputo aspettare fino al compleanno degli otto anni quando gli ho chiesto di regalarmi un microfono. Nella mia vita volevo cantare e fare pianobar: sono sempre io, sia davanti a 100 persone in un club o ai 60 mila allo stadio San Siro».

La figlia Paola è al centro delle sue attenzioni, come è gusto che sia.

«Ha voluto che chiamassi la sua maestra e la sua classe per dire che ero nominata agli Oscar – ha affermato – È molto legata al mondo del cinema in questo momento, vuole sapere tutto di Sophia Loren: mi piace la sua fantasia, è difficile anche per lei questo periodo di pandemia, è necessario che viva questa vita, di non farle ricordare l’attuale negatività e di insegnarle a vivere che tutto questo non finisce domani».

Infine l’artista ha voluto ricordare che tutta l’Italia ha accolto con favore questa nomination.

«Stavolta è più travolgente che mai a livello emotivo, perché è molto importante anche per il nostro Paese e per la cultura italiana – ha osservato – La canzone e il film sono dedicati alle persone che si sentono perse, abbandonate, senza protezione, uno stato d’animo che conosco e che oggi più che mai vive in molte persone a causa della pandemia; la speranza è l’insegnamento che questa canzone e questo film si sono proposti di dare come tema principale. Anche per questo, in maniera particolare, ringrazio l’Academy».

Franco Gigante

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