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Addio Berardino de Carlo, fondatore del Judo Treviso e pioniere del judo in Veneto
La notte scorsa ci ha lasciati all’età di 91 anni Berardino de Carlo, Maestro di judo, fondatore del Judo Treviso, già consigliere federale, a lungo presidente del comitato regionale del Veneto e, soprattutto, figura di riferimento per numerosissime generazioni di praticanti. Berardino de Carlo è stato un vero e proprio pioniere per il judo, disciplina che per primo portò a Treviso nel 1958, quando vi arrivò Sottoufficiale di carriera dell’Esercito da Potenza dov’era nato il 23 agosto del 1929. “Pensa che la prima gara l’abbiamo fatta nel 1960 su una sola area di combattimento fatta con le materassine da lotta -ricordava recentemente il Maestro de Carlo in occasione del campionato italiano a squadre assegnato proprio a Treviso per i 60 anni della sua società- le abbiamo messe giù in un palazzetto qui a Treviso, poi a mezzogiorno le abbiamo dovute togliere perché c’era da fare spazio a una partita di pallacanestro e la sera, dopo la partita, le abbiamo rimesse giù e abbiamo terminato la gara. Oggi è un’altra cosa”. La scorsa settimana il Maestro de Carlo, in seguito ad una caduta, ha riportato una frattura del femore che lo ha costretto al ricovero in ospedale e, quindi, ad un intervento chirurgico. Nella notte fra sabato e domenica, in seguito a delle complicanze respiratorie, Berardino de Carlo si è spento. Alle 15.30 di mercoledì nella Chiesa Parrocchiale di S.Maria Ausiliatrice (Votiva), partendo dall’ospedale Cà Foncello di Treviso alle 15.25. dopo la celebrazione si proseguirà per il Cimitero di S.Lazzaro in forma strettamente privata. Alla moglie Rosetta, ai figli Adolfo con Alda, Enzo con Ilenia, ai nipoti Elena, Francesco, Monica e Filippo, al Judo Treviso ed a quanti hanno voluto bene al Maestro de Carlo vanno le più sentite condoglianze.

Fonte: fijlkam.it/veneto
Brilla immensamente la medaglia d’argento conquistata da Nicholas Mungai nei 90 kg nel Grand Slam a Tbilisi! È un piazzamento infatti, che porta Nicholas Mungai al sedicesimo posto della ranking list, ampiamente dentro l’ambita zona ‘qualified’ per Tokyo. Questo prestigioso ed importante risultato è giunto al termine di una splendida prova, nella quale l’azzurro ha scalato il tabellone di gara fino alla finale per l’oro grazie alle vittorie ottenute sull’inglese Jamal Petgrave, ippon con sankaku jime in 2’36”, sull’australiano Harrison Cassar, wazari con de ashi barai e ippon con seoi nage in 2’10”, sull’uzbeco Davlat Bobonov, wazari con tomoe nage dopo 29” di golden score e sul mongolo Altanbagana Gantulga, wazari con o uchi gari al 36esimo secondo di golden score. Con lo svedese Marcus Nyman in finale non c’è stato nulla da fare purtroppo, in quanto dopo una protratta lotta sulle prese che ha portato il conto delle sanzioni a 2 per lo svedese ed uno per l’azzurro, un’azione a terra si è conclusa con l’immobilizzazione che non ha lasciato scampo al pur bravissimo Nicholas Mungai. Si è battuto bene anche il 24enne siciliano Lorenzo Rigano, nonostante sia rimasto sconfitto dal cinese Hebilige Bu per un sumi gaeshi, wazari, dopo 1’54” di golden score.

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Questi i commenti relativi alla terza giornata.

Nicholas Mungai: “Finalmente sono riuscito a tornare sul podio. La finale è stata un po’ un bagno di umiltà perché era davvero tanto che non perdevo così su un’azione di ne waza. La lotta a terra è uno dei miei punti forti e in questa finale ho capito che comunque si può sempre migliorare. Detto questo non posso nascondere di essere contento di come sono andate le cose oggi. Mi serviva questa medaglia, sia per i punti che per il morale. Sono contento di aver tenuto duro visti anche i vari problemi fisici che ho avuto negli ultimi due anni. Mi dispiace solo di aver fatto brutta figura con chi si è collegato solo prima della finale ? Ma sono sicuro che ci sarà nuovamente l’occasione di fare suonare il nostro inno”.

Raffaele Toniolo: “Oggi ha fatto una grande gara battendo nei quarti la TdS n. 1 Bobonov, fresco argento a Tashkent, e in semifinale Gantulga, già battuto da lui al Mondiale ma che lo aveva superato al Master. A Tel Aviv aveva perso appena coi i due georgiani tra i più forti della categoria e a Tashkent con Toth che è un altro valore assoluto. Questa è la conferma che il lavoro paga sempre. Da domani si pensa ad Antalya dove ci trasferiremo cercando di scalare ancora la classifica olimpica”.

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