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Con dura nota formale, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, ha diffidato Sorical per aver sospeso, «senza previo e motivato avviso, la fornitura di acqua potabile» dal 23 giugno scorso.

Perciò Succurro, che in proposito ha scritto anche al prefetto di Cosenza, ha intimato alla società di «ripristinare, nel più breve tempo possibile, comunque non oltre 24 ore, il servizio idrico nei confronti del Comune di San Giovanni in Fiore e, altresì, di fornire spiegazioni in merito alla lamentata disfunzione». In assenza di riscontro, Succurro ha anticipato a Sorical che il Comune agirà «nelle opportune sedi civili e penali, con aggravio di spese».

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Secondo la sindaca di San Giovanni in Fiore, «è inammissibile il comportamento della società fornitrice dell’acqua, tanto più in estate e con il rischio di incendi boschivi, da mettere in conto». In simile caso, «si configura – ha avvertito Succurro – un’ipotesi di responsabilità contrattuale con obbligo al risarcimento degli eventuali danni. Inoltre, la fornitura di acqua potabile è certamente un servizio pubblico essenziale, per cui un’ingiustificata interruzione o sospensione porta con sé conseguenze anche di natura penale». «Abbiamo adottato misure tempestive per superare definitivamente il problema della carenza d’acqua in estate, che le altre amministrazioni non hanno purtroppo risolto. Oltre ad aver interessato il prefetto e diffidato Sorical, abbiamo disposto – ha chiarito la sindaca di San Giovanni in Fiore – l’installazione immediata di contatori di telerilevazione per individuare allacci abusivi e perdite lungo la rete idrica, interventi specifici presso gli impianti di Garga e Volpintesta al fine di aumentare la portata d’acqua e controlli a tappeto delle forze dell’ordine, volti a scovare e punire eventuali furbetti del proprio, letteralmente, orticello».

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