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Annunciato e premiato ieri a Torricella Peligna il vincitore del Premio John Fante Opera Prima 2021 Marcello Dòmini che ha vinto con il romanzo Di guerra e di noi, Marsilio. Le altre due finaliste del Premio, Alice Urciuolo, con il romanzo Adorazione, 66thand2nd e Barbara Frandino, con il romanzo È quello che ti meriti, Einaudi.

Sono stati presenti la direttrice artistica del John Fante Festival “Il dio di mio padre” Giovanna Di Lello, il sindaco di Torricella Peligna Carmine Ficca, la delegata alla cultura Loredana Piccirelli, la presidente della Giuria Maria Ida Gaeta, e, in collegamento streaming, i giurati Masolino D’Amico, Claudia Durastanti e Nadia Terranova.

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Premiato anche il vincitore del Premio alla carriera John Fante Vini Contesa 2021 Fabrizio Gatti, al quale ha assegnato il riconoscimento la scrittrice Melania Mazzucco, vincitrice dello scorso anno. Premio alla carriera John Fante Vini Contesa sancisce una partnership tra il Festival e l’azienda di Collecorvino.

Si conclude oggi la sedicesima edizione del John Fante Festival 2021. Gli appuntamenti del pomeriggio prevedono in Pineta comunale alle 16.30 la presentazione del volume La martavella. Raccolta illustrata di antiche fiabe abruzzesi (Radici Edizioni, 2021) con l’illustratrice Michela Di Lanzo e l’editore Gianluca Salustri, conduce Antonio Secondo (Gotico Abruzzese), alle 17.30 Anna Camaiti Hostert, filosofa e autrice della raccolta di racconti La vita delle cose (MnM Print Edizioni, 2019) e del saggio Trump e moschetto. Immagini, fake news e mass media: armi di due populisti a confronto (Mimesis, 2020) dialoga con il giornalista Antimo Amore (RAI Abruzzo). Chiude il Festival alle 18.30 l’incontro con Concita De Gregorio, giornalista e autrice del romanzo In tempo di guerra (Einaudi, 2019), in dialogo con Maria Ida Gaeta (presidente del Premio John Fante Opera Prima).

Gli eventi sono gratuiti e liberi, presentarsi 15 minuti prima dell’inizio.
Per info: https://www.johnfante.org/

“Cammini per Bunker Hill e scuoti il pugno per aria, ma io so a cosa stai pensando, Bandini. Sono gli stessi pensieri che ha avuto tuo padre prima di te, ed è come una sferzata in mezzo alla schiena, come un’esplosione nella testa. Non è colpa tua, ecco cosa pensi, tu sei nato povero, figlio di contadini miserabili, la tua città natale ti ha respinto perché eri povero, costringendoti ad andare ramingo per le strade di Los Angeles e, siccome sei povero, speri di scrivere un libro che ti faccia diventare ricco, così quelli che ti odiavano, laggiù nel Colorado, ti ameranno. Sei un vigliacco, Bandini, tradisci la tua anima e menti davanti a Cristo soffrente. Ecco perché scrivi, ecco perché sarebbe meglio che fossi morto.”
Chiedi alla polvere – John Fante

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