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L’Ailanto, e il murale con Anna Magnani
Domenica prossima, molte persone del quartiere Tiburtino III, per recarsi a votare dovranno passare per via della Vanga. Vedranno il parco e il murale dedicati ad Anna Magnani, realizzati da Ater Roma e cofinanziati dalla Regione Lazio, e vedranno un bell’Ailanthus Altissima, di almeno un paio di metri o più, lasciato crescere dal Comune di Roma ai bordi del marciapiede, là dove non dovrebbe crescere. Ma come ha fatto a crescere tanto il bell’Ailanto? E’ pur vero che questa pianta cresce rapidamente, e per questo è stata chiamata anche Albero del Paradiso, giacché sembra voglia raggiungere in fretta il cielo, ma se cresce, come riferisce Wikipedia, un metro ogni anno, per diventare così alto deve avere impiegato più di due anni. E questo significa che il Comune non si è mai preoccupato di tagliare le piante spontanee di quella strada. Ma tutto il quartiere è pieno di piante spontanee, sempre là dove non dovrebbero crescere. Non è raro, infatti, sui cigli delle strade, vedere bellissimi oleandri in fiore. Quanto tempo ci è voluto per farli crescere e fiorire? Una curiosità riguardo all’Ailanto che ha invaso tutta la città: le foglie di questa pianta emanano, specialmente se stropicciate, cattivo odore, tanto che gli inglesi la chiamano Albero puzzolente.
Chissà se il murale e l’Ailanto poco distante, influiranno sul voto degli elettori che passeranno per via della Vanga?
Renato Pierri

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