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Da venerdì 15 a domenica 17 ottobre si tiene, alla Mole Vanvitelliana di Ancona, l’edizione 2021 di KUM! Festival (www.kumfestival.it), la manifestazione dedicata alla cura e alle sue diverse pratiche, con la direzione scientifica dello psicoanalista Massimo Recalcati e il coordinamento scientifico del filosofo Federico Leoni.

 

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Come ripartire. Cantieri è il titolo di quest’edizione speciale, che ha l’obiettivo di interpretare con fiducia e reinventare creativamente il tema della ripartenza dopo il trauma causato dalla pandemia, nel tentativo di fornire risposte concrete alle questioni che quest’ultima ha sollevato. 47 relatori tra filosofi e teologi, psichiatri e psicoanalisti, economisti e politici, sociologi e antropologi, scrittori e artisti in 30 incontri tra lectio, dialoghi e conversazioni, si confrontano in veri e propri Cantieri, affrontando il tema del festival da più punti di vista.

 

E se fosse l’infanzia a insegnarci come ripartire? Con questo interrogativo lo psicanalista Aldo Becce, sabato 16 ottobre alle ore 11 nella lectio dal titolo Cadere, alzarsi. La lezione dell’infanzia, ci invita a riconsiderare il periodo per noi più lontano nel tempo come possibile modo per rialzarsi da questo periodo di difficoltà, proprio come Virgilio indicò la strada a Dante quando si ritrovò in una selva oscura.

 

Aldo Becce è psicoanalista, professore di psicologia e presidente di Jonas Italia, ente di coordinamento delle sedi locali di Jonas Onlus, fondata nel 2003 da Massimo Recalcati. È membro della Società Triestina di Psicoanalisi. Attualmente è professore delle materie Psicologia Evolutiva 1, Psicoanalisi applicata al campo giuridico e Deontologia Professionale/Erica della Psicoanalisi nell’IRPA, Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata sedi di Milano ed Ancona e del Seminario d’introduzione alla Psicologia Giuridica nella Facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste. È autore del libro Scene della vita forense. Psicoanalisi Lacaniana e discorso giuridico (Mimesis, Milano 2017).

 

 

Sul tema scuola e formazione, l’epistemologa Luigina Mortari è protagonista dell’incontro La scuola come laboratorio di umanità di domenica 17 ottobre alle 14.30, in cui illustrerà al pubblico l’importanza della scuola come luogo di cultura in grado di promuovere la diffusione del sapere. Cicerone parlava di cultura animi: cultura è coltura della cittadinanza. Una scuola di cultura coltiva le direzioni essenziali dell’esserci per promuovere la piena attualizzazione delle potenzialità di ciascuno al fine di garantire un’aristocrazia diffusa del pensare e dell’agire.

 

Luigina Mortari è professoressa ordinaria di Epistemologia della ricerca qualitativa presso la Scuola di Medicina e chirurgia e di Filosofia della scuola presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli studi di Verona. Le sue ricerche hanno per oggetto la filosofia dell’educazione, la filosofia della cura, la definizione teorica e l’implementazione dei processi di ricerca qualitativa e la formazione dei docenti. Ha al suo attivo numerosissime pubblicazioni: 21 monografie, molte delle quali tradotte in inglese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo, e circa duecento tra articoli su riviste scientifiche o saggi in collettanea. Tra i suoi ultimi lavori: La politica della cura (Raffaello Cortina, 2015), Aver cura di sé (Raffaello Cortina, 2019), Filosofia della cura (Raffaello Cortina, 2015), La sapienza del cuore (Raffaello Cortina, 2017), MelArete. Cura Etica Virtù (Vita e Pensiero, 2019).

 

KUM! è organizzato dal Comune di Ancona e dal Fondo Mole Vanvitelliana, con il patrocinio del Ministero della Cultura e con il sostegno della Regione Marche e della Fondazione Cariverona, con le attività sul territorio a cura di Jonas Onlus.

 

Media Partner: Rai Radio 1.

Per informazioni: www.kumfestival.it

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