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Giorno dell’unità nazionale e delle forze armate italiane

Celebrazione al cimitero d’onore Amburgo – Öjendorf Domenica 7 novembre 2021

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Discorso del Presidente del Comites di Hannover dott. Giuseppe Scigliano

 

Illustrissimo Sig. Capitano di fregata  Massimo Tozzi, Illustrissimo Herr Oberst Michael Schlechtweg, illustrissimo Herr Brigaden Kapitain Ralf Zielinski, Ill.mo Sig. Console Generale Davide Michelut, carissimo Don Pierluigi Vignola, gentili Signore e signori, cari amici, siamo qui riuniti per commemorare le vittime della seconda guerra mondiale qui seppellite.

In questo luogo della memoria, dove per la quinta volta intervengo, sono seppelliti 5.849 connazionali che hanno perso la loro vita nello Schleswig-Holstein, nella Bassa Sassonia, ad Amburgo, a Brema e nella Westfalia.

Questi sono semplicemente una piccola parte delle tante vittime di quei tempi e questo è uno dei tanti luoghi della memoria lasciati in eredità alle nuove generazioni. Devo constatare che in molti ancora non ne hanno capito il senso e continuano ad offenderne la memoria non per ultimo la vergogna di un corteo nella città di Novara dove i manifestanti indisturbati indossavano casacche che ricordavano quelle degli internati e degli Ebrei nei Lager.  Una provocazione gratuita partorita in parte dall’ignoranza ed in parte dagli eredi di coloro che a quei tempi si macchiarono le  mani e l’anima di quegli eccidi. La superstite Liliana Segre così si esprime a tal proposito; “quella gente è proprio fortunata perché ha potuto mimare la sofferenza senza viverla,non sa cosa hanno davvero sofferto coloro che sono stati prima esclusi,poi discriminati ed infine annientati”.

Nell’entrare in questo luogo, che allora accolse corpi esanimi e martoriati e che adesso rimane come testimonianza delle barbarie  della guerra e dei carnefici, un forte sentimento di tristezza si impossessa dei miei pensieri. Qui ricordo ancora una volta che  anche in Italia nel 1938 furono emanate le leggi razziali e furono arrestati e deportati migliaia di Ebrei. Oggi, quell’odio e quell’accanimento insensato lo vediamo nei discorsi di molti politici e negli atteggiamenti della gente comune che addita il diverso come il nemico numero uno. La storia purtoppo spesso non genera più momenti di riflessione ed  i programmi scolastici, rivolti sempre più verso il futuro, offendono gli eroi che hanno dato la loro vita per la nostra democrazia.

Mi auguro che il buon senso prevalga sugli interessi economici che in un certo senso ci hanno resi schiavi del nostro consumismo e sordi davanti a chi ci chiede aiuto.

 Così come già detto altre volte, Queste vittime qui seppellite  devono essere ricordate e devono servire da monito per non farci commettere gli stessi errori e le stesse brutture del passato.

Un saluto particolare  lo dedico ai familiari di questi morti che hanno saputo dare ai loro discendenti un ricordo indelebile che ancora oggi tengono vivo e cercano in tutti i modi di non dimenticare e di tramandare alla memoria dei discendenti.

Spero e mi auguro che le istituzioni anche in futuro, riescano a mantenere con decoro questo luogo.

A tutti voi che avete i vostri cari qui seppelliti va tutta la mia solidarietà ed il rispetto.

Come ogni anno, adesso dedico una mia poesia ai  caduti qui seppelliti.

 

Il falco      

Come un falco

mi scaravento

su scene passate

conficco gli artigli

nei ricordi appisolati

senza pietà

strappo emozioni

a questo cuore

vagabondo…

volti scomparsi

tra i cespugli di paesaggi

lasciati altrove

nella mia memoria

hanno sconfitto il tempo

e navigo… corro… volo

tra le pagine della mia storia

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