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Dal mese di dicembre, televirologi, burocratici della sanità pubblica e chi ha fatto del virus misteriosamente arrivato dalla Cina (e mai isolato) una prolifica professione, stanno cadendo come pere dagli alberi. Gli interessati adoratori del Dio vaccino, si accorgono o fingono di occorgersi oggi che la copertura dei siero magico dura 5-6 mesi. “Illuminazione” prosaicamente dettata dalla necessità di rifarsi una verginità riparatoria da una narrazione che a inizio propaganda vaccinale aveva promesso il miracolo dell’immunità sempiterna con una singola dose. Una balla colossale confermata dall’ondata di contagiati e soprattutto di ricontagiati, vaccinati addirittura con doppia dose. Si sapeva da Luglio scorso, infatti che la copertura vaccinale durava 5-6 mesi. Lo aveva ammesso la Pfizer in un comunicato dell’8 Luglio; lo avevano ribadito le autorità israeliane che sulla base dei dati di giugno luglio, si preparavano a somministrare la tersa dose già all’inizio di agosto; ed infine lo ha confermato il dietro front del CDC Usa sull’uso delle mascherine. Eppure, l’intero circo di televirologi, burocrati e giornalisti allineati al governo, ha sostenuto il Green Pass a 12 mesi. Una durata inferiore avrebbe lasciato molti sanitari senza certificato già a partire da settembre/ottobre e meno di un anno non sarebbe apparso come un incentivo sufficiente a spingere le persone a vaccinarsi. Scelta esiziale che ha indotto milioni di persone con il “lasciapassare” ad avere accesso ovunque nella convinzione di non potersi contagiare e non contagiare, come d’altra parte garantito dal presidente del Consiglio Draghi in persona nella conferenza stampa del 22 luglio: “il Green Pass dà la garanzia di trovarsi tra persone non contagiose”. Appare lapalissiano ed incontestabile che l’inoculazione di oltre 100 milioni di vaccinazioni tra prima, seconda e terza dose premiate con un ridicolo lasciapassare ha paradossalmente generato un’ondata di contagi e decessi superiori al dicembre 2020. L’intera narrazione del governo Draghi per giustificare il Green Pass, nelle sue versioni basic e super, come principale strumento anti-Covid sta venendo giù in questi giorni come un castello di carte. Se i vaccini e i Green Pass non impediscono la trasmissione del China virus, qualsiasi obbligo vaccinale, formale o surrettizio, non hanno senso alcuno.  Misure sproporzionate, o meglio, capri espiatori aventi come fine un’ odiosa discriminazione tra ignari inoculati ed essere pensanti.

Gianni Toffali

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