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Il turismo che fa bene
Pro Terra Sancta Network promuove un modello di turismo sostenibile. Ecco cosa significa
Clara Borio, la manager delle Guesthouse di Gerusalemme gestite da Pro Terra Sancta Network, ci racconta perché il turismo promosso dall’Associazione è qualcosa di più di una semplice esperienza di viaggio. Si tratta di un modo per conoscere la comunità locale, per entrare nel vivo del tessuto sociale della Terra Santa e, più ancora, per fare concretamente del bene alle persone che vivono lì. In un contesto problematico com’è quello israelo-palestinese, il nostro turismo vuole promuovere la strada dell’incontro e della pace.

 

Gentili colleghi,

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dal 9 gennaio è di nuovo possibile recarsi in viaggio in Terrasanta. Pro Terra Sancta Network ha ricominciato ad accogliere viaggiatori e pellegrini nelle sue Guesthouse in Terra Santa, promuovendo un ‘turismo sostenibile’. Ecco che cosa ci ha raccontato Clara Borio, che gestisce le nostre strutture d’accoglienza a Gerusalemme.

 

“Quando accogliamo qualcuno all’interno della nostra Guesthouse di Dar Mamilla, favoriamo sempre un contatto con la comunità locale. I viaggiatori che si rivolgono a noi, ricevono consigli e istruzioni su misura per conoscere da vicino la vita di Gerusalemme e dei suoi abitanti. Tutti gli spazi della nostra Guesthouse, poi, sono arredati grazie a prodotti locali, dai tessuti delle Betwomen, donne di Betlemme a cui Pro Terra Sancta ha offerto un’opportunità di rilancio professionale, ai mobili in legno d’ulivo, che permettono all’artigianato locale di sopravvivere e di crescere. Il turismo che promuoviamo è un turismo che fa del bene. Nel quadro delle nostre attività sui Territori Palestinesi, formiamo giovani studenti palestinesi nei campi dell’imprenditoria turistica e delle belle arti, per garantire un’offerta di alta qualità ai visitatori e un reddito fisso ad una fascia particolarmente fragile della popolazione della Terra Santa. Abbiamo raggiunto con i nostri corsi 400 ragazzi, e abbiamo assunto 22 guide turistiche. Accanto alla formazione dei giovani locali, sosteniamo attività culturali palestinesi in cui coinvolgere i turisti: abbiamo impiegato 12 donne per la realizzazione di prodotti ceramici artigianali (con altri 20 ragazzi in formazione), 15 artisti (tra cui 10 donne) per la realizzazione di mosaici secondo la scuola locale, che è ancora molto vitale, 10 ragazze e donne per la preparazione di cibi locali.  I palestinesi della Cisgiordania, soprattutto i giovani, si sentono spesso un po’ schiacciati, non potendosi muovere dalla loro zona di residenza. Questo porta grandi danni economici per le loro attività e soprattutto un forte bisogno di relazione e di prossimità umana. È di questi bisogni che ci prendiamo cura attraverso il nostro turismo. Sono in tanti a raccontarci che il modello di visite che rendiamo possibile attraverso la nostra Guesthouse di Dar Mamilla è come una boccata d’ossigeno per loro che vivono costretti e schiacciati nelle loro ristrettezze”.

 

Morgane Afnaim, impiegata di Pro Terra Sancta attraverso un programma di servizio civile della durata di un anno, ha raccolto in un report interviste e storie di alcuni giovani palestinesi impiegati nel Mosaic Centre, assistito attraverso i proventi del turismo da noi promosso.

 

Il Mosaic Centre è un sistema di enti di formazione, diffuso in varie località palestinesi, in cui Pro Terra Sancta custodisce e conserva il patrimonio artistico-culturale della Terra Santa, attraverso la promozione dell’antichissima arte del mosaico. Sono attualmente 15 gli impiegati dal Mosaic Centre, dieci dei quali sono donne, artigiane, che testimoniano della capacità di resilienza femminile in un contesto socialmente complicato. Da Betlemme, in particolare, ci arriva una storia particolarmente indicativa dello scopo di promozione sociale del turismo da noi incentivato.

 

La storia di Samah

Nel report curato da Morgane Afnaim si legge che presso il Mosaic Centre di Betlemme è impiegata Samah Alakra, 33 anni, originaria del piccolo villaggio di Wadi Fukin, una decina di chilometri ad Ovest di Betlemme. Samah è una ragazza sordomuta, che nel contesto palestinese viveva una grossa difficoltà nel coltivare relazioni. La maggior parte delle sue giornate trascorrevano a casa, spesso senza contatti con il mondo esterno e, è lei stessa a raccontarlo, senza grandi prospettive di realizzazione. Quando Samah ha conosciuto il Mosaic Centre, questo le ha permesso di conoscere il mondo e di nutrire rapporti con nuove persone, al di fuori della cerchia dei suoi familiari. L’espressione artistica del suo vissuto ha dato spazio a mosaici molto belli, che ritraggono scene di vita palestinesi. Questo le ha consentito di essere assunta stabilmente dal Mosaic Centre e di guadagnarsi così una piena indipendenza economica.

 

 

A questo link sono disponibili foto, liberamente utilizzabili, tratte dalle nostre Guesthouse, dal nostro Mosaic Centre di Betlemme, da quello di Sebastia e di Nisf Jubeil e da quello di Gerico.

 

Per ogni necessità e per ogni domanda, non esitate a contattarci.

 

Con preghiera di diffusione,

 

Andrea Avveduto

Ufficio stampa Pro Terra Sancta – 026572453

a.avveduto@proterrasancta.org

 

Giovanni Maria Caccialanza

Ufficio stampa Pro Terra Sancta – 026572453

g.caccialanza@proterrasancta.org

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