Advertisement

Al momento in cui si scrive questa riflessione non sappiamo quali saranno gli esiti della vicenda in Ucraina . Ma sicuramente allo stato attuale è possibile prevedere o ipotizzare alcuni scenari. Situazioni che potrebbero ridisegnare gli equilibri europei sia in caso di vittoria della Federazione Russia sia in caso che dovesse essere costretta a ritirarsi.

 

Advertisement

 

La prima riguarda l’asse della Russia ed a seguire anche di numerosi paesi europeo orientali che , fino ad ora sono stati considerati ,anche all’interno della UE come di serie B. Si veda il rifiuto dopo 15 anni posto a Bulgaria e Romania di aderire a Schenghen. Rifiuto immotivato e che potrebbe far scivolare ad est queste nazioni. Il blocco di Visegrad costantemente sotto “giudizio” da parte dell’Europa occidentale .

 

 

Infine la Russia. sia i Governi Berlusconi sia i Governi Prodi avevano tentato ed vi erano riusciti a spostare il baricentro russo verso occidente. Ne è esempio l’accordo di “Pratica di Mare” che di fatto aveva posto termine alla guerra fredda e se portato avanti avrebbe permesso la piena alleanza della Russia nel sistema atlantico . Gli accordi di “Pratica di Mare” non erano impostanti su una logica tra presunti vincitori e presunti vinti ma sostanzialmente su una posizione vincente per entrambe le parti.

 

 

Nella stessa ottica l’azione del Primo Ministro Prodi che era riuscito a porre una distinzione tra Unione Europea e Nato stabilendo dei confini per entrambi e riconoscendo all’Ucraina il diritto di far parte della UE senza essere parte della Nato. Azione intelligente e pragmatica.

 

 

Al momento in si scrive si vocifera di possibile esclusione della Federazione Russa dal sistema di pagamento SWIFT

 

 

Ufficialmente, il Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications (SWIFT) è un sistema belga di messaggistica che connette oltre 11mila istituzioni finanziarie per i loro trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Di fatto non detiene o trasferisce fondi, ma consente alle banche e ad altre istituzioni finanziarie di allertarsi a vicenda quando sta per avvenire un trasferimento.

 

 

Per questo, escludere un Paese dal sistema equivale ad escluderlo dal sistema finanziario internazionale. Rimuovere la Russia dallo SWIFT renderebbe praticamente impossibile alle istituzioni finanziarie inviare denaro nel Paese o fuori dal Paese, con un contraccolpo durissimo per le aziende russe e i loro clienti stranieri, in particolare gli acquirenti di gas e petroli.

Questo comporterebbe danni enormi anche all’Italia per via del Gas e del Petrolio ma potrebbe spostare le transazioni internazionali della Federazione Russa  verso il Il sistema di pagamento interbancario transfrontaliero ( CIPS ) ovvero  un sistema di pagamento che offre servizi di compensazione e regolamento ai partecipanti ai pagamenti e alle operazioni transfrontaliere in RMB. È un’importante infrastruttura del mercato finanziario in Cina, spostando il baricentro Russo verso la Cina .

 

Per la Russia,  la Cina, con le sue ingenti necessità di risorse energetiche, rappresenta un mercato enorme, in crescita e vicino. Allo stesso tempo, la Cina fornisce alla Russia beni manifatturieri e investimenti a prezzi competitivi.

 

Nel 2010, la Cina ha superato  la Germania diventando il principale partner commerciale della Federazione russa, anche se l’Unione Europea nel suo insieme rimane il maggiore partner economico  della Russia stessa.

 

Ma una volta impedita ad Occidente l’Oriente diverrebbe il mercato ideale per la Federazione che potrebbe pagare tramite il sistema CIPS ed eludendo quindi lo SWIFT . Questo provocherebbe danni limitati alla Russia ma danni enormi ai Paesi occidentali .

 

Il baricentro Russo si sposterebbe anche maggiormente nel medio oriente con Siria ed Repubblica Islamica dell’Iran sicuramente pronte a creare un asse geopolitico nel medio oriente

 

Damasco ha già fin dalle prime ore annunciato il riconoscimento delle due repubbliche russofone e e del resto la Siria ospita la base La base navale russa di Tartus una’installazione della  marina militare Russa situata nel porto della città di Tartus che ha permesso la realizzazione del “sogno russo” di essere presente nel Mediterraneo

 

Teheran , ha atteso un po per esprimere la propria posizione anche se una nota dell’agenzia IRNA , ripresa da un quotiano italiano ha comunicato che ” Il presidente iraniano Ebrahim Raisi, nel corso di un colloquio telefonico con il capo di stato russo Vladimir Putin, ha detto che “un’espansione a est della Nato rappresenta una seria minaccia alla stabilità e alla sicurezza di Paesi indipendenti in varie aree”. Lo riporta l’agenzia Irna.” ( https://www.repubblica.it/esteri/2022/02/25/news/ucraina_russia_news_oggi_guerra-339159760/?ref=RHTP-BL-I338475600-P1-S1-T1)

 

Ma già  lo scorso 19 Gennaio le agenzie di stampa hanno riportato che  .: ” Il presidente dell’Iran, Ebrahim Raisi, è giunto a Mosca, mercoledì 19 gennaio, in occasione del bilaterale di alto livello con la controparte russa, Vladimir Putin. Prima del vertice, il leader iraniano ha definito l’incontro un ” punto di svolta” nei rapporti di Mosca e Teheran. A riportarlo, il medesimo mercoledì, è stata l’agenzia di stampa russa TASS  Prima di recersi nella capitale russa, dove resterà fino al 20 gennaio, il presidente iraniano ha descritto Russia e Iran come due nazioni “forti, indipendenti e influenti” nella regione, ribadendo che i due Paesi dovrebbero rafforzare i rapporti bilaterali dal punto di vista della sicurezza e del commercio, attraverso un costante dialogo. Seduti l’uno di fronte all’altro, all’interno del Cremlino, Raisi ha rivelato di non vedere limiti circa le possibilità di sviluppo di legami con la Russia, soprattutto perché Teheran ha sottolineato che, nell’ultimo periodo, le relazioni bilaterali tra i due Paesi siano state innalzate “ad un livello strategico”. È per tale ragione che i legami bilaterali potranno solo svilupparsi ulteriormente, ha affermato il leader iraniano. “Il rafforzamento della cooperazione bilaterale tra Iran e Russia porterà allo sviluppo dell’economia dei due Paesi, ma garantirà anche maggiore sicurezza nella regione e nel mondo”, ha affermato il presidente iraniano”

 

In conclusione la prova di forza dell’occidente contro la Federazione Russa non giova all’occidente anzi farà spostare la Russia sempre più ad oriente con implicazioni non da poco in medio oriente , mediterraneo ed Europa.

 

La soluzione pratica è una sola che l’Ucraina ritorni all’origine della propria storia, ovvero di una nazione composta da tanti gruppi etnici che si rispettano . La via di una Ucraina federale con larghissime autonomie per i Russi, gli Ungheresi, i Polacchi ,gli Slovacchi , i Bielorussi i Rumeni .

 

Una sorta di Federazione Ucraina in grado di salvare l’unità nazionale della nazione, le legittime guarentigie per le diverse comunità etnico nazionali e al contempo permette alla Federazione Russa di ritornare allo spirito di “Pratica di Mare ” e fungere da ponte tra Occidente ed Oriente . Un baricentro naturale per gli scambi commerciali, sociali e culturali.

 

Questo anche per incominciare a riflettere che nell’Europa Orientale, Medio ed Estremo Oriente la concezione del passato non è simile a quella del pensiero occidentale. Ad Est (inesteso in senso lato) il passato è un eterno presente e le questioni e spesso le ferite che ad un occidentale sembrano lontane per altri sono fatti recenti e che hanno un peso sulla vita di ogni giorno

 

 

Marco Baratto

 

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

Advertisement
Articolo precedenteParliamo di un anniversario speciale, i 40 anni dal riconoscimento pontificio di Comunione e Liberazione e il centenario di don Luigi Giussani nato il 15 ottobre del 1922, morto nel 2005.
Articolo successivoL’ebraismo e la devianza sionista

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui