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PUTIN VERRA’ ASCRITTO ALLA STORIA IN CHIAVE ANCOR PIU’ CRIMINALE DI HITLER E MORIRA’ NON CERTO DA… COMPIANTO

Si sa, la guerra trasforma l’uomo sulla base del detto “mors tua vita mea”. Ma nel caso dell’attuale conflitto in Ucraina  anche questo triste aforisma non trova applicazione in quanto non è mai esistita, nel caso di specie,  la necessità di uccidere per sopravvivere, sia da una parte che dall’altra:  le controparti infatti avrebbero potuto continuare ancora, sia pur nella diversità, ove all’interno della specie umana,  non avesse preso posto un soggetto che, definirlo criminale, significa “assolverlo”:  si tratta, ovviamente del dittatore Putin.

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Detto signore, la cui considerazione agli occhi del mondo intero,  ma anche della stramaggioranza dei russi, sta precipitando nel corso dei minuti, ripeto minuti, in direzione del male assoluto rispetto al quale nemmeno il perdono di Cristo gioverebbe cristianamente a qualcosa, ha già perso la guerra anche se dovesse, come purtroppo sarà, appropriarsi dell’Ucraina.

Egli infatti dovrà badare alle conseguenze che, da parte del mondo intero, si riverseranno su di lui, giorno dopo giorno, fino al suo ultimo respiro,  anche se personalmente mi sento di augurargli lunga vita nella speranza che a questa si accompagni un rimorso infinito per le migliaia e migliaia di persone, e fra queste centinaia di bambini, da lui uccise.

Sembra paradossale quanto sto dicendo, ma il suo criminale comportamento sta presentando aspetti positivi nella loro perversione criminale nel senso che, mai come in questo momento, finalmente anche l’Europa,  gli USA, la Nato ed aderenti vari, sembrano essersi amalgamati e rinsaldati fra loro allo scopo di esercitare quella funzione di difesa ed altro per la quale sono stati concepiti. Come dire: tutto il male non vien per nuocere, anche se il costo appare piuttosto salato tanto da non prestarsi ad un ragionamento come quello che ho appena fatto.

Ritornando al conflitto che, quasi sicuramente prevarrà per la Russia, io penso che la perdita di vite umane, anche russe, oltre di quelle ucraine e non, avrà dei risvolti talmente catastrofici per la Russia, ma soprattutto per il criminale Putin, da non poter neanche minimamente immaginare, anche facendoci violenza fisica, che detto criminale possa vivere dopo la fine della guerra in atto, atteso che il soggetto in questione non potrà mai, vita natural durante, rifarsi una faccia.

Per me, l’uomo è già morto, in quanto oggi non dovrebbe esistere  nessuna persona al mondo capace di pronunciare il suo nome se non accostandolo alle miserie umane.  Insomma, un uomo da presentare ad una corte marziale che, in alcuni stati, forse  ancora nel codice penale russo, prevede la pena di morte per i tanti crimini contro l’umanità, codice penale ancora in essere anche se formalmente abolita la sua  operatività negli anni 90.  Aspetto comunque tutto da verificare, stante il silenzio che le dittature impongono.

Signor Putin, Lei è un criminale di cui il mondo farebbe volentieri a meno. Se mi è permessa una battuta, io le pago il viaggio per una visita definitiva al suo amico della Corea del Nord, Kim Jong-un,  realtà nella quale, stante il clima politico da lei condiviso,  non dovrà mostrare la faccia al resto del mondo.

 

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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