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Giornalisti! Ora c’è una libera associazione, non una casta

 

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Grazie all’impegno di chi ci crede. In quell’articolo 21 che proclama la libertà del pensiero. In un momento in cui verità e speranza vanno a braccetto di fronte alle disarmonie del mondo.

 

Ho personalmente aderito volentieri all’invito del dr Antonio Peragine di far parte dell’Associazione Nazionale Giornalisti e Pubblicisti liberi ‘Angpl..

 

Ecco davvero la novità: inserire nel panorama italiano dell’informazione non un ordine, non un albo previsto dalla legge – anomalia tutta del Bel Paese – ma una associazione.

 

In perfetto stile anglo-sassone. Perché per esserlo davvero, i giornalisti devono essere liberi di associarsi anche senza essere iscritti ad un ordine, per quella formidabile spinta costituzionale che non ti segna col gessetto sulla fronte col ci sei o lo fai il giornalista.

 

 

Così è in tutto il mondo

 

Ecco come declina lo statuto dell’associazione al primo comma dell’articolo Soci:

 

Possono far parte dell’associazione tra l’altro:

 

tutti coloro, italiani e stranieri, che svolgono la professione in maniera autonoma o dipendente nel settore della Comunicazione (radiotelevisiva e carta stampata e on line).

 

Anche se non in possesso di tesserino rilasciato dall’Ordine dei Giornalisti

 

Purché siano in grado di dimostrare il loro impegno continuativo in quest’ambito attraverso la presentazione di un dettagliato e verificabile curriculum professionale con allegate indicazioni di referenza.

 

Avete capito? Blogger, gestori di siti di informazione, addetti stampa, insomma operatori dell’informazione, che in Italia siete sempre considerati di serie b, salvo trovarvi all’estero e venire chiamati giornalisti, ora c’è un’associazione tutta per voi.

 

ANGPL lancia una sfida al mondo della casta, come ipotesi affatto remota di un cambiamento vero nel mondo dell’informazione

 

Non a caso tra i suoi compiti e obiettivi c’è anche la creazione di un Albo nazionale.

 

Uscendo dalla ragnatela degli albi regionali come del resto avviene in tutte le forme di organizzazioni della società.

 

Con questo spirito non occorre pagare tasse, mantenere quote di pubblicazioni, ecc.

 

La scrittura deve liberarsi da orpelli burocratici e il salto di qualità si raggiunge con gli scopi sociali di una libera associazione.

 

All’associazione, ovviamente, possono aderire anche i giornalisti professionisti vincolati e non da Contratto Nazionale di lavoro giornalistico da parte di editori.

 

Viene meno un obbligo previsto dagli albi previsti dalla legge italiana che apparentemente tutela i giornalisti ma di fatto chiude la porta.

 

Possono essere soci i giornalisti pubblicisti che esercitino in maniera esclusiva o prevalente la libera professione giornalistica, i giornalisti professionisti e pubblicisti collaboratori fissi di testate giornalistiche (articolo 2 del contratto nazionale di lavoro giornalistico).

 

Possono aderire i grafici, i fotografi, tele cineoperatori e tutti coloro che con idonea documentazione, dimostrino di esercitare in maniera esclusiva o prevalente la libera attività giornalistica attraverso lo scritto, l’immagine o la grafica.

 

E ancora gli addetti stampa degli Enti locali, degli uffici stampa pubblici e privati, collaboratori e redattori presso testate giornalistiche.

 

Roberto De Giorgi

 

https://www.facebook.com/AssociazioneNGiornalistiPubblicistiLiberi

 

Per informazioni: email:angpl.italia@libero.it

Informazione equidistante ed imparziale, che offre voce a tutte le fonti di informazione

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