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LO SPIRITO DELLA GLOBALIZZAZIONE SAREBBE ETICAMENTE EFFICACE, SOLO SE L’INGREDIENTE UMANO FACESSE PARTE DI QUESTO SPIRITO

Quante volte, anche sulla scia di un mio percorso di studi sulle tematiche europee e non, presso l’Isola di San Giorgio di Venezia, vis à vis, a Piazza San Marco, ho toccato il tasto della globalizzazione, evidenziandone pregi ma anche limiti,  galvanizzato da un’età (allora avevo vent’anni) che mi aveva preso a tal punto da immaginare, attualizzandolo sin da allora, un mondo che si scambiava beni e servizi all’insegna della pace  riveniente da un miglioramento della vita da parte di tutti.  Purtroppo la storia mi ha dimostrato, dandomi persino dei calci sui denti, che l’entusiasmo di allora, supportato da una visione lungimirante che non poteva non proiettarsi in una fantastica soluzione dei problemi nell’interesse dell’umanità, mi ha invece tradito, e non poco  (Ucraina docet, per citare l’ultimo inganno).

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Oggi, è inutile fare come gli struzzi, siamo in piena guerra, una guerra “speciale”,   la cui specialità  non ha niente a che vedere con la denominazione datagli da Putin,  ma dal fatto che potrebbe essere l’ultima del pianeta, insomma terza guerra mondiale e non più quarta per  motivi che sarebbe retorica ripeterli. Un fidato del delinquente Putin ha detto ieri che, se interviene la Nato, la Russia adopererà la bomba atomica…

Purtroppo, la gente, il popolo,  le persone per bene insomma, sono tutti contrari alla guerra, anche gli stessi russi (ieri professori ed alunni di un’università russa hanno sottoscritto un documento contro la guerra, mentre in uno studio televisivo russo, durante un tg,  è sbucato fuori all’improvviso   un giornalista facendo la stessa affermazione dei professori e studenti universitari a cui ha fatto seguito l’arresto immediato).

Tanti piccoli fatterelli che sicuramente avranno motivo di svilupparsi anche con il sangue in quanto nel XXI secolo ogni dittatura non ha più alcuna ragione di esistere.

L’omologo cinese di Putin, Xi Jinping, l’ha capito benissimo e, gradualmente  con “intelligenza dittatoriale”, sta muovendosi in maniera diversa dalla Russia tenendosela buona: egli si  dimostra  aperto agli eventi, senza scontrarsi appunto con Putin nella convinzione di poter mettere piede anche in Russia. Del resto, noi occidentali ancor oggi non abbiamo  riflettuto abbastanza sul fatto che la Cina, ancor prima  che Putin invadesse l’Ucraina,  essa lo ha anticipato invadendo non solo l’Italia, ma anche tanti altri paesi attraverso altre strategie più tranquille: in Italia, tanto per parlare di cose di casa nostra,  la Cina è già di casa: negozi, ristoranti, bar, barbieri ed industrie manifatturiere varie parlano cinese. Il discorso sarebbe lungo e non può essere trattato in questa sede.

Insomma, in sintesi, i buoni propositi della globalizzazione (che io ancora condivido al cento per cento) oggi si stanno scontrando con quell’ “ingrediente umano” negativo citato a titolo che, alla faccia della democrazia, parla con le armi soverchiando l’umanità che, contando ancora sulla globalizzazione, tuttora ambirebbe a vivere sulla base dei principi per i quali detta globalizzazione ha avuto i natali.

Mi spingo a dire, e di questo ne sono certo, che non ci sarà un accordo fra Russia ed Ucraina (i negoziati tutti si sono rivelati, come era prevedibile, un bluff per allungare i tempi del conflitto per rifornirsi) e che, purtroppo, anche le varie “pappamolle” di Nato, Usa, EU ed altri, dovranno…solidificarsi.

Interrogativo orrendo anche a pronunciarsi, ma quale sarebbe un’altra via ?  E ciò, in attesa che, campa cavallo,  anche gli studenti russi presso le università occidentali,  mettano allo scoperto l’ignoranza dei loro padri, in aggiunta a quel po’ di buono (invero troppo poco altrimenti non saremmo arrivati a questo punto)  che c’è in  Occidente !

 

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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