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E SE L’ASSASSINO  WLADIMIR  PUTIN CI AVESSE INSEGNATO QUALCOSA…?

Che Putin debba essere eliminato è un pensiero che accomuna l’Occidente, al quale ovviamente ci sono dentro anch’io con tutte le mie forze. E, a questo proposito, sperando che ciò succeda presto attraverso la cessazione del conflitto in essere, sia Ue che Usa e Regno Unito, sembrano aver trovato una certa coesione politica per guardare al futuro.

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Il momento sembra quanto mai opportuno per renderci conto  che la dittatura costituisce un cancro sociale che, fino a ieri, ha trovato terreno fertile in una democrazia che tale non è,  costituendo essa ancor oggi uno strumento da usare nell’interesse di alcuni, soprattutto dei potenti a spese della povera gente, e ciò,    alla stessa    maniera di quanto hanno fatto gli oligarchi russi nei confronti dei deboli, con  la sola differenza  che da noi è consentita ancora la libertà di espressione, anche se quest’ultima –  e ciò va detto – gioca quasi sempre a favore di chi ha più mezzi rispetto al popolo spesso costretto al silenzio anche da una giustizia che, al solo nominarla, incute paura.  Insomma, sia da una parte che dall’altra, chi ne fa le spese è sempre il popolo. Ed in questo, a parte la differenza importante  già citata, esiste un denominatore comune.

Ma Putin, questo assassino all’ennesima potenza, ci ha anche insegnato che tutte le dittature sono destinate al fallimento nel medio-lungo termine e che restano in piedi fintantoché le menzogne riescono ancora a far leva sulla precarietà ed ignoranza di chi è stato forzatamente sottomesso ad esse con il terrore delle armi e con il ricatto socio-politico (la recente messa in scena allo stadio di Mosca, docet !).

Di certo, al termine del conflitto, Putin sarà un uomo finito che, avendo tutti contro,  dovrà guardarsi attorno ad ogni angolo della terra, in primis a casa sua, in quanto, dopo il genocidio da lui prodotto,  ci sarà un cecchino che non spetta altro se non fare centro…

A quest’uomo, responsabile di una guerra ripugnante, come l’ha definita oggi anche il Papa,  andrebbe ricordato che basterà un solo metro di terra per  farlo marcire,  metro che peserà su di lui più delle tante tonnellate di quella relativa ai tanti chilometri quadrati  sollevati con le bombe  da questo pazzo (che non è pazzo per la psichiatria), ma  considerato criminale a tutti gli effetti dal mondo intero. Più di Hitler, se si tien conto dell’era in cui stiamo vivendo.

Di pazzi di questo standing bisogna aver paura per cui, prima che egli si azzardi insieme con altri pazzi della specie ad usare le armi nucleari, è necessario farlo fuori, mettendo una taglia fortissima.

So di dire cose che non sono mai uscite dalla mia bocca, ma sono sicuro che, dicendole, anche il Padreterno mi perdonerebbe,  premiandomi anzi con  uno dei più bei posti in Paradiso.

Si incominci a scrivere in tutti gli angoli della terra, anche sui treni : Putin assassino mondiale.  E ciò, al posto dei graffiti…

Arnaldo De Porti

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