La responsabilità politica della mala gestio della Direzione generale Musei del Ministero della cultura da parte del titolare, prof. Osanna, è del ministro Franceschini: chiedo perciò le dimissioni di entrambi. Come si legge nell’interrogazione n. 3-03200 (https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/Sindisp/0/1344121/index.html), lo stallo prodotto dalla mancata validazione (per ora), da parte della Corte dei conti, delle nomine dei 6 vincitori della selezione per direttori di altrettanti istituti autonomi del MiC, ha indotto il direttore Osanna ad adottare un rimedio, il 23 marzo, che parrebbe tuttavia illegittimo, quindi peggiore del male.
Nel caso di almeno uno dei sei direttori in cerca d’autore (che a tutt’oggi non sono dipendenti MiC), per scongiurare il rischio che, firmando senza essere stati ancora legittimati a farlo, producessero atti inefficaci o nulli, Osanna ha delegato le loro funzioni, SENZA avocarle preventivamente a sé come di prassi, a quei funzionari ministeriali già ritenuti inadeguati alla direzione dei medesimi istituti. Forse perché l’avocazione darebbe implicitamente ragione a chi contesta le nomine non trasparenti dei sei pre-scelti, ragione stessa della puntualissima richiesta di chiarimenti avanzata dalla Corte dei conti per decidere se ammetterle a registrazione? E s’impongono altre domande, più sostanziali: chi paga i 6 neo-direttori oggi ‘defraudati’ delle funzioni che avevano cominciato a svolgere dal 1° marzo? E chi garantisce eventuali contratti, incarichi e impegni di spesa assunti nei parchi/musei già esistenti (non virtuali come Sepino e Cerveteri-Tarquinia), con firma del neo-dirigente apposta tra l’1 e il 22 marzo? Se annullati, chi farà fronte alle rivalse dei soggetti danneggiati? E per finire: quando onestà intellettuale e competenza in materia amministrativa torneranno ad informare l’agire della Direzione generale Musei e di tutto il Collegio Romano? La nottata non è ancora passata.
Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura)