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CONFLITTO IN UCRAINA. SI RAGIONI  SUBITO A BOCCE FERME

Vogliamo, almeno per una volta, parlare schiettamente smettendo una buona volta di nasconderci dietro ad un paravento di ipocrisia, di paura, di strategia bellica, di equilibri internazionali/mondiali ecc.ecc.  in merito  alla soluzione del conflitto in essere che tiene col fiato sospeso il mondo intero al pari, o forse ancor più, del Covid ?

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Oggi le cose non vanno avanti in direzione del cessate il fuoco, solo perché una parte che si professa giustamente responsabile, non vuol muoversi energicamente per tema che la controparte avversaria risponda con l’arma nucleare.  Ed in questo, pure io, mi troverei su questa linea.

A questo proposito mi par però di dover dire che il tempo sia scaduto quanto ad interventi diplomatici volti a calmare le acque e che, se è vero, come in effetti lo è stato fino a pochi momenti fa, che Putin non vuol sentir ragioni di sorta in funzione di un accordo, appare quanto mai impossibile andarne fuori. Anzi, ho motivo per ritenere che anche le giuste sanzioni volte a togliere il fiato al dittatore, possano incattivirlo ulteriormente fino al punto di arrivare, da parte sua, alla determinazione enunciata dal noto modo di dire biblico “Muoia Sansone e tutti i filistei”, come ho già scritto qualche giorno fa. Come dire: muoiamo tutti e non se ne parli più.

Infatti,  io penso che Putin sia al top della pazienza, ma anche delle stesse riserve belliche, realtà che,  per l’ex capo del Kgb, non farebbe nessuna differenza fra i tanti crimini da lui commessi in passato (e tuttora sta commettendo)  con la perpetrazione di un altro a livello mondiale…

Ed allora, che fare, qualcuno si chiederà?

A me hanno insegnato che, per ottenere bisogna gratificare, esattamente con lo stesso spirito insito nel famoso discorso  del bastone e la carota,  metodo adoperato per gli asini  allo scopo di vincere la  loro cocciutaggine, allettandoli  appunto dapprima con le carote per poi prenderli a bastonate  se non svolgono il loro lavoro…

Nel caso di specie dove sta la carota ?  Sta nel dare a Putin un qualcosa da vagliare con attenzione sulla base della dicotomia “costi-benefici” in modo che egli possa presentarsi non da perdente (anche se in effetti lo sarà) il 9 maggio prossimo nella piazza rossa per festeggiare la Giornata della Vittoria in memoria della capitolazione della Germania nazista.

Così egli salverebbe la faccia, in attesa che si faccia male da solo successivamente a tale data, anche sulla base delle parole dette da Biden in Polonia, parole che, anche se per niente utili in questa situazione bellica, hanno un serio ed oggettivo fondamento di verità, peraltro condivisibile da tutti i popoli liberi..

Questo è il mio pensiero, senza nascondermi dietro ai troppi paraventi occidentali di cui ho fatto cenno dianzi !

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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