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L’eurodeputata del Partito Democratico, Alessandra Moretti si è resa protagonista di una battaglia e di una proposta contro Putin e la Russia, che ha destato non poche comiche reazioni. L’eurodeputata double face, cioè “pacifista” e contemporaneamente favorevole all’invio di armi in Ucraina, ha chiesto di rispondere con sanzioni penale a chi espone e utilizza il segno Z che viene utilizzato sui mezzi militari russi nel conflitto in Ucraina. In realtà, l’ideona è stata copiata dal Ministero dell’Interno della Germania che nei giorni scorsi aveva annunciato che” potrebbe essere penalmente perseguito sulla base della legge tedesca sull’apologia di reato, che proibisce l’approvazione pubblica di determinati crimini”. Più precisamente, hanno spiegato i nipotini di Hitler e Goebbels, chi esporrà la Z con l’intenzione di sostenere le azioni dell’esercito russo, per esempio attaccandola o disegnandola sulla propria auto o all’esterno della propria casa, mostrandola durante una manifestazione oppure pubblicandola online, potrà essere multato o essere condannato fino a tre anni di prigione. In realtà, gli altezzosi moralisti esperti in falci, martelli e svastiche, dovrebbero sapere che la lettera Z, nell’alfabeto russo, il cirillico, non esiste. La Z è un antico simbolo cristiano ortodosso che per i popoli slavi, fornisce protezione dalle forze oscure. La barra superiore dello Z rappresenta il Paradiso, DIO, quella inferiore la Terra, il Figlio, mentre la diagonale: lo Spirito Santo che contemporaneamente congiunge e chiude lo spazio tra cielo e terra, sbarrando l’ingresso al male. Questo simbolo ancestrale è la più antica preghiera slava praticata oggi, come “nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Zetafobia: banale ignoranza o consapevole dissimulazione?

Gianni Toffali

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