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Un premio conosciuto dagli addetti ai lavori

di Francesco S. Amoroso

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È altamente probabile che solo chi appartiene alla categoria degli architetti, conosca o abbia sentito parlare del Premio Pritzker.

 

È il più importante premio internazionale per l’architettura, equivalente per questi professionisti, al Nobel.

 

Fu ideato nel 1979 dal miliardario Jay A. Pritzker, fondatore della catena alberghiera Hyatt Hotels, e da sua moglie Cindy, imprenditori e filantropi originari di Chicago.

 

Il loro intendimento, era quello di incentivare una maggiore consapevolezza pubblica degli edifici, oltre che stimolare la creatività tra gli architetti.

 

Il prestigioso riconoscimento assegnato sin dal 1979, annualmente celebra uno o più architetti viventi che si siano distinti non solo per il proprio comprovato talento, ma anche per il contributo reso alla comunità attraverso l’architettura, che è l’arte di formare, attraverso mezzi tecnicocostruttivi, spazi fruibili ai fini dei bisogni umani come edifici, autostrade, ponti considerati nella loro funzione spaziale.

 

Il vincitore riceve una medaglia di bronzo e un premio in denaro di 100 mila dollari, similmente ai vincitori del Nobel.

Il disegno della medaglia si ispira ai progetti dell’architetto Louis Sullivan riconosciuto come il padre e l’ideatore del grattacielo. Su una delle due facce della medaglia sono incise tre parole latine, che rappresentano un omaggio all’architetto, ingegnere e trattatista romano Vitruvio: firmitas, utilitas, venustas, (solidità, utilità, bellezza).

Autore del De architectura in dieci libri, dedicato ad Augusto, è l’unico trattato architettonico dell’antichità a noi pervenuto.

La cerimonia di consegna del premio è itinerante, e di anno in anno viene scelta una diversa località.

Va evidenziato come il settore dell’architettura è stato prevalentemente maschile fino a qualche anno fa, ma per quanto le donne abbiano trovato degli ostacoli ad affermarsi, e a ricevere riconoscimenti come questo, col tempo le cose giustamente sono mutate.

Ci sono volute ben ventisei edizioni del Premio per vedere una donna entrare in questa Hall of fame dei grandi dell’architettura.

Zaha Hadid, architetta di origine irachena nel 2004. Tra le grandi opere da lei ideate si ricorda il complesso del Museo Maxxi di Roma.

Generalmente vengono scelti luoghi che rendano omaggio ad architetture di altre epoche oppure opere di precedenti vincitori di questo importante riconoscimento.

Gli italiani che hanno vinto il prestigioso Pritzker sono solo due Aldo Rossi nel 1990 e Renzo Piano nel 1998.

Quest’anno il riconoscimento è stato attribuito al primo progettista africano Diébédo Francis Kéré per la costruzione di una scuola nel villaggio in cui è nato in Burkina Faso, un edificio nato per soddisfare una esigenza di primaria importanza come l’educazione, in un Paese dove il tasso di analfabetismo tocca livelli di ben oltre l’80%

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