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CANDY

Memorie di una lavatrice

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schifosamente tratto da storie vere e mai lavate

di e con Iris Basilicata

martedì 3, mercoledì 4, giovedì 5 maggio 2022
Teatro Lo Spazio (via Locri 42, Roma), ore 21.00

 

 

Debutta al Teatro Lo Spazio (via Locri 42, Roma), da martedì 3 a giovedì 5 maggio, ore 21.00, “Candy – Memorie di una lavatrice” di e con Iris Basilicata, uno spettacolo «schifosamente tratto da storie vere e mai lavate», vincitore del bando “IDEE NELLO SPAZIO” 2020. Iris Basilicata, talentuosa e premiata autrice e attrice (premio Giovani Realtà del Teatro per la sezione monologhi) diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” in Drammaturgia, interpreta una lavatrice classe A++ dalle fattezze umane di nome Candy, che studia per diventare la miglior lavatrice d’Italia e la cui vita viene sconvolta dall’arrivo di Elena, giovane immigrata rumena venuta in Italia con il sogno di una vita migliore.

Così Iris Basilicata racconta la genesi dello spettacolo: «Nel 2014 il settimanale L’Espresso pubblicò una inchiesta in cui si scoprì che nelle campagne di Ragusa, in Sicilia, circa cinquemila braccianti rumene vivevano, e vivono tutt’ora, in condizioni di totale sfruttamento sia lavorativo sia sessuale. Ammassate in baracche, nelle case dei padroni, in scantinati, capanni degli attrezzi e isolate dalla vita civile, le braccianti dell’est guadagnano meno di diciotto euro al giorno per più di dieci ore di lavoro ininterrotto. Quando il lavoro finisce, la sera sono costrette a partecipare a festini agricoli organizzati dai propri padroni».

Nel monologo prende vita la storia di Elena Biru, nome di fantasia che racchiude le storie di queste lavoratrici silenziose, raccontate anche nel libro “Oro rosso” di Stefania Prandi (Settenove ed., 2018), una delle fonti da cui il lavoro di Iris Basilicata trae ispirazione.

Candy, tenero e maldestro elettrodomestico rinchiuso nel capanno degli attrezzi della casa del Padrone, e incapace di provare odio, non ne prova neppure per lo sfruttatore di Elena. Così diventa la testimone e confidente di tutti i componenti della sgangherata famiglia siciliana: consola Elena dalle faticose ore di lavoro, adora l’autorità che sfoggia il loro padrone, lascia giocare nel suo cestello il piccolo di casa e ascolta pazientemente le lamentele della Kapò, perfetta moglie di casa asservita e obbediente. Le atrocità, la solitudine, insieme all’immortale speranza di Elena, che desidera fronteggiare le cure di sua madre all’estero, sono tutti “filtrati” dalla compagna lavatrice Candy. Nel piccolo stanzino che è tutto il loro mondo, le due sono l’una la famiglia dell’altra.

Una vicenda al femminile che denuncia diversi tipi di violenza che le donne subiscono. Da un lato il loro sfruttamento, dall’altro quel tipo di violenza sottaciuta dalle stesse mogli dei padroni, completamente obbedienti e asservite.

 

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