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IL PARADOSSO.  SERGEJ LAVROV. MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO : “IO AMO L’ITALIA”.  GLI ITALIANI : “NOI AMIAMO I RUSSI, MA NON PUTIN…”

 

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Nelle recente intervista a Lavrov fatta da una emittente italiana mi par di aver capito che questi, oltre a parlar bene l’italiano ed a visitare annualmente l’Italia, nello specifico Roma, ami il popolo italiano, escludendo ovviamente  coloro che, in questo momento,  sono contro il Cremlino, aspetto questo che lo costringe obtorto collo  a difendere il suo Presidente.

Vuolsi il caso che anche il popolo italiano ami il popolo russo per motivi storico-culturali, per il patrimonio artistico-musicale e letterario che appartengono a questa grande realtà. Personalmente, lo posso dire in assenza di qualsiasi pregiudizio, che su tutti i russi che ho incontrati nella mia vita, anche per questioni professionali, non potrei eccepire un solo “et” in chiave negativa, anzi ! E ciò, a partire dalle persone più umili per finire addirittura ad alcuni …Presidenti delle banche  dell’Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche (siamo fine anni 50) dei quali, allora da semplice impiegato di banca a Milano,  accompagnavo le mogli al Teatro La Scala, nell’omonima importante Piazza ove allora lavoravo appunto nel più importante istituto di credito italiano : la famosissima Banca Commerciale Italiana. Mi ricordo anche che, da buon veneziano, di aver accompagnato in macchina alcuni di loro a Venezia…ma anche per far conoscere il direttore di questa Filiale che, caso strano, si chiamava Russo  (ndr. Giuseppe Russo, figlio del famoso letterato italiano).

Noi, al posto di Lavrov abbiamo Luigi Di Maio come ministro degli esteri, personaggio che, a mio avviso è cresciuto molto politicamente, e ciò al punto che, se non fosse perché la sua espressione giovanile potrebbe apparire “priva di carisma” rispetto ai volponi della politica (e Lavrov è certamente uno di questi, e per di più senza alcuna opposizione all’interno della Russia, contrariamente a quanto succede invece in Italia per Di Maio), c’è da meravigliarsi se, in presenza di tanti ed importanti ingredienti che accomunano a parole un comun denominatore dei due popoli quanto ad “amore reciproco”, si continui a parlare da nemici, in primis nei confronti dell’Italia, “paese in prima linea ad applicare le sanzioni”, ergo nella black-liste russa, come ha riferito il predetto ministro degli esteri russo.

Detto questo, io sono convinto che, in mezza giornata o poco più (si fa per dire) se dovesse sparire dalla scena  Wladimir Putin,  tutto il mondo, fortemente provato dalla guerra in corso, si ricomporrebbe subito in un nuovo clima: sono gli apici che “governano” il  pianeta infatti che stanno torturando i popoli che chiedono  solo pace, tranquillità e pane.

Una boutade risibile. Lavrov ha detto che siamo dei ladri come Italiani  in quanto stiamo rubando i soldi i alla Russia, senza precisare a chi, e cioè agli oligarchi, ci sarebbe da aggiungere.  Ha però omesso di dire che, questi ultimi, hanno rubato  disonestamente al popolo russo costringendo alla fame ed al silenzio mentre loro facevano la bella vita nei posti più belli del mondo, in primis in Italia.

Paradossi su paradossi !

Arnaldo De Porti

Belluno

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