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Sanzioni + Isolamento = Russia + Cina + India + Turchia + Asia + Africa

L’Europa davvero voleva arrivare a questo?

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di Gualfredo de’Lincei

In Russia, in questi giorni, si sta svolgendo il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF), il quale ha attirato un gran numero di stranieri. Visto le numerose richieste ricevute da parte dei partecipanti internazionali, che temono sanzioni o ritorsioni, gli organizzatori hanno deciso di tenere il riserbo sugli iscritti provenienti dall’Unione Europea.

È già chiaro che al posto degli europei sono giunti a questo congresso economico molti cinesi, turchi, arabi, ecc…. Certamente i russi avrebbero voluto vedere tedeschi, francesi, italiani e altri ancora ma, in tale momento, i leader di questi paesi, per circostanze coincidenti o intenzionali, sono impegnati con la visita in Ucraina.

L’Europa parla di successo per l’isolamento internazionale causato alla Russia ma i rappresentanti di quasi 70 paesi sono, in questo momento, all’interno del Forum Economico di San Pietroburgo e, gli organizzatori, fanno sapere che ne arriveranno 110. Al posto degli europei trovano posto uomini d’affari provenienti da Asia, Africa, Medio Oriente e, soprattutto, Cina, sono arrivati in Russia per fare affari e soldi.

Con loro, la Russia discuterà su come prevenire una crisi alimentare ed energetica globale, come e dove creare nuove rotte per la consegna di materie prime, prodotti alimentari e industriali. È il risultato di una rottura catastrofica nelle relazioni tra Unione Europea, Stati Uniti, Regno Unito e altri paesi con la Russia. Nasce così una nuova rappresentazione del commercio mondiale, al quale partecipano i paesi aventi una popolazione di quasi 3 miliardi d’individui.

Realmente l’Europa mirava a un tale futuro o qualcosa, forse, è andato storto?

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