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LETTERA APERTA AL VICE-SINDACO DI FELTRE

Caro Claudio Dalla Palma,

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ho letto con vivo interesse  il contenuto dell’intervista da Te rilasciata al Gazzettino di ieri, 13/7 che – non poteva essere diversamente dopo le promesse –  ha toccato un argomento importantissimo: il dialogo anche con le frazioni attraverso uno sportello ad hoc. Aspetto questo che, fino all’altro giorno, non c’è mai stato se non, purtroppo, solo qualche giorno prima delle campagne elettorali, e ciò per ovvi e poco etici motivi.

Noi ci conosciamo da almeno una ventina di anni così come lo è per la neo-sindaca, Viviana Fusaro, realtà queste che, al di là della mia idiosincrasia nei confronti delle destre, nulla toglie alla conosciuta serietà che contraddistingue sia la Tua persona che quella di Viviana, alla quale, pure a lei, ho inviato un “memorandum” da tenere sul comodino, e ciò in prospettiva di una urgente necessità di dare un nuovo volto alla città di Feltre, ove, ancor prima dei lavori da fare e cantierare, abbiano priorità i concetti di rispetto e dignità istituzionale nei confronti del cittadino, ma anche nei confronti delle realtà vicine, ove, purtroppo, detti nostri cittadini spesso “espatriano” perché si trovano meglio fuori dalla cosiddetta “ciusa”,  sotto  San Vittore, preferendo la “bassa” o le colline asolane…

Ultimamente infatti, Feltre, ha maturato solo e soltanto i connotati rumorosi dei tamburi, il fracasso infernale degli sport in pieno centro con pregiudizio anche per le emergenze, un palio che, seppur in linea con la storia,  pare incentrato solo sulla corsa dei cavalli con le conseguenze che vediamo anche in campo nazionale, realtà, quella dei cavalli che, a mio avviso va abolita da subito (Il Gazzettino di oggi, 14/7, a questo riguardo, parla di un vertice in prefettura per la sicurezza), mentre le manifestazioni culturali  vengono richiamate più dall’Istituto delle Suore Canossiane che dal Teatro la Sena ecc.ecc., realtà tutte che, se possono avere un valore, finiscono per dare una fisionomia in contrasto con la dignità a cui la bellissima città di Feltre, figlia della Serenissima,  dovrebbe  invece  ambire, se vuoi, modus in rebus, in contestualità  con altre manifestazioni rumorose che, il giorno dopo, lasciano un rumore assordante,  alias il vuoto.

A Feltre manca un’anima, tutto il resto è improvvisazione materiale, fatta salva qualche eccezione.  E, se manca l’anima, come in tutti  gli altri contesti della vita, manca la linfa necessaria in funzione della crescita della città.

Caro Claudio Dalla Palma, esprimendoTi le mie  sincere felicitazioni per la Tua nuova carica istituzionale, Ti suggerisco di tenere a mente queste cose per il bene della Città. Esattamente, come ho detto anche a Viviana.

Un abbraccio augurale !

Arnaldo De Porti

Belluno Feltre

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