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Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani, trova veramente riprovevole quanto si sta verificando ai danni del prof. Romano Pesavento, presidente del CNDDU, docente di ruolo con 17 anni di esperienza nelle aule scolastiche italiane, in merito allontanamento dalla sede IC “Vittorio Alfieri” di Crotone, istituto in cui ha sviluppato nel corso dell’a.s. 2021/2022 azioni didattiche innovative e sperimentali  riconosciute importanti da diverse associazioni nazionali e personaggi autorevoli.

In particolare, il docente ha seguito una studentessa caratterizzata da una sindrome molto rara, ottenendo risultati fortemente incoraggianti, riconosciuti dagli specialisti e dall’associazione nazionale di riferimento, divenendo punto di riferimento a livello nazionale per quanti dovessero rapportarsi alla stessa patologia, soprattutto in relazione alle campagne condotte in più occasioni in materia dei diritti degli studenti fragili.

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Ha ideato, progettato e realizzato un importante progetto nazionale “I colori della legalità”, che ha consentito agli studenti di un’area territoriale complessa come quella del crotonese di avvicinarsi alle tematiche civiche e incontrare i principali attivisti della legalità. Il professore stava curando anche la parte burocratica per l’intitolazione di 61 aule scolastiche alle vittime dell’antimafia (bambini, cittadini, poliziotti, carabinieri, finanzieri, magistrati, ispettori, giornalisti, avvocati, medici, sacerdoti etc.) che avrebbe dovuto coronare un percorso didattico avanzato e altamente formativo. Eppure, nonostante l’importanza dell’argomento, il progetto ancora in corso, a causa dell’allontanamento del prof. Pesavento dalla sede, pare destinato al dimenticatoio.

Inoltre, il professore Romano Pesavento candidato per conto della CISL è subentrato sulla prima eletta, nella Rappresentanza sindacale unitaria dell’Istituto citato.

Ebbene, sembra non siano bastati i principi di continuità didattica individuati dal d.lgs. 66/2012, né l’impegno in un progetto sulla legalità ancora in itinere, né le disposizioni dello Statuto dei Lavoratori che limitano il trasferimento dei membri e candidati delle commissioni interne a impedire all’amministrazione di disporre la riassegnazione del docente ad una provincia sita a oltre 900 km di distanza. Rimuovendo il professore si priva un alunno bisognoso del suo docente di riferimento e si privano i lavoratori di un rappresentante sindacale impegnato attivamente nella diffusione della legalità e nella tutela dei diritti delle persone, colpendo le organizzazioni sindacali tutte.

Tali elementi gravi, precisi e concordanti lasciano trasparire un chiaro difetto di istruttoria ed una mancanza di accortezza verso le competenze e le professionalità mostrate dal docente e non trova giustificazione nemmeno sotto il profilo dell’efficacia, dell’economicità e del buon andamento dell’amministrazione, esponendo la medesima a possibili responsabilità per il danno erariale derivante dalle nuove assunzioni a tempo determinato (poste in essere per ricoprire un posto già assegnato ad un docente altamente qualificato) e dall’esposizione immotivata dell’amministrazione ad azioni legali.

Invitiamo, pertanto, le amministrazioni coinvolte, gli operatori politici e i sindacati attivi nel settore della scuola a fare quanto di loro competenza per ripristinare lo status quo ad intervenire senza indugio al fine di salvaguardare quel nucleo dei diritti essenziali sul quale si fonda la Costituzione italiana.

Prof.ssa Maria Giovanna Di Maggio

Segreteria nazionale CNDDU

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