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Azzurre scatenate ai Master a Cracovia e lasciano il campo ai Mondiali di kata

L’ultima giornata dei mondiali veterani a Cracovia ha portato con sé il capolavoro della squadra Master femminile, salita per ben otto volte sul podio e lascia il campo alla nazionale di kata, che si appresta a sua volta a disputare il suo campionato del mondo.

Andiamo con ordine e lasciamo spazio all’ultimo report dell’Italia Master Team.

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“Ultimo giorno con il botto rosa al mondiale veterani. Le donne protagoniste assolute dell’ultima giornata del mondiale veterani a Cracovia portano a casa un fantastico bottino di 8 medaglie con 9 atlete in gara. L’inno di Mameli risuona per ben due volte per le medaglie d’oro di Aurora Calamo nei 70 kg F7 e Cristina Magini nei +78 kg F4. Argento al collo di Lara Battistella nei 70 kg F2, Andretta Bertone nei 63 kg F4, Alessandra D’Amario nei 52 kg F2. E poi bronzi per Giulia Meinardi al suo esordio fra i master nei 63 kg F1, Ilenia Paoletti nei 63 kg F4 e Tania Volpi nei 57 kg F2.

Tanti gli incontri, gli attacchi, le attese, le emozioni, gli interminabili i minuti di golden score che hanno scandito la conquista di queste medaglie, cercate con tenacia e determinazione da tutte le nostre insuperabili donne veterane. Tanta la preoccupazione quando Sandra Trogu nei 52 kg F6 è caduta malamente ed un infortunio l’ha messa fuori gara. Tanti i momenti vissuti insieme, con il battito di un solo cuore, che è diventato la forza di tutte per stringere i denti anche quando la fatica sembrava insuperabile.

Le emozioni vissute da tutta la squadra in questa intensissima giornata di gara sono riassunte nei commenti delle nostre atlete, riportati di seguito.

Aurora Calamo: “Ero così presa dall’incontro che ci ho messo un po’ a realizzare che avevo vinto, e che avevo conquistato proprio la medaglia d’oro! Ci speravo, e l’emozione è stata fortissima, non è il primo mondiale che vinco, ma mi sono commossa quando ho sentito l’inno!”

Cristina Magini: “Dopo 10 anni che non partecipo ai mondiali posso solo dire di essere felice di aver preso la medaglia d’oro. L’inno che suona per te è sempre un’emozione unica”.

Lara Battistella, argento: “Riconfermare una medaglia non è mai facile e scontato!! L’argento mi lascia sempre l’amaro in bocca soprattutto perché sentivo davvero l’oro alla mia portata!! Nel judo è così, si vince e si perde. Da domani si torna a lavorare per migliorarsi ancora e progredire!!”

Alessandra D’Amario: “Siamo un gruppo stupendo, il movimento master sta prendendo piede e il livello si è alzato tantissimo, sono felice di questo argento anche se ovviamente puntavo all’oro e un po’ di rammarico c’è, sapevo che la francese era uno scoglio duro da battere ma l’ho tenuta bene fino in fondo, ci sarà occasione per riprendere il primo posto. La Tadini è stata il massimo come supporto”.

Ilenia Paoletti: “Se penso all’infortunio avuto 10 giorni fa, non posso che essere felice per questa medaglia, che non era scontata! Ho solo il rammarico di aver buttato via la semifinale, sarebbe stato bello vedere una finale tutta italiana con Andretta”.

Giulia Meinardi: “Non potevo chiedere squadra migliore per affrontare i miei primi Campionati del Mondo. Conquistare una medaglia mi ha dato la possibilità di ringraziare la squadra per il sostegno e la fiducia. Un grazie infinito a Manuela Tadini, impeccabile come coach, e un grazie speciale a Beppe Macri, per la forza che mi ha trasmesso”.

Andretta Bertone: “È stata una bella soddisfazione, soprattutto i due ippon fulminanti e l’opportunità di giocarsi il titolo mondiale, è mancato veramente poco… C’è stato tanto lavoro dietro questo risultato, la cosa più bella l’entrata con musica e presentazione da parte dello speaker prima della finale, e tanti italiani che mi hanno sostenuto in ogni modo, come sempre”.

Tania Volpi: “L’emozione di arrivare sul podio, di ricevere la medaglia che ripaga tutte le tue fatiche, ma soprattutto la squadra che cresce e si unisce sempre di più come una grande famiglia, sentire il tifo dei tuoi compagni che insieme a te soffrono e ti capiscono, questo è quello che ci dà sempre la carica, questo è il bello del nostro sport”.

In gara anche gli atleti maschili M2: Ianis Lotca al 5° posto nei 100 kg con due begli incontri vinti per ippon , Vincenzo Patanè, Alessandro Muru e Marco Marcheselli nei 66 kg, Riccardo Abate 90 kg.
Medaglia d’oro inoltre per Carla Prado +78 kg F5 sotto la bandiera del Brasile e bronzo per Jessica Zannoni 70 kg F2 che combatte per San Marino.

Al termine dei 4 giorni di gara il medagliere vede l’Italia al 6° posto con 4 ori (Bani e Cucini maschili, Magini e Calamo femminili), 5 argenti (Ricaldone e Invernizzi maschili , D’Amario, Bertone e Battistella femminili), 6 bronzi (Ghiringhelli , Lombardo e Lo Monaco maschili , Paoletti, Volpi e Meinardi femminili), 1 quarto posto (Masella), 7 quinti posti (Acerbi, Lucantoni, Rossi, Valli, Iannone, Lepore, Lotca), 4 settimi posti (Romeo, Mascherucci, Pressello, Masin), in una competizione con 837 atleti di 60 Paesi.

Il tecnico Manuela Tadini fa un bilancio della spedizione: “la gara e’ stata di livello tecnico elevatissimo, soprattutto in alcune categorie maschili in cui era veramente difficile imporsi. Anche le donne avevano avversarie di spessore, che abbiamo studiato come battere tecnicamente e tatticamente. La sensazione più bella in questo mondiale e’ la forza che arriva dalla squadra, dal sostegno del gruppo, che sta diventando sempre più forte ed unito. E vedere concretizzato questo spirito di squadra, sentire le attestazioni di stima e l’affetto che tutti mi hanno continuamente dimostrato in questi giorni, e’ per me la medaglia più bella che si potessi vincere”.

Il capo delegazione Giuseppe Macri: “Una edizione, che con i quasi 900 partecipanti, ha riportato il Mondiale a numeri pre – Covid, mettendo in difficoltà gli organizzatori, soprattutto con la presenza di pubblico, rispetto all’unica tribuna presente. E come da tradizione, la prima (M6/M9) e l’ultima (F1/F9), sono state le giornate più proficue per il nostro medagliere. Ho visto un ricambio generazionale a livello mondiale, che molte Nazioni hanno già avviato e che anche noi dovremmo fare, con più partecipazione di M1/M2. Comunque una bella Nazionale Master, che si diverte, come è giusto che sia, si supporta nei momenti negativi, ma che sa portare a casa tante medaglie, come il gruppo femminile, che ieri ha fatto risalire l’Italia dal 9°al 6° posto. Prossimo appuntamento, per i Master, la finale dei Campionati Italiani 8 – 9 ottobre a Torino”

Al termine dei 4 giorni di gara il medagliere vede l’Italia al 6’ posto con 4 ori (Bani e Cucini maschili, Magini e Calamo femminili) 5 argenti (Ricaldone e Invernizzi maschili , D’Amario, Bertone e Battistella femminili), 6 bronzi (Ghiringhelli , Lombardo e Lo Monaco maschili , Paoletti, Volpi e u femminili), 1 quarto posto (Masella), 7 quinti posti (Acerbi, Lucantoni, Rossi, Valli, Iannone, Lepore, Lotca), 4 settimi posti (Romeo, Mascherucci, Pressello, Masin), in una competizione con 837 atleti di 60 Paesi.

Martedì 13 settembre al via i Mondiali di Kata

Il primo giorno di gara sarà il 13 settembre nel quale gareggeranno il Nage no Kata, il Nage no Kata U23, il Katame no Kata e il Ju no Kata. Il secondo giorno di gara sarà il 14 settembre nel quale gareggeranno il Katame no Kata U23, il Kime no Kata e il Kodokan goshin jutsu.

Le coppie della Nazionale Italiana sono:

NAGE NO KATA

Tommaso Rondinini – Mauro Collini

Gino Gianmarco Stefanel – Alessandro Cugini

KATAME NO KATA

Massimo Cester – Davide Mauri

Michael Chiara – Marco Corvetti

JU NO KATA

Laura Bugo – Barbara Bruni Cerchier

Carlotta Franzina – Camilla Franzina

KIME NO KATA

Enrico Tommasi – Alberto Gainelli

Lisa Vertuani – Maria Cristina Zuccatti De Zordo

KODOKAN GOSHIN JUTSU

Nicola Placidi – Ilaria Placidi

Ubaldo Volpi – Nicola Ripandelli

NAGE NO KATA U23

Sofia Gliemmo – Gabriele Ortini

Giulia Poccobelli – Francesca Benatti

Il Capo Delegazione: Cesare Amorosi

Arbitro: Giovanni Strazzeri

L’11 settembre, nella stessa sede e in occasione della manifestazione, si sono svolti gli esami per l’acquisizione della licenza arbitrale Kata IJF, ai quali hanno partecipato i nostri arbitri Flavio Poccobelli e Dino Cremonini.

“La forza e il controllo, lezioni di vita sul tatami” è il nuovo libro di Luigi Busà

Roma, 12 settembre – È stato presentato oggi al CONI il nuovo libro di Luigi Busà “La forza e il controllo, lezioni di vita sul tatami” edito da Longanesi, da domani disponibile in tutte le librerie e su internet. Insieme al campione olimpico c’erano il Presidente del CONI Giovanni Malagò con il Segretario Generale Carlo Mornati e il Segretario Generale FIJLKAM Massimiliano Benucci.

Inoltre, Luigi ha chiamato il suo amico Guido Vianello, pugile dei super massimi. “Oltre ad essere un caro amico, non ho voluto chiamare qualcuno del mondo del karate perché sono troppe le persone a cui sono legato e non avrei potuto fare una scelta – ha detto Luigi – Ma nonostante questo, i miei amici del karate erano tutti presenti”. La sala, poi, era piena di campioni del mondo dello sport e di personaggi televisivi e politici e di figure importanti delle Società Sportive Militari.

Tornando al libro, abbiamo fatto alcune domande al nostro campione. Innanzitutto, come è nata l’idea di scrivere questo libro?

L’idea del libro è nata durante la trasmissione di Verissimo insieme alla conduttrice Silvia Toffanin che conosceva già la mia storia di bambino. Ne abbiamo parlato e la casa editrice Longanesi mi ha telefonato per farne un libro. All’inizio ero dubbioso ma quando mi sono reso conto che la mia storia avrebbe potuto aiutare tanti giovani ho accettato. È stato un anno di lavoro di squadra tra me e alcuni giornalisti”.

Cosa racconti nel libro? La storia sportiva? Quella personale?

Nel libro non raccontiamo tanto della storia sportiva che, ormai, tra social e internet la conoscono in tanti. Ci siamo soffermati naturalmente sui momenti più importanti e sulle Olimpiadi ma il fulcro è una storia di umanità, la mia storia personale, le mie difficoltà, il rapporto con mio padre e con Claudio (Guazzaroni). Insomma, è un libro in cui mi sono messo a nudo come persona, oltre che come atleta. Di momenti a cui sono legato ce ne sono tanti, come ad esempio la storia del mio rapporto con Claudio fino alle Olimpiadi che abbiamo vissuto insieme. È una storia molto toccante ed emozionante”.

Un piccolo spoiler?

All’interno del libro c’è una frase a cui sono molto legato, quando dico ‘Sono nato due volte, il 9 ottobre 1987 e il 6 agosto 2021’. Io sono stato quasi ossessionato dal sogno olimpico e ad oggi sono un Luigi completamente diverso. La trovo una frase forte e forse è il giusto spoiler da fare, che rende l’idea di quello che si troverà”.

In Italia i Test sul nuovo regolamento WKF

Roma, 12 settembre 2022 – Si è svolto sabato 10, tutto secondo programma, l’importante test sul nuovo regolamento WKF per la specialità del kumite. Il Comitato Regionale Veneto del settore Karate è stato selezionato dalla Federazione per ospitare l’evento che ha visto protagoniste alcune tra le massime autorità dell’organismo mondiale: il Vice Presidente WKF e Presidente della Commissione WKF per i regolamenti di gara, Gunnar Nordahl; il Presidente della Commissione Arbitrale WKF Javier Escalante, coadiuvato dal Responsabile del Gruppo Arbitrale della Federazione dei paesi del Nord Viggedal Ove; il Vicepresidente FIJLKAM nonché Membro dell’Esecutivo WKF e della Commissione regolamenti gara Davide Benetello; la Commissione Arbitrale FIJLKAM al completo, presieduta dall’avv. Giuseppe Notarianni e dai membri Alessio Giraldi e Nando Olivelli, insieme ad Anna Notari e Umberto Bedendo; lo staff di Sport Data con a capo l’austriaco Roland Breiteneder.

Massima attenzione è stata rivolta all’uso del joystick al posto delle bandierine rosse e blu, normalmente utilizzate dai giudici per comunicare all’arbitro centrale le proprie valutazioni di punteggio.

Presenti al test anche tutti gli Ufficiali di gara del Veneto, appositamente invitati per il corso annuale di aggiornamento, i quali hanno avuto la possibilità di ricevere in anteprima assoluta le novità del regolamento direttamente da Javier Escalante. Novità che verranno presentate al congresso WKF in programma in Turchia nel prossimo mese di ottobre, in occasione del Campionato del Mondo Giovanile.

Prezioso anche il contributo degli atleti del CTR Veneto, guidati dal M.o Carlo Pendini, coadiuvato dal M.o Paolo Nave, come quello dell’organizzazione di ASI Karate Veneto che ha ospitato la kermesse presso la propria struttura di Noale. Si ringrazia l’onnipresente Marco Scaramuzza, responsabile organizzativo regionale e Presidente della Commissione Nazionale Gare, per l’allestimento dell’apparato informatico e il Comitato Regionale guidato dal Vicepresidente M.o Vladi Vardiero, per cui è stato possibile dare un importante supporto alla Federazione Internazionale.

Gunnar Nordahl, a nome della WKF, ha ringraziato la FIJLKAM per l’ospitalità e ha dichiarato che la Federazione Italiana ha fatto un grande salto di qualità nel contesto internazionale, ringraziando così il Vicepresidente del settore Karate Davide Benetello.

Ringrazio gli organizzatori – ha esordito Benetello all’apertura dei lavori – per averci dato questa possibilità di ospitare i membri della WKF. La FIJLKAM vuole essere uno dei protagonisti principali del rinnovamento tecnico arbitrale della WKF. Il Campionato del Mondo assegnatoci dalla WKF per il 2024 – ha concluso Benetello – è la prova tangibile della credibilità acquisita a livello internazionale dalla nostra Federazione che è ai vertici non solo per i risultati ottenuti sui campi di gara dai nostri atleti ma anche come qualità organizzativa.

Riccione applaude l’argento di Agro Sylvain ed i bronzi di Gamba e Stangherlin

Una medaglia d’argento nei +100 kg con Lorenzo Agro Sylvain e due di bronzo con Giorgia Stangherlin nei 78 kg e Giacomo Gamba negli 81 kg.

Questo l’ottimo score dell’Italia nella seconda giornata dell’European Open italiana che, per quest’edizione 2022, ha traslocato dal PalaPellicone a Ostia alla Riccione Playhall.

Sono state tutte gare eccellenti quelle dei tre azzurri, a partire dal Lorenzo Agro Sylvain che dopo la vittoria iniziale sul francese Paul Devos si è tolto lo sfizio di schiantare al golden score l’azero Ushangi Kokauri, attuale numero 9 del ranking mondiale. Un’altra vittoria, maturata al golden score con tre sanzioni al francese Tieman Diaby, ha portato Agro ad una finale che non ha disputato con l’ucraino Yakiv Khammo, per risparmiare una spalla in fase di recupero ed arrivare in forma al mondiale.

“Sono venuto a Riccione per ritrovare le sensazioni di gara -ha detto Lorenzo Agro Sylvain– e sinceramente non mi aspettavo andasse così bene, nonostante i problemi alla spalla pian piano ho acquisito sicurezza ed anche se mi sono beccato (sic) la testa di serie numero uno è andato tutto bene. Poi il dolore alla spalla si è fatto sentire ed abbiamo preferito evitare di rischiare, scegliendo di non disputare la finale. Per me che sono di Parma, aver vinto questa medaglia a casa ha un sapore diverso ed è sicuramente bello e dedico questa medaglia, oltre che al Centro Sportivo Carabinieri ed al Kyu Shin Do Kai Parma, che è la mia società di provenienza, al mio maestro Luigi Crescini, la presidente Lucia Rubini, il coach Luca Ravanetti, che mi hanno seguito durante tutta la competizione e mi hanno sempre sostenuto”.

“Sono contento per la gara di oggi -ha detto Giacomo Gamba– perché quest’Open era, secondo me, un gradino sopra rispetto le altre Open. Il livello era tendente all’alto e ho fatto incontri in cui ho sofferto, è stata una gara molto faticosa, ma ho preso questa medaglia e sono contento, sono tanti anni che mi alleno e piano piano inizio a prendere sempre più confidenza e andiamo avanti”.

A chi dedichi questa medaglia?

“Dediche? Ai miei compagni di allenamento, ai miei allenatori, al mio comandante Luigi Guido, ai coach Matteo Marconcini e Giovanni Carollo, i miei compagni di squadra di Brescia ai quali sono ancora molto legato, la mia ragazza, mia mamma e mia sorella che oggi erano qua avendo approfittato di questa gara in Italia e sono contento di aver preso la medaglia qua davanti a loro”.

“Oggi ho faticato un po’ -ha detto Giorgia Stangherlin– perché sono arrivata con il carico di lavoro che stiamo facendo per prepararci al mondiale, però mi sono divertita ed è quello l’importante. In realtà ho affrontato la gara senza il pensiero della medaglia, ma incontro dopo incontro mettendo in gioco sempre il massimo. Questa medaglia la dedico a me stessa in particolare, ma ringraziando il Centro Sportivo Carabinieri ed i tecnici Matteo Marconcini e Giovanni Carollo che ci sostengono e supportano”.

Il commento di Coach Matteo Marconcini: “Oggi è stata un’ottima giornata per noi -ha detto Matteo Marconicini- ma assieme a Giovanni Carollo siamo soddisfatti di entrambe le giornate di questa Open. Al Centro Sportivo abbiamo iniziato un lavoro assieme a Luigi Guido e Felice Romano ed i risultati iniziano ad arrivare e direi che oggi si è visto che siamo presenti e vogliosi di vincere più che mai”.

L’Italia, dunque, chiude l’European Open di casa con 4 medaglie e dodici atleti classificati fra i primi sette, Lorenzo Agro Sylvain, secondo nei +100 kg, Gabriele Sulli (73), Giacomo Gamba (81), Giorgia Stangherlin (78) al terzo posto, Simone Aversa (60), Luca Caggiano (66), Martina Castagnola (52), Miriam Boi (63) al quinto posto, Mario Petrosino (60), Edoardo Mella (73), Carola Paissoni e Flavia Favorini (63) al settimo posto.

Il medagliere stravinto dalla Francia (4-2-6) con Spagna e Azerbaijan sul podio, ha collocato l’Italia al dodicesimo posto e rende merito a tutti gli azzurri che hanno contribuito a costruirlo.

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Risultati della seconda giornata

81: 1. Frank De Wit (Ned), 2. Nicolas Chilard (Fra), 3. Giacomo Gamba (Ita) e Saeid Mollaei (Aze)

90: 1. Loris Tassier (Fra), 2. Luka Maisuradze (Geo), 3. Li Kochman (Isr) e Stanislav Gunchenko (Ukr)

100: 1. Zelym Kotsoiev (Aze), 2. Mammadali Mehdiyev (Aze), 3. Simeon Catharina (Ned) e Alexandre Iddir (Fra)

+100: 1. Yakiv Khammo (Ukr), 2. Lorenzo Agro Sylvain (Ita), 3. Ushangi Kokauri (Aze) e Jelle Snippe (Ned)

70: 1. Sara Rodriguez (Esp), 2. Mina Agneta Ricken (Ger), 3. Alina Lengweiler (Sui) e Kelly Petersen Pollard (GBr)

78: 1. Fanny Estelle Posvite (Fra), 2. Metka Lobnik (Slo), 3. Giorgia Stangherlin (Ita) e Teresa Zenker (Ger)

+78: 1. Beatriz Souza (Bra), 2. Lea Fontaine (Fra), 3. Sebile Akbulut (Tur) e Helena Vukovic (Cro)

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